Vi ricordate i Tokyo Suicide?
Ve li abbiamo raccontati solo qualche mese fa quando, dopo una pausa che durava dal 2020, il trio è tornato ad infiammare la scena con una formazione nuova di pacca, ma la stessa sana voglia di spaccare tutto: dopo “Here and Now”, ideale biglietto da visita per tutti coloro che amano il potere evocativo del prog, “Fight Flash Feel” si lancia in praterie ben conosciute ai Tokyo, che sembrano ben intenzionati a passare dalla prima alla quinta senza vie intermedie.
Una batteria che sembra uscita dai dischi più illuminati del rock anni Novanta (sentite quel rullante, come spinge!), trame di sintetizzatori che fraseggiano senza disdegnare la compattezza dei “wall of sound”, l’apporto di uno del calibro di Derek Sherinian, una voce femminile che inaugura il proprio viaggio col trio con il giusto dosaggio di rabbia e fascino: un mix che non lascia superstiti, se non la voglia di ascoltare un disco che certamente (interpretando i segni) pare essere in produzione e che confidiamo di poter divorare presto.
Sì, perché c’è un aspetto che più di tutti colpisce ascoltando la musica dei Tokyo Suicide, ed è quel desiderio di ricerca e sperimentazione che spesso pare mancare alle band rock, frequentemente incastrate nell’esalazione autoreferenziale di un genere che necessita di nuove soluzioni espressive per non chiudersi nella nicchia – o peggio, nel modello “cover-band”; il trio, invece, non disdegna di mescolare progressive, post-rock e pop melodico nella resa di un singolo che apre ad un pubblico potenzialmente più vasto senza per questo perdere identità e “fermezza”, regalando alla scena un nuovo punto di riferimento per un futuro che, così auguriamo alla band, possa essere sempre più luminoso.