Specchiandoci nell'”Iride” di Leo Lennox. Intervista

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A un anno dall’uscita del suo primo album, “Souvenir Altrove”, Leo Lennox torna col suo nuovo singolo “Iride”, brano elettronico fortemente influenzato dal pop internazionale, in un sound che strizza l’occhio a Stromae. Sebbene il pezzo sia apparentemente ballabile e leggero, nasconde nel testo la cupa verità del cuore di Leo Lennox. “Iride è una danse macabre davanti a una fiamma quasi spenta, metafora di una relazione che sta arrivando al termine e dell’incapacità e disinteresse nel salvarla“.

Vediamo com’è nata.

Intervista Leo Lennox

Ciao Leo! Nel tuo nuovo brano “Iride” racconti di una storia d’amore che giunge al tramonto. Qual è stata l’ispirazione che ti ha portato a scriverla?

Sono partito dall’idea di voler parlare di una fase ben precisa che può venirsi a creare in una relazione, ovvero il momento in cui ci si rende conto che il sentimento provato per l’altra persona non basta a tenere in piedi il rapporto. Ho cercato di analizzare un lato oscuro dell’amore, fatto di gioie ed esperienze positive ma che a volte lascia un segno molto profondo e difficile da comprendere ed accettare.

Una danse macabre davanti ad una fiamma spenta: “Iride”, dall’aspetto leggero e dance, nasconde nel testo la sofferenza di una separazione. Perché scegli di creare questa contrapposizione tra la musica e il messaggio profondo del brano?

Mi viene molto naturale, quando scrivo, creare questa contrapposizione: un contenuto profondo e sentito credo possa colpire molto se espresso su un tappeto musicale apparentemente spensierato e ballabile. È una mia cifra stilistica che spero mi permetta di non risultare ridondante  e che lascia spazio alla musicalità, senza dover rinunciare ad un testo introspettivo e personale.

Affronti il tema delle relazioni sentimentali in un’era come la nostra: consumista, avida. Cosa pensi di questa affermazione? Come vivi tu personalmente le relazioni?

Credo che oggi tutto sia molto veloce, nel bene e nel male. Proprio per questo l’amore e le relazioni hanno assunto dinamiche molto più complesse, a mio avviso. La mia generazione ha poche certezze e il futuro accanto ad una persona spesso ci spaventa. Tuttavia ritengo che il sentimento amoroso rimanga un tema centrale nella vita di ogni individuo e che ognuno si rapporti con i propri sentimenti cercando di raggiungere una felicità che non si sa bene in cosa consista. Siamo confusi e spaventati, ma non smettiamo di rincorrere e lottare per qualcosa in cui, in fondo, crediamo fortemente. 

Rap, dance, elettronica, indie: nelle tue canzoni troviamo un’impronta di tutto questo. A quale di questi generi ti senti più affine?

Il mio primo amore è stato sicuramente il rap e l’urban. Sono figlio di quel suono, ma ho sin da subito cercato di mischiare il rap con vari generi, creando un ibrido. Faccio fatica ad incasellarmi in un genere ben preciso, perché la musica che amo e da cui attingo è molto varia.

Si nasconde sempre una punta di ironia all’interno dei tuoi testi. Quanto essa è importante per te? Puoi definirla uno dei punti focali della tua personalità artistica?

  1.  Quando scrivo e lavoro ai miei testi inevitabilmente scavo in me stesso e traduco in musica tutte le esperienze che mi segnano. Nella vita sono un ragazzo timido, ma comunque molto autoironico e credo che questo si rifletta inevitabilmente in quello che scrivo. Col passare del tempo questo mio lato caratteriale si sta cementificando nella mia musica e credo che ormai una “amara ironia” sia parte di Leo Lennox.

Un anno fa usciva il tuo primo album “Souvenir Altrove”. Cosa è maturato nell’ultimo anno? Dobbiamo aspettarci una crescita nei tuoi prossimi brani? E di che tipo?

Nell’ultimo anno ho presentato dal vivo il mio primo album in molti contesti e ciò mi ha permesso di acquisire maggiore sicurezza sul palco. Ho vissuto tante nuove esperienze ed ho sicuramente maturato un approccio più consapevole di ciò che voglio esprimere con la mia musica. Credo che tutto ciò si possa cogliere nei nuovi lavori che sto portando avanti in questi mesi e che ascolterete a breve. Sento di essere molto più a fuoco sia da un punto di vista testuale che sonoro. Il nuovo Leonardo ha una visione ben precisa e spero di riuscire a comunicarvi tutto il mio mondo.

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