“L’amore che sapore avrà”: un viaggio emotivo con Aurora Pevarello

Music Factory
La prima piattaforma di Project Management Musicale ti aspetta! Scopri di più

In un viaggio attraverso le note de “L’amore che sapore avrà”, Aurora Pevarello si svela come una narratrice appassionata delle proprie esperienze sentimentali. La canzone attinge dalla sua profonda introspezione dopo la fine di una relazione duratura, catturando l’essenza delle emozioni vissute in quel momento di transizione.

In questa intervista esploreremo le sfumature del percorso emotivo della cantautrice, focalizzandoci sulle sfide di adattamento a una nuova realtà. La giovane artista si apre sulla sensazione di smarrimento, collegando la propria identità ad abitudini ormai perdute. Il brano diventa così uno specchio di una fase di vita fatta di cambiamenti, in cui il passare del tempo diventa protagonista, spesso percepito come un vincolo che alimenta la paura di non poter assaporare completamente ogni istante.

Ciao Aurora, benvenuta su IndieLife. Cominciamo subito parlando del tuo nuovo singolo, “L’amore che sapore avrà”. Puoi raccontarci cosa ti ha ispirato a scrivere questa canzone?
Ciao a tutti gli amici di Indielife!
L’amore che sapore avrà è un pó il continuo del mio primo singolo ‘Ora, domani’.
Ciò che mi ha ispirato è stata la rottura di questa relazione, il momento subito dopo di questa rottura.
Mi ha lasciato quella sensazione di malinconia, dove si spezzano le abitudini che passi con la persona che hai a fianco. Semplicemente i gesti, le azioni quotidiane, ciò che prima era diventata abitudine, dopo non lo è stata più.

Come è stato il processo creativo del singolo? Hai avuto qualche sfida particolare durante la sua creazione?
Durante il processo creativo del brano, ci sono state alcune modifiche di testo e di melodia. Poi un giorno andando dal mio produttore abbiamo semplicemente spostato una parte del testo e lì è avvenuta una sorta di magia, mi sono emozionata e a quel punto mi sono detta:’ ok, così ora va veramente bene’ .

Il brano trasmette una forte carica emotiva. Come hai cercato di catturare quei sentimenti nel testo e nella musica?
Ricollegandomi alla domanda precedente, è stato tutto una sorta di trasporto emotivo, in maniera molto naturale.
La cosa che cerco di fare e di dare al pubblico è la vera me, musica e testo vengono a sé, prima mi scavo dentro, cerco la mia anima per poi darla agli altri.

Raccontaci di più sulla tua esperienza musicale. Quando hai iniziato a coltivare la tua passione per la musica?
La passione per la musica è nata da quando ero piccolina, non so precisamente come, cosa e quando anche perché nella mia famiglia c’è chi canta, suona ,dipinge ecc..
Quindi ho sempre vissuto tra artisti.
Mi ricordo però uno dei miei primi microfoni che avrò avuto sui tre/quattro anni circa.
All’età di dodici anni ho iniziato a prendere lezioni di canto e successivamente lezioni di pianoforte. Nel frattempo tutti i risparmi che prendevo li mettevo in una busta con scritto ‘casa per Milano, per musica’ e così è stato ai 18 anni sono partita e mi sono trasferita qui.

La tua decisione di trasferirti a Milano è stata un passo importante. Come è stata questa transizione e come ha influenzato la tua musica?
La decisione di trasferirmi a Milano è stato uno dei passi più importanti della mia vita. In primis mi ha fatto crescere tantissimo come persona, perché comunque provenendo da una realtà completamente diversa, senza genitori è stato un nuovo inizio. All’inizio non è stato per nulla facile, coincidere il lavoro con la scuola e tutte le altre cose, dopo un’annetto e mezzo posso dire che sto trovando il mio equilibrio.
Per quanto riguarda la musica ho avuto un pò lo stesso percorso, all’inizio per nulla facile, ma poi pian piano ho iniziato a inserirmi sempre di più in questo mondo, facendomi un pò di più spazio e riuscendo a portare una parte di me. Crescendo a livello di testi, melodie e culturalmente.

La tua esperienza come artista di strada a Milano è sicuramente un capitolo interessante della tua carriera. Ci racconti qualche aneddoto o momento speciale che hai vissuto durante questa fase?
Fare l’artista di strada penso che sia un’esperienza che ogni artista dovrebbe provare. Sicuramente uno dei momento più belli ed emozionanti è stato cantare in piazza Duomo, per me era un sogno molto lontano che fin da piccola guardandola in televisione speravo di realizzare.
Poi ogni volta che si canta per strada è comunque appagante perché c’è uno scambio diretto con il pubblico e si crea un momento magico.

Infine, cosa possiamo aspettarci dal futuro di Aurora Pevarello? Hai progetti in cantiere che puoi condividere con i tuoi fan?
Ciò che posso dire di Aurora è che per il percorso che sta prendendo è molto contenta, sicuramente ci sono altri live in programma a Milano, per continuare a portare la mia musica e condividerla il più possibile.
Per quanto riguarda i pezzi, sto già lavorando al mio terzo singolo.

Iscriviti alla nostra newsletter

Iscriviti per rimanere aggiornato su tutte le nuove uscite e per non perderti nemmeno un articolo dei nostri autori! Basta solo la tua mail!

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Music Factory
La prima piattaforma di Project Management Musicale ti aspetta! Scopri di più