“Cannibal Dreams” è l’ultimissimo album dei Flame Parade, la band toscana che apprezziamo e abbiamo già raccontato proprio qui su IndieLife. Il loro “Cannibal Dreams” è un pugno nello stomaco di emozioni e atmosfere surreali. Le 10 tracce sono citazioni poetiche di una realtà parallela, tutte e 10 scritte da Marco Zampoli, voce e chitarra del gruppo, e prodotte dai Flame Parade insieme a Matilde Davoli, cantautrice, produttrice e fonica indie-pop italiana.
In questo album i Flame Parade nonchè Marco Zampoli, Letizia Bonchi, Francesco Agozzino e Mattia Calosci hanno collaborato con i musicisti Simone Prudenzano, Gigi Chord, Matilde Davoli e Roberto Dell’Era creando 10 tracce dall’atmosfera onirica, liquida e dilatata, attraverso sonorità dream-pop e shoegaze. Per saperne di più continua a leggere. Letizia e Francesco ci hanno raccontato tanto altro sui Flame Parade e sul disco “Cannibal Dreams”. Enjoy!
Qual è la necessità/spinta dietro che sta alla base del disco “Cannibal Dreams”?
È curioso perchè all’interno della domanda c’è la risposta stessa. Da sempre noi sentiamo la necessità di trasportare in musica quello che ci circonda e quello che viviamo insieme. Dopo il grande stop del 2020 sentivamo davvero questa necessità creativa di ricominciare a fare musica e per noi è stata la spinta fondamentale per riavviare il processo creativo di “Cannibal Dreams“.
C’è una connessione tra le tracce?
Sì, assolutamente, ogni traccia è come se fosse i resti di un sogno che continua nella traccia successiva quindi l’atmosfera onirica e sognante unisce tutte le tracce del disco.
Andando indietro nel tempo qual è l’evoluzione che pensate ci sia nella vostra scrittura da “Echoes” a “Cannibal Dreams”?
Echoes è stato un tassello fondamentale per il processo che poi ci ha portato a Cannibal Dreams perchè nel 2021, quando abbiamo scritto quell’Ep, abbiamo iniziato a sperimentare in sala prove con strumenti nuovi, sonorità nuove quindi diciamo che questo Ep sperimentale è stato il punto di partenza per la nostra evoluzione.
Parlateci dei videoclip, uno tra tutti quello del brano “One of these days i’ll steal yor heart”
Il nostro regista è Pierfrancesco Bigazzi, cura tutti i nostri video. Anche nei video abbiamo cercato di trasportare quell’atmosfera di visione che caratterizza le nostre canzoni. In “One of these days i’ll steal yor heart” c’è il richiamo a un’immaginarsi una realtà alternativa. Le citazioni sono tante, la prima che mi viene in mente è l’inquadratura dall’alto sul tavolino di vetro che richiama “Bons and All” di Guadagnino dove, infatti, c’è un richiamo forte al concetto dell’album.
Quali sono i vostri riti di pre-concerto?
Letizia: Facilissimo, devo mangiare, fare un piccolo pisolino pre-live e ricordarmi dove ho messo le cuffie.
Francesco: Invece io sono ossessionato dal tavolino del merch, piego 56 volte le stesse magliette.
Come siete stati accolti a Berlino? Come state vivendo le performances?
Benissimo in tutte e 4 le date che abbiamo fatto nel nord della Germania. Abbiamo fatto 3 sold out su 4 date. Sono state delle date incredibili, non vediamo l’ora di ritornare. A breve potremmo avere delle belle novità.
Qualche spoiler sulle prossime novità nel progetto Flame Parade?
Per ora siamo concentrati nella dimensione live della nostra musica. Abbiamo ancora diverse date in giro per l’Italia e quest’estate ci saranno novità anche all’estero. Parallalamente stiamo scrivendo dei pezzi nuovi. Il lato creativo non si è fermato perchè speriamo di continuare a suonare la nostra musica live.
Noi siamo i Flame Parade, grazie Oriana, grazie agli amici di IndieLife!
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