La Musica Che Gira: l’iniziativa dei professionisti uniti contro la crisi
Nonostante il delinearsi della prima timida riapertura che avverrà il 15 giugno, l’industria dell’intrattenimento è ancora ben lontana dal giro di boa. In effetti, L’emergenza sanitaria non ha solo portato con sé la crisi più nera del settore musicale, ma ha anche messo in luce gli aspetti zoppicanti e la scarsa tutela con cui si interfaccia chi della musica ne ha fatto il suo mestiere.
È in questa difficile fase che fa capolino sul web La Musica Che Gira, l’iniziativa che unisce imprenditori e lavoratori dell’ambiente musicale per fronteggiare la crisi e rivoluzionare l’industria del settore. Quello che era nato come un semplice gruppo di condivisione su Whatsapp è diventato una realtà concreta e sta raggiungendo col passaparola i musicisti di tutta Italia. Ma di cosa si tratta, esattamente?
La Musica Che Gira: cos’è?
Non è un’associazione, né un sindacato: è una piattaforma, una rete di confronto che coinvolge tutti i professionisti musicali intenzionati a far sentire la propria voce e a intavolare il dialogo con le istituzioni e le forze politiche.
Il lavoro di condivisione di informazioni e cooperazione, iniziato nel mese di Marzo, da poche settimane si è concretizzato in una raccolta di richieste e proposte ufficiali, riassunte in quattro punti:
– garantire l’accesso alle tutele sociali;
– supportare le attività imprenditoriali del settore;
– stimolare una riforma definitiva;
– incentivare gli investimenti green su innovazione e tecnologia.
Richieste che guardano al futuro
Le soluzioni proposte non guardano solo alla risoluzione della crisi ma anche al futuro dell’industria, ponendo l’accento sulla riorganizzazione del comparto legislativo: l’emergenza sanitaria ha infatti evidenziato una regolamentazione scarsa, a tratti assente.
Attraverso la formulazione del documento programmatico, La Musica Che Gira si rivolge al Governo e ai Ministeri competenti con l’intento di fornire maggiori tutele a una categoria scarsamente rappresentata, a partire dai “big” fino ai più “piccoli” del panorama indipendente. Al fianco del coordinamento lavorano economisti, giuslavoristi e consulenti, che offrono il loro aiuto nella stesura e nella comunicazione con le istituzioni.
Attualmente il documento (disponibile sul sito lamusicachegira.it) conta quasi 5000 sottoscrizioni.
L’iniziativa, in continuo aggiornamento, è ora anche attiva anche su facebook, Instagram e Twitter.
La musica: un settore complesso che chiede riconoscimento
Una spinta dal basso verso l’alto. Una risposta che nasce dal bisogno di creare collaborazione all’interno di una realtà che conta centinaia di migliaia di lavoratori. Non si parla solo di musicisti nel senso stretto del termine: La Musica Che Gira chiede infatti l’adesione di tutte le figure professionali del settore. L’industria della cultura conta circa il 6,1% del totale degli occupati in Italia, includendo manager, produttori, artisti, musicisti, tecnici, consulenti, promoter, etichette discografiche, agenzie di booking, proprietari di live club, uffici stampa; il prodotto diretto è di quasi 100 miliardi di euro l’anno, con un contributo al PIL del 16% circa. Nel circuito musicale lavora un mondo sommerso ben più complesso di ciò che appare, ed è uno degli aspetti che l’iniziativa vuole mettere in luce.
La musica, oggi più che mai, dimostra di essere una grande famiglia inclusiva. Appartiene alle strade, ai locali, alle case, ai palchi. La musica gira e deve continuare a girare.