I Brema si raccontano: tra ricordi, vino e concerti – Intervista

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Si chiamano “I Brema” e sono una band folk-rock di origine marchigiana. Lo scorso febbraio è stato rilasciato il loro nuovo singolo “Il gioco del vino“: un brano energico che ci fa sentire come un ubriaco che si trova a girovagare per la città.

A comporre I Brema sono Tobias Giacomazzi (voce solista, chitarra ritmica e synth) e Michele Grottesi (chitarra solista e seconda voce), con la collaborazione del batterista Giacomo Diamantini.

Noi di Indielife abbiamo fatto quattro chiacchiere con loro.

I Brema

Ciao ragazzi. Per cominciare toglietemi una curiosità, cosa significa “I Brema”? Da dove deriva questo nome?

Il nome “I Brema” deriva dalla favola “I Musicanti di Brema” dei fratelli Grimm. Noi veniamo da
due band diverse e abbiamo trovato questo parallelismo tra noi e la storia. Essa infatti parla di
alcuni animali che scappano dalle fattorie dei loro padroni e si uniscono per intraprendere un
viaggio verso Brema, dove sperano di poter vivere della loro musica. Nella storia però gli animali
non arrivano mai a Brema, a dimostrazione per noi, che ciò che conta appunto è il viaggio stesso. Viaggio durante il quale i protagonisti della favola imparano insieme ad avere coraggio,
intraprendenza e fiducia in sé stessi e a vivere una dimensione creativa e profonda, che gli
permetterà di raggiungere i propri sogni…

“Il gioco del vino” è il vostro nuovo singolo. Il brano è energico e dal ritmo incalzante, e personalmente mi fa pensare molto ai Litfiba. Ci ho preso? Quali sono gli artisti a cui vi ispirate nel vostro lavoro o che comunque considerate dei punti di riferimento?

Conosciamo bene i Litfiba, erano tra quegli artisti che a volte ci capitava di ascoltare dallo stereo
dei nostri genitori, magari tra alcuni nomi come Branduardi, Vinicio Capossela, Battisti, Fabrizio De André e Guccini, anche se poi negli anni, hanno prevalso sui nostri ascolti i cantautori appena citati.
Negli ultimi anni gli artisti che abbiamo apprezzato particolarmente del panorama italiano sono
stati principalmente Motta, Eugenio in Via di Gioia, Brunori Sas, Lucio Corsi e Zen Circus, per citare alcuni nomi. L’Italia in questi ultimi anni, come abbiamo visto palesarsi nell’ultimo festival di Sanremo, sta attraversando musicalmente un cambio generazionale, che sta offrendo tanta buona musica e diversità di generi, che prima rimanevano più circoscritti in un pubblico di nicchia. Il tutto ci rende molto fiduciosi sul nuovo panorama musicale.

So che avete aperto i concerti di numerosi artisti importanti (come Pinguini Tattici Nucleari, Bandabardò, Meganoidi, Lorenzo Kruger ecc). Avete qualche aneddoto divertente da raccontarci?

Quando si va in tour torniamo sempre a casa con un bagaglio di ricordi enorme! Sarebbero decine e decine gli aneddoti da raccontare come: frizioni bruciate, telecomandi apricancello che si rompono in piena notte prima di entrare nel B&B, nuotate nelle acque dei fiumi romagnoli ecc…
Una serata però che ricordiamo sempre con gioia fu a Sessano del Molise in apertura alla Riserva Moac. Finito il concerto abbiamo fatto nuove conoscenze e ci siamo trovati nel parco del paese a suonare e cantare.
In breve tempo quelle 5/6 persone iniziali sono diventate probabilmente più di 30! Siamo andati
avanti per più di un’ora e dopo l’ennesima chiamata del nostro tour manager siamo stati costretti a riporre le chitarre per raggiungere il B&B dove avremmo passato la notte.

Prima di partire però dovevamo risolvere un problema che era sopraggiunto all’arrivo: il bagagliaio della nostra auto non si chiudeva più. Alle 3:30 del mattino è iniziata quindi la nostra ricerca di spago, forbici e lucidità, per chiudere alla “meno peggio” il baule. Lo spago che abbiamo trovato, ci ha salvato quella sera e i giorni successivi dal distribuire i nostri strumenti per l’entroterra molisano e pugliese.

Qual è fra questi il concerto che vi portate nel cuore?

Tra tutti probabilmente il concerto che ci è rimasto più a cuore fu l’apertura della Bandabardò,
nell’agosto 2019. Un concerto che si concluse con l’invito a salire sul palco da parte del grande
Erriquez e a cantare e ballare sulle note di “Se mi rilasso collasso”. Fu una serata particolarmente speciale, di cui ricordiamo una persona altrettanto speciale che purtroppo non c’è più.

La vostra musica è davvero molto particolare e si distacca a mio avviso da ciò che attualmente il panorama italiano propone. Ma c’è qualche artista italiano (famoso o emergente) con il quale vi piacerebbe collaborare?

Grazie intanto per aver definito la nostra musica distaccata dal resto, per noi è un elemento di
vanto, perchè abbiamo sempre trovato nel diverso un motivo di curiosità e nuovi stimoli. Non a
caso, tra gli artisti che amiamo, abbiamo sempre trovato grande libertà e sincerità in loro stessi,
caratteristiche per noi fondamentali in tutto ciò che facciamo. Se dovessimo nominarne un paio,
sarebbero sicuramente Motta e gli Eugenio in Via di Gioia, di cui di questi ultimi apprezziamo
molto anche i temi spesso trattati, per nulla scontati, che danno un grande valore aggiunto alla
loro musica.

Grazie mille!

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