Il Sorriso di Scarda
Domenico Scardamaglio, in arte Scarda, è un artista napoletano con un gran senso dell’ironia. L’ho scoperto al Monk a inizio ottobre ed è stata davvero una grande emozione. Il concerto delle 19, che ricorda un po’ le discoteche pomeridiane da adolescenti, è stato una bella alternativa all’aperitivo.
Smetto Quando Voglio e altre storie
Tra i singoli di successo di Scarda c’è Smetto quando voglio la soundtrack del film omonimo con cui Scarda si è guadagnato la candidatura ai David di Donatello. Lui l’ha presentato con molto umiltà insieme agli altri brani eseguiti al concerto, con chitarra e coro del pubblico a fare da seguito. Tra i pezzi più emozionanti della serata tratti dall’album Tormentone, prodotto da Bianca Dischi (2018), ci sono Non relazione, Giulia, Palazzina Gialla e i più cantati Bianca e Sorriso.
Chi vive in una palazzina gialla?
Scarda sa benissimo che i suoi pezzi non mancano di malinconia ecco perché, durante il concerto al Monk, ha introdotto ogni brano con ironia. Su un piccolo palco con una chitarra in mano Scarda è riuscito a creare un grande contatto umano con il suo pubblico nonostante le mascherine che svolazzavano tra un coro e un altro e la distanza di sicurezza tra le persone.
I Piedi sul Cruscotto
Il primo album di Scarda è I Piedi sul Cruscotto. Tra i singoli più noti e cantati da Scarda e dal pubblico al concerto al Monk ci sono i pezzi Gina, Io lo so, Il suo bene e il noto brano Smetto Quando Voglio. Inoltre tra i più richiesti c’è stato Distrutto (2019). Un brano difficile da ascoltare senza lasciarsi catturare dalla sua forza:
So che cosa pensi, dentro quei silenzi
che alla fine è meglio se ci siamo persi.
Io ricordo tutto, io volevo tutto
ma l’ho stretto troppo forte e l’ho distrutto.
C’è sempre un aspetto nostalgico e malinconico nei brani di Scarda che, affrontato con una camicia hawaiana e degli occhialetti da sole, risulta assurdamente dolce e felice. Consiglio a tutti di andare a un concerto di Scarda e ascoltare i suoi brani con molta attenzione!