A partire dal 28 ottobre abbiamo sentito in radio “Manchi Tu“, il nuovo singolo di Elena Faggi.
“Manchi tu” si propone come seconda parte di “Che ne so“, il singolo diretto da Beppe Vessicchio con cui la giovane cantautrice e musicista era in gara tra le Nuove Proposte del Festival di Sanremo 2021 e ci parlava di quanto la distanza tra l’odio e l’amore sia breve e confusionaria.
Elena Faggi non abbandona una scelta musicale ritmata e spensierata e, in “Manchi tu“, parla del momento in cui andiamo in fissa per qualcuno e iniziamo a torturare il nostro cervello credendo fermamente che quella persona non ci ricambi. Ci si deve buttare col rischio di farsi male o si deve semplicemente dimenticare il fatto e arrendersi? Questa la domanda di Elena al suo cuore (e anche ai nostri).
«’Manchi tu’ è una canzone molto importante per me perché è tra le primissime che ho scritto in italiano, esattamente il giorno dopo aver scritto ‘Che ne so’. Entrambe rappresentano a pieno il mio primo approccio alla scrittura nella mia lingua madre, da lì è iniziata la ricerca del mio stilesi sposa perfettamente con gli arrangiamenti creati dal mio producer e fratello Francesco».
“Manchi tu” – Intervista ad Elena Faggi
Elena Faggi ha una grande capacità di tradurre in musica e parole sentimenti e situazioni che tutti noi almeno una volta nella vita abbiamo provato. L’approccio però, specialmente in “Manchi tu” tende ad essere sarcastico e spensierato, nonostante le difficoltà del percorso. Ho voluto chiacchierare con Elena per saperne di più sulla nascita del singolo e sulla scelta musicale.
Ciao Elena, la mia prima domanda è musicale: nonostante i tuoi testi celino sempre delle situazioni dolci-amare, musicalmente sono molto leggeri e ritmati e danno una patina di ironia e spensieratezza ai temi trattati. Da cosa nasce questa scelta?
Ciao! Intanto grazie per la domanda, perché coglie a pieno il mio modo di esprimermi, in questa mia prima fase. “Manchi tu” e le altre canzoni del mio primo EP, in uscita il 18 novembre, raccontano sensazioni che tutti provano secondo me almeno una volta nella vita, ma in maniera leggera, in modo che possano essere ascoltate non solo per riconoscersi nelle parole, ma anche per canticchiarle spensierati.
Parlaci di “Manchi tu”, del sentimento da cui nasce e della sua produzione.
“Manchi tu” è nata in camera mia, una sera mentre eravamo solo io e il mio ukulele. L’ho fatta poi ascoltare a mio fratello Francesco, che l’ha adorata fin da subito e ha creato un arrangiamento che secondo me la veste perfettamente.
Hai detto che “Manchi tu” è il secondo capitolo di “Che ne so”, in che modo le canzoni sono legate?
“Manchi tu” e “Che ne so” sono nate ad un giorno di distanza, sono le mie prime canzoni scritte in italiano e con queste ho iniziato a trovare il mio stile. Come racconto sono collegate perché è come se fossero una il continuo dell’altra. “Che ne so” parla di una semplice cotta e di quando ci si creano attorno film mentali, accompagnati da dubbi e illusioni. “Manchi tu” parla invece di quando quella cotta inizia a diventare qualcosa di più, tanto che ti immagini quanto tutto potrebbe essere perfetto con quella persona accanto. Tuttavia, i dubbi continuano ad esserci, e la paura di non essere ricambiati è ancora più forte.
Cosa ci auguriamo per questo nuovo singolo?
Mi auguro che “Manchi tu” possa regalare un sorriso a tante persone ed essere condivisa e cantata da tanti.