Gli “Incidenti di percorso” della vita di Claudym

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Venerdì scorso é uscito il suo primo e nuovo album. L’avevamo già intervistata post il primo Ep (https://www.indielife.it/2022/12/15/sveliamo-la-bugia-con-claudym/) ed ora la ritroviamo più matura e con un progetto ancora più strutturato. Rimasta diretta e fresca, la cantautrice, nome che a lei suona strano anche se di fatto lo é, racconta gli “Incidenti di Percorso” che spesso si trovano sulla nostra strada, soprattutto se parliamo di relazioni, qualsiasi sia la natura di esse. Un viaggio sonoro che accosta la musica pop a quella elettronica e che vuole farvi piangere e ridere dei risvolti non sempre troppo carini della vita. Con la sua ironia e l’apparente leggerezza Claudia Maccechini ci mostra in modo kierkegaardiano la sua realtà mai semplice o facilmente incasellabile. Ed anche per questo che Claudym é una artista in cui é facile ritrovarsi.

Le sue storie

Mi avevi detto nella scorsa intervista, e poi ho visto che lo hai ripreso in altre, che non tutti i brani sono autobiografici. A chi ti ispiri per le tue storie?

Un po’ guardo alle amicizie ed un po’ ai vari condizionamenti esterni, magari anche da film, dipende. Su questo disco mi vedo un po’ più aperta, c’è una vera e propria apertura al pubblico. In molti brani faccio un po’ da narratrice, sempre con la mia visione. Però rispetto all‘Ep che poteva essere un po’ più chiuso, un mondo in cui entrare, nel disco penso che ci sia una comunicazione un po’ più dichiarata. Sono storie di amiche, piuttosto che racconti… e a volte anche un po’ storie di fantasia

La sua creatività

Essendo tu un creativa a tutto tondo, cos’é secondo te che alimenta la tua creatività?

Eh questa é una bellissima domanda perché lo sto ancora scoprendo. Ogni tanto é un po’ frustrante, perché io sono una persona molto controllante ma non ho tanto controllo su questo nel senso che la creatività mi coglie un po’ random. Ciò che noto é che molte cose che penso mi arrivino alla mente dal nulla in realtà le stavo covando tempo prima. Mi accorgo, magari successivamente, che ci avevo già fatto un pensiero settimane piuttosto che mesi prima. Riguardo proprio strettamente la musica, una cosa che mi aiuta tantissimo é il suono. Non ho un iter da seguire purtroppo, però il suono della produzione mi aiuta tantissimo. Se sento già che i suoni non sono giusti non riesco a comunicare ciò che voglio. Invece magari un suono di un basso o di una chitarra mi suggeriscono cosa voglio dire e in che mondo voglio stare

La produzione

Nella basi ci metti anche tu “la mano” o lasci fare quella parte interamente ai tuoi produttori?

Ci sono dei pezzi che porto magari in studio che hanno già una traccia di piano, un supporto base di accordi. Però poi in studio c’è un lavoro a due mani, perché sono sempre stata pigra e non lo so fare a livello proprio tecnico, anche se intervengo molto sulla produzione: arrivo con una idea abbastanza precisa di quello che voglio. Non dico che siano co-prodotti, assolutamente, però intervengo moltissimo. Quello che esce é strettamente connesso con la mia visione che avevo in mente

Non mi ricordo, tu sai suonare qualche strumento?

No nel senso che ho sempre avuto un rapporto un po’ particolare, un approccio molto pigro con gli strumenti. Ci ho provato con piano e chitarra ma poi abbandonavo. Adesso uso il piano per comporre, ma molto base, e per portare una traccia un po’ più concreta in studio

Cambiamenti

Sempre parlando di produzione ho notato che rispetto allo scorso Ep le parole sono un pochino più scandite e risulta quasi, passami il termine, più ordinato nella fruizione finale. Cosa ti ha spinta a fare questa scelta?

