Il Vecchio sul Sentiero

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Si guarda dietro ancora una volta, prima di abbandonare tutto.
Prima di abbandonare il suo paesino che si stende in avanti: una carcassa con solo piccoli animali a divorare quel che rimane. 
Vite che si sono lasciate ricordi alle spalle tra foto, diari ma anche cose semplici come pranzi mai terminati… sì, perché il nemico è arrivato proprio durante l’ora di pranzo. Quando l’aroma di cipolla, carote e pomodoro strisciava da una casa all’altra e l’odore di legna bruciata faceva ergere i contadini dai piccoli orti. 
Vorrebbe metter sul fuoco un buon minestrone, così sul momento, per salutare i morti che fanno capolino con l’acquolina in bocca. 
Si dice così, no? La ricetta di famiglia del minestrone faceva saltar fuori i morti dalle tombe.
Già.
Non ha tempo, però. Non riesce più a star lì, non ha più senso e, sacca militare in spalla, si allontana seguendo la strada sterrata. La strada verso la città che, da qualche tempo a questa parte, emette strani rumori che non comprende. 
È stato senza vedere altre persone per troppo tempo, costringendosi a contemplare il fascino della solitudine, finché i sussurri nei muri non lo hanno conciliato a un sonno pacifico. 
“Ciao!” una bambina. È sulla strada, solitaria e con abiti di fattura strana, probabilmente figlia di borghesi di città. 
“Ciao.” Pensa quanto sia stata maleducata ad aver dato del tu a un anziano come lui, per questo il tono è molto freddo.
“Abiti qui?” insiste, mentre il vecchio si sistema bene il cappello e prosegue.
Costretto a fermarsi dalle buone maniere, risponde: “Non più, ho lasciato tutto. Vado via.”
“Dove?”
“Non lo so ma… c’è un sentiero anche per quelli come me, credo.”
“Un sentiero per dove?” incalza la bimba con un sorriso.
D’istinto, l’avrebbe cacciata chiedendole di lasciarlo in pace, poi sono giunti i suoi nipotini alla memoria e gli è quasi parso fossero a dargli la mano, come faceva un tempo proprio su quella strada: “… credo che sia la domanda delle domande, bambina.”

“Con chi parli?” un uomo sulla quarantina sbuca dalla curva del sentiero, una decina di metri oltre.
La bambina si volta: “Con un signore.”
“Ti ho già detto di non fare così, non è una bella cosa dire le bugie.” L’adulto rimprovera.
“Non è una bugia.” Voltandosi non trova nessuno, ancora una volta, come spesso capita nella sua vita.
“Non dirmi che parli ancora con il nonno, ti ho già detto che… se n’è andato via.” Non è facile spiegare la morte a chi ancora spera nella vita.
“Beh, anche lui ha detto che se ne stava andando ma tu ci hai interrotti.” Protesta lei ma il padre non può fare a meno di sorridere, per quanto è buffa. 
“Dove stava andando?” allora chiede incuriosito.
“Mi ha detto che non lo sa ma non sembrava triste.”
Avvicinatosi lentamente, il padre si inginocchia arrivando viso a viso: “Non pensare a queste cose, sei ancora piccola.”
“Io non voglio pensarli, papà. Mi hai insegnato tu ad essere gentile con tutti quelli che incontriamo.”

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