Jeanne Vicérial e le sue ‘presenze’

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La tecnica del tricotissage e il “prêt-à-mesure

La professione di Jeanne Vicérial non si può definire con un’unica parola; lei è un’artista visiva, una stilista, una sarta innovativa, una ricercatrice e una creatrice.

Ha sfruttato tutte queste sue sfaccettature per risolvere una questione apparentemente semplice ma più che mai importante e di attualità in questo decennio: “Come migliorare i metodi di realizzazione dei vestiti per evitare sprechi e al contempo superare la bipolarità tra la moda sur-mesure e quella prêt-à-porter”?

La soluzione, ottenuta collaborando con il dipartimento di meccatronica1