Bona Fide è il nuovo album di Viva Lion!
Dopo Mi casa es tu casa è uscito il nuovo disco di Viva Lion!, al secolo Daniele Cardinale.
Bona Fide è il titolo della raccolta di undici tracce che compongono un lavoro che, nelle parole del suo stesso autore, è “in buona fede, genuino, reale. Se le influenze musicali sono quelle dei tre produttori ed amici che ci hanno lavorato (Federico Nardelli, Federico Coderoni e Giampaolo Speziale, ndr), nei testi ci sono introspezione, amore e perdita”.
L’uscita del disco è accompagnata dalla clip video del singolo Boomerang, che è già in piena rotazione radio.
Un indie non italiano
Bona Fide è un disco indie, ma molto più in senso oltreoceanico che italiano.
Prima di tutto, Viva Lion! canta in inglese, cosa che porta l’ascoltatore italofono a non concentrarsi subito sulle parole, ma a trovarsi di fronte alla canzone come ad un insieme di testo e musica.
In secondo luogo, la produzione non è quella tipica della musica indipendente, ma tocca sonorità vicine a quelle di gruppi come Other Lives e Low Roar, cioè gruppi sì indie, ma targati USA.
Brani come Silverlin o Cardabello non possono non ricordare lo stile scarno chitarra-voce del cantante statunitense autore di brani come Give Up e Patience, mentre chi conosce Tamer animals non potrà evitare di correre col pensiero a quelle sonorità ascoltando Boomerang o AM.
Quello che sorprende è che la dichiarazione d’intenti dell’autore appare del tutto rispettata: questo Lp arriva all’ascoltatore come un lavoro intimo e al tempo stesso estremamente maturo, tanto da potersi confrontare immediatamente con brani e dischi di autori americani ben più quotati.
Questa maturità è possibile grazie all’intenso lavoro internazionale di Viva Lion!, abituato a girare in Europa e nelle Americhe e a confrontarsi con nomi di spicco come Stereophonics e The Fratellis.
La sua dimensione internazionale, oltre che dalla lingua dei testi, è data dal fatto che il mixaggio sia stato operato a cavallo tra Roma e Berlino, due capitali sicuramente ricche di spunti intellettuali e musicali: se nella capitale tedesca è stato girato il video di Boomerang, è in italiano il featuring di Deal, con Chef Ragoo.
Bona Fide è valso i cinque anni di attesa che lo hanno preceduto, il suo autore dimostra sensibilità e consapevolezza di sé e dei propri mezzi, producendo un lavoro che meriterebbe ben più fama (in terra italiana soprattutto) di quella poca che probabilmente è condannato ad avere.