Gli Aida sanno “che c’è” e lo urlano a gran voce

Music Factory
La prima piattaforma di Project Management Musicale ti aspetta! Scopri di più

Aida, e pensi a tante cose belle, prima delle quali (non me ne abbia il Maestro Verdi) è quel capolavoro di quattro minuti abbondanti di Rino Gaetano, il bardo della canzone italiana troppo spesso dimenticato con troppa indifferenza; e va detto che, se si presta ascolto alla manciata di brani che fin qui ha pubblicato l’omonima band toscana protagonista del nostro articolo, beh, qualche eredità cantautorale si fa avvertire eccome.

Gli Aida nascono diverso tempo fa, ma in realtà sbocciano come fiori proprio nella primavera di quest’anno, grazie – ironia della sorte, che tanto ironica non è anzi, il più delle volte è tragicamente cinica e spietata ma non stavolta! – al brano “Papaveri”, per rimanere in tema floreale: una ballad nostalgica, lavorata insieme al Maestro Pellegrini, che apre la via delle playlist editoriali ed inaugura un nuovo capitolo della vita degli Aida.

La conferma sulla fascinazione per il rock subita dai giovani fiorentini arriva poi con “Lo sai che c’è”, il loro ultimo singolo: parlarne ancora, quando possono farlo loro, mi sembra quanto meno stucchevole. Quindi, non resta che dar fiato alle trombe e lasciare la palla agli Aida.

Ciao ragazzi, e benvenuti su Indielife. Allora, partiamo dalle presentazioni, che sono sempre utili per cominciare: tre aggettivi che vi raccontano e raccontano la vostra musica, più un aggettivo bonus che invece non vi appartiene affatto.
Ciao Carissim*, fresca-collettiva-ruock. Non ci appartiene ‘vegetale’.

Ma come nascono gli Aida? Come e quando vi siete incontrati?

Ci siamo incontrati e conosciuti un po’ a scuola e un po’ alla fermata dell’autobus.- Nell’estate del 2018 abbiamo deciso di provare a suonare qualche canzone scritta da noi. Fortuna ha voluto che siam stati subito selezionati per qualche contest figo (Rock Contest di Controradio, Arezzo Wave a altri) e poi abbiamo incontrato il nostro guru, amico, babbo, zio, fratello Maestro Pellegrini.

Avete fin qui pubblicato diversi singoli, e la vostra ultima release è anche stata notata dalle playlist editoriali. Ecco, vogliamo parlare un po’ del “fenomeno playlist”, che ne pensate? Sembra che oggi o finisci in catalogo oppure è come se non esistessi…

No, non crediamo sia vero. Preferiamo pensare che sia più importante suonare davanti alle persone e stringere rapporti guardandosi e urlandosi in faccia. Poi per la musica è sempre stato fondamentale poter esser usufruibile in ogni luogo e momento, ma sono emozioni diverse. Di sicuro fa piacere entrare nelle playlist e nei cataloghi ma non deve esser l’obiettivo. Secondo noi la musica deve raccontare storie ed emozioni non essere un prodotto confezionato. Ci sono un sacco di artisti che pur non essendo entrati nelle playlist editoriali o altro sono validi e sinceri.

“Lo sai che c’è” mescola influenze varie, che vanno dal rock all’hip hop: quali sono le principali correnti musicali, se esistono, a cui vi sentite di poter ascrivere la vostra musica?
Fra di noi abbiamo ascolti diversissimi, forse più che generi abbiamo artisti che amiamo. Prendendone uno a testa potrebbero essere: Rino Gaetano, Strokes, Delta sleep e i cani. Se dobbiamo etichettarci sicuramente siamo pop ma con un’attitudine sul palco più punk rock. Ci piace muoverci e urlare sul palco e se capita anche sdraiarsi su feedback e muri di suono.

Il brano poi racconta in qualche modo di una rabbia mescolata a incapacità di movimento che sembra fotografare non solo una condizione personale, ma a tratti generazionale. Voi vi sentite di appartenere a qualcosa, a una scena o ad una generazione ben precisa?

Sì. Non è che ci sentiamo parte di una generazione, siamo parte di una generazione che pian piano si sta svegliando, un po’.

Salutiamoci con una promessa: poi però dovrete mantenerla!

Promettiamo di bere tanta acqua.

Iscriviti alla nostra newsletter

Iscriviti per rimanere aggiornato su tutte le nuove uscite e per non perderti nemmeno un articolo dei nostri autori! Basta solo la tua mail!

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Music Factory
La prima piattaforma di Project Management Musicale ti aspetta! Scopri di più