Secondo me c’è anche una maturità che ho notato nell’approccio alla musica. Sia a livello di testo, nel capire come essere più comprensibile, che poi si é sviluppata anche sugli altri fronti. Non vado mai in studio pensando cosa vogliono gli altri, però ovviamente man mano che lo faccio mi rendi proprio conto di cosa mi aiuterebbe a farmi capire e comprendere ancora meglio, sia nella comunicazione che magari nel come canto. Penso che sia proprio una crescita naturale che si è formata in questi anni dall’Ep ad adesso

Sì nel tuo caso però secondo me si vede che le cose che fai sono perché ti piacciono proprio

Sì, non riuscirei mai a fare uscire un pezzo che non mi piace, infatti il disco é stato un bel parto, perché poi ci ragiono molto, cambio idea. Insomma, é stato bello impegnativo

Incidenti di percorso

Da quanto tempo più o meno hai iniziato a lavorare a questo progetto?

Da un sacco nel senso che il primo singolo del disco, che é “Cose che si dicono” risale ad aprile 2022, quindi ancora prima che uscisse l’Ep. Avevo iniziato a scrivere questo brano, poi c’è stato un po’ di stop perché c’erano le mie prime esperienze live con ”Unpopular”. Però comunque da lì é iniziato tutto, con varie interruzioni e deviazioni e INCIDENTI DI PERCORSO. Diciamo che gli ultimi mesi sono stati quelli più intensi, soprattutto il 2023, anche se é iniziato appunto nel 2022

Quale é la cosa che ti rende più fiera di questo album?

Il fatto che comunica quello che sono come volevo, esattamente come lo volevo. Mi piace il fatto che ci siano i brani sia più introspettivi sia quelli che fondono un po’ la parte più emotiva ad un sound un po’ più catchy. Ma anche brani un po’ pazzi che portarli nella dimensione live sarà molto figo e coinvolgente. Sono molto contenta, ma lo sono a distanza di tempo ed a mente fresca, perché anche lì man mano che li senti e ci lavori c’è sempre un po’ di confusione. Poi adesso risentendoli sono davvero soddisfatta del lavoro che abbiamo fatto in studio

I live

Lo hai già portato in live o sbaglio?

Qualcosina sì, perché i singoli che erano usciti già li suonavo, poi in Santeria da Pixie abbiamo anticipato “Una settimana da Dio“. Adesso il live più importante sarà il 27 marzo all’Apollo di Milano e stiamo preparando il resto del disco, sarà molto bello

Ci sarà poi un tour a seguire?

Ci stanno lavorando. Questa é la tappa più importante perché sarà il primo live da headliner, cioè sarà tutto mio. Però ci stanno lavorando. Sincera é ancora una cosa in corso d’opera

Le ispirazioni straniere

L’altra volta ti avevo chiesto le tue reference italiane, pensando anche ad alcuni brani di questo nuovo disco, come “Uomini Alfa”, che hanno un respiro più internazionale, chi sono le tue figure di riferimento oltre confine

Sono tante, sono quasi sempre legate al mondo UK, il perché non lo so, c’è una energia che mi coinvolge particolarmente. Anche quando non riesco a capire dall’accento di dove sia un artista poi gira e rigira scopro che é inglese. In questo disco per esempio mi ha molto ispirato Willow Kayne che é un artista che ho scoperto qualche mese fa. Poi ci sono Master Peace e Blur, ma loro sono un mio riferimento da quando ero più piccola. Andando al di fuori, quindi territorio americano, Renforshort, Upsahl, ecc… . Ce ne sono diversi e sono tutti artisti che fanno riferimento alla scuola degli anni ’90 e 2000 o artisti che sono appartenuti a quel periodo storico musicale, che poi é lo stesso in cui sono cresciuta e che mi ha formata musicalmente. Quindi é uscito in modo naturale in questo disco e nel mio approccio alla musica

Gli anni novanta

E tra l’altro sono le annate che stanno tornando in trend in questo momento

Sì, per questo motivo sto notando che sembrerebbe, poi lo vedremo con il disco, che la mia musica parli a più generazioni. C’è chi come i millennials ricordano e capiscono i riferimenti, e poi magari ci sono i più giovani che hanno un po’ questa affascinazione per un’epoca non vissuta e che adesso sta andando. Sono contenta, sembra che ci sia un interesse a questo sound

L’ironia

Questo album, come anche la tua comunicazione, si riconferma essere molto ironico. Secondo te la tua ironia é frutto di che cosa? Vieni da una famiglia che lo é di natura, te la sei costruita invece tu nel tempo… come te la “spieghi”?

