Talento vocale ed estro creativo, abbiamo incontrato Bianca Vincentini in arte Bianca, in uscita con il suo nuovo singolo “Capita anche a me”, che dal 29 gennaio è fruibile sia in streaming che in video. Una artista emergente, con un repertorio agli esordi, ma già pienamente matura e pronta per abbracciare larghe maglie di consenso.
– Ciao Bianca benvenuta sul nostro magazine. È da poco uscito il tuo nuovo singolo “Capita anche a me”, quali emozioni stai vivendo in questa fase? E come procede la distribuzione di questa nuova canzone?
Grazie a voi del caloroso benvenuto! Descrivere tutto quello che in questo momento sto provando è davvero complicato perché cambia da secondo a secondo. Un momento prima mi ritrovo a sorridere senza un apparente motivo ed un momento dopo ho il cuore che batte ad una velocità mai sentita! Sono molto felice sì, perché questo brano sta arrivando davvero a moltissime persone e il calore che sto ricevendo in questo momento è unico!
Believe Digital in collaborazione con la Dear John Music si sta occupando della distribuzione del brano e sembra davvero che stia iniziando qualcosa di diverso.Questa canzone è molto importante per me perché è come se racchiudesse un po’ tutto il lavoro fatto fino ad oggi dandogli un volto.Un insieme di riflessioni e di pensieri che, con i precedenti brani hanno creato un vero legame tra me e il pubblico.
Per noi artisti, credo sia molto intenso il momento in cui la canzone è finalmente online, diventando così di e per tutti, ma quello che più colpisce è tutto ciò che accade dopo; le condivisioni, i messaggi, tutta l’interazione che una sola canzone può creare e che va avanti liberamente, è stupefacente e rende il tutto ancora più elettrizzante.
– “Capita anche a me” arriva dopo una serie di altri singoli, tutti caratterizzati da uno stile pop molto distintivo e dalla tua voce, cristallina ed armonica. Come nascono le tue canzoni? E dove trovi ispirazione??
Le mie canzoni nascono sempre in maniera differente l’una dall’altra.
Mi sento legata a loro in una maniera incredibilmente intensa ogni volta, e, a volte, anche disarmante.Mi è capitato di trovare una melodia suonando per ore e canticchiandola nella mente, senza sapere però che significato attribuirgli, per poi ritrovarmi a camminare per strada ascoltandola perennemente fino a quando mi viene in mente di chi o di cosa voglio parlare.
Ho sempre pensato infatti, quando mi trovo in giro, a quanto sarebbe curioso sapere quello che le persone ascoltano chiuse nei loro pensieri e nelle loro cuffie…
Tanti altri giorni mi è capitato di scrivere in continuazione, tutto quello che mi passava per la mente come se fosse un lungo discorso che faccio con me stessa, per poi realizzare che c’è sempre una parola chiave o un concetto che si ripete in moltissime forme; allora provo a cantarlo, urlarlo o sussurrarlo fino a quando non prende una direzione vera.
Una delle ispirazioni però che amo di più probabilmente sono i racconti, che possono arrivare da un libro o da una persona.Ascolto storie di chi ha vissuto cose che io non ho mai vissuto, e sono curiosa voglio sapere come ci si sente o se quello che ho vissuto io può avvicinarmi di più a quella persona, per capirla realmente, per dare un senso alla sua gioia o al suo dolore.
E così a volte scrivo raccontando di chi mi è intorno, di quello che ha vissuto, dei sogni, delle speranze, delle paure, di tutto quello che non hanno il coraggio di dire ma che in una canzone si riesce a fare con tutta la semplicità possibile cercando di arrivare a tutti, nessun escluso.È stato così per testi come “Lividi” il mio primo singolo, o “Dietro gli angoli” pubblicato qualche mese dopo.
Un’altra ispirazione per me importantissima è quella legata alla voce: spesso, mi capita di trovarmi con Marcello Forlani, (produzione artistica della Dear John Music), a parlare ore di quello che significa per noi la musica, delle nostre esperienze che per quanto diverse, ci hanno portato a pensare alle stesse cose. Questo ha creato un legame che nel tempo si è trasformato in un rapporto complementare, una vera e propria simbiosi.
Succede allora che Marcello arriva con un testo in mano e degli accordi, e subito so che dovrò trovare la strada giusta per dar voce a quei testi, interpretando e rappresentando ogni singola parola di quella canzone, d’altronde lui passa il testimone a me e da lì bisogna dare vita a tutto il resto. “Parleremo agli angeli”, il mio secondo singolo, e soprattutto “Capita anche a me” rappresentano tutto questo.
– Ascoltandoti si ha la sensazione di trovarsi davanti ad un artista già matura. Già al massimo della sua espressività, e con pezzi tutti forti. Com’è possibile avere e mantenere una produzione così livellata e rivolta verso l’eccellenza?
Credo che una delle cose più belle di questo lavoro sia proprio la continua ricerca della massima espressività, e io probabilmente sarò sempre alla ricerca di questa.
Per quanto possa sembrare scontato non si smette davvero mai d’imparare e di migliorarsi, in ogni cosa, pensare di averla già raggiunta ti ferma, ti immobilizza e mi darebbe la sensazione di non poter più dare nulla con la mia musica, quindi spero di non raggiungerla mai, perché siamo solo all’inizio.
Per mantenere tutto questo c’è l’impegno costante di persone uniche al mio fianco. A partire dalla stessa Dear John Music: sono Roberta Lilli e Marcello Forlani, concentrati ogni giorno su aspetti diversi della mia vita professionale. Monitorano ogni mio passo, ed è con loro che si prendono decisioni e scelte, che ci porteranno mesi di fatica e impegno.
Tutto quello che fanno in una giornata di lavoro è incredibile ed è grazie a loro se ad ogni canzone viene dato il massimo per arrivare davvero a tutti.Un’altra persona che è stata da subito fondamentale è Matteo Sandri del MonoStudio di Milano. Per me è un privilegio ed onore poter lavorare con un professionista del suo calibro. È doveroso anche ringraziare tutti i musicisti che collaborano con la Dear John Music, che si sono sempre prestati con un entusiasmo pazzesco all’esecuzione dei brani, comprendendoli e dando il massimo.
Si punta proprio a questo, a migliorarsi sempre avendo con sé una vera e propria squadra pronta a lanciarsi in ogni sfida.
– Come affronti l’attuale mercato musicale, sia per quanto riguarda le tante limitazioni dettate dall’emergenza sanitaria… Sia per quanto riguarda la contrazione del settore pop?
L’emergenza sanitaria è stata ed è tutt’ora un duro colpo da incassare per tutto il mondo artistico, proprio per questo mi sento molto fortunata ad avere un team di lavoro incredibile che non ha lasciato la presa neanche un secondo nonostante tutte le difficoltà, quindi continuo a lavorare se possibile con ancora più grinta a quello che è il mio progetto e a quello che sto costruendo.
Cerco di preoccuparmi solo di quello che è il mio modo di esprimermi musicalmente ed essere felice di farlo.
-”Bianca” cosa dobbiamo aspettarci per il futuro. Su cosa stai lavorando? Puoi anticiparci qualcosa?
La parola più spontanea che mi viene in mente sul futuro è: forza.
Tutto quello a cui stiamo lavorando adesso ha della forza e ne richiede tanta per dare sempre il massimo, quindi posso dire che sta cominciando un nuovo capitolo e non vedo l’ora di potervi mostrare e far ascoltare tutto!