Di base mio padre é molto ironico, ma soprattutto c’è anche un po’ di ironia per nascondere dei momenti di difficoltà. É anche proprio un approccio a cui sono abituata, e quindi l’ho usata un po’ come impronta mia perché mi piace molto scherzare, anche su di me. Però l’ho usata pure un po’ come difesa nel senso che è stato un modo per acquistare sicurezza, perché ho imparato, diciamo così, a dichiarare io attraverso l’ironia magari delle difficoltà, degli errori fatti in modo da acquisirne potere e controllo. Allo stesso tempo il fatto di farlo mi ha aiutato anche ad alleggerire magari la visione problematica che avevo della cosa. Quindi insomma, è un approccio che mi ha aiutato molto a prendere sicurezza in me

Ex

Parlando invece più nello specifico dei tuoi brani, ti chiedo un po’ brutalmente, chi ti ha detto che l’amore dura tre anni? Te lo chiedo anche perché non mi é nuova questa frase, per cui da qualche parte qualcuno ce l’ha inculcata

Eh citando un altro pezzo sono cose che si dicono. Quel brano, “Ex”, gioca molto sugli stereotipi dei vari tempi dell’amore. Poi ci sono tanti brani così, in generale a me piace molto scherzare sugli stereotipi, come faccio appunto in “Bugia” piuttosto che in “Uomini Alfa”. In questo caso vado a prendere un po’ dei cliché che si dicono sui tempi dell’amore, quindi appunto i tre anni, che posso confermare che non è vero, oppure i tre mesi per superare la crisi. Sono andata a cercare anche i millisecondi in cui avviene il colpo di fulmine, gioco un po’ su queste cose qui. Ed effettivamente online c’era scritto che dicevano tre anni o sette o cinque, non mi ricordo ahahah. Comunque questa cosa dei tre anni è ricorrente, ho incontrato un po’ di persone che mi dicevano questa cosa qui, non so perché. É un po’ una diceria

Joanne

Joanne” é invece una dichiarazione dell’amore diciamo amichevole, o comunque tra amici. Quale é secondo te la cosa più bella che tu abbia mai fatto per un’amica?

Adesso ovviamente proprio un evento così non mi viene in mente. Pensando alla Joanne di questa canzone, un’amica che ha superato tante difficoltà al liceo e poi successivamente, io con le altre (amiche in comune, ndr) ci sentiamo di esserle sempre state vicine. Non lo so, diciamo che sono molto un’amica che ricorda, attenta e che quindi se sa che ci sono degli eventi più importanti la senti, o chiede o si ricorda. Una cosa positiva che ho é la memoria, dimentico difficilmente le cose. Adesso va beh mi sono dimenticata qualche momento proprio specifico, però insomma sono molto attenta ed empatica dai

Va bene, il tempo rimane sempre la cosa più bella da dedicare. Adesso ho una domanda cattiva: Joanne mi ha un po’ ricordato una canzone con un titolo simile, Johanna di Suki Waterhouse, che non so se conosci…

No, pensavo mi dicessi Joanne di Lady Gaga. Diciamo che il nome é nato un po’ a caso perché stavo pensando ad una donna, una figura forte ed emancipata e sono andata a cercare un nome del genere. Avevo pensato più a Jolene di Dolly Parton, perché mi risuonava un nome straniero. Poi alla fine é uscito Joanne perché mi suonava meglio

Ah okay interessante, va beh almeno la mia domanda ti ha dato un consiglio musicale

Sì ahah grazie

Blahx4

Parlando invece di “Blahx4” racconti invece di amicizie finte, tema che ho trovato molto interessante perché non molto discusso nella discografia femminile (forse perché se parli male di altre donne poi ti si recrimina il non far abbastanza “solidarietà femminile”? Chi lo sa, viviamo in un mondo governato dal patriarcato). Tu sei riuscita a trovare una tecnica per evitare questa situazione?

Diciamo che sono una persona un po’… non proprio diffidente, perché è brutto, però ho imparato un po’ a proteggermi insomma da persone così; ma mai abbastanza perché a volte mi fregano comunque. Nonostante magari inizialmente mantenga una certa distanza per capire un attimo, ci sono delle situazioni che proprio mi sorprendono, degli atteggiamenti che mi sbalordiscono ugualmente perché siccome non è mia abitudine seguire certe dinamiche, non penso che poi qualcun altro lo faccia. Per cui non sono la persona migliore per per dare consigli in merito perché ogni tanto ci casco, però diciamo che il contesto di cui parlo è proprio quello degli eventi, delle feste e soprattutto a Milano, dove c’è questa dichiarazione di amore estrema che poi in realtà è molto superficiale, soprattutto in questi contesti fatti di incontri molto rapidi e che poi magari non si coltivavano altrove

Giusto qualche domenica fa ci ha scherzato sopra Ornella Vanoni del fatto che si usa tanto la parola amore senza dargli il giusto valore

Sì sì l’ho vista, che grande

IL complimento

Parlando invece delle persone che ti vogliono veramente bene, se noi le rinchiudessimo tutte in una stanza, quale é la cosa che pensi che tutti o tutte loro concorderebbero nel dire di te?

La cosa più generica é che sono creativa, perché sono proprio cresciuta con questa cosa, in famiglia era sempre IL complimento. Oh mamma non lo so perché fatico ad avere la percezione oggettiva o razionale di me all’esterno, è proprio una bella domanda perché non so cosa lascio alla gente, ogni tanto ho proprio un po’ la paura di essere fraintesa, non riesco a capire cosa arrivi. Infatti ti ho detto una cosa molto generica, l’essere creativa, non molto legato al carattere emotivo. Forse potrebbero dire che sono molto simpatica, complimento molto safe ahah, però appunto é un qualcosa che faccio molta fatica a fare, riuscire a vedermi dall’esterno in modo razionale, ho una visione di me un po’ paranoica diciamo

Ma pensi che anche questa tua grande creatività sia un altro tratto comune della tua famiglia?

Potremmo dire in maniera inespressa, nel senso che più da mio padre, che però non si è dato l’opportunità di portarla avanti, legata alla musica. Poi mia sorella, che anche lei ha studiato all’artistico, lei è più grande di me, ha fatto fotografia. Quindi sì in effetti c’è un po’ di creatività comunque in famiglia

Sanremo

Ti faccio l’ultimissima domanda visto che so che hai altre interviste da fare nel corso della giornata. La scorsa volta ti avevo chiesto se ti sarebbe piaciuto partecipare un giorno al festival di Sanremo e, visto che é finito da poco, ti chiedo se c’è stato un (o anche più di uno) brano che ti é piaciuto particolarmente in questa edizione

In questa edizione ho fatto un po’ fatica a rivedermi nei brani perché erano tutti molto “hit radiofoniche” e in genere, non sempre, preferisco altri ascolti. Un brano che mi è piaciuto un sacco e che secondo me è stato molto sottovalutato quello di Sangiovanni. Proprio dalla prima sera mi è piaciuto molto, ha un po’ delle vibes alla “Joanne”, quindi insomma quello è stato un ascolto che ho portato avanti. Poi, un po’ come tutti, mi sono arrivati successivamente i Ricchi e Poveri, va beh due mondi totalmente diversi. Però ho apprezzato tantissimo quello di Sangiovanni, credo sia stata proprio la mia canzone preferita del festival

Noi a questo punto le auguriamo un in bocca al lupo per questo nuovo disco mentre lei vi aspetta il 27 marzo in live all’Apollo di Milano

Claudym – contatti social

Instagram: https://www.instagram.com/iamclaudym/

YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCUqzJ0eTPfzlW_E0h36xU7A

Spotify: https://open.spotify.com/artist/7pNCSsicJGpwrn2wwGD91g

TikTok: https://www.tiktok.com/@claudymtok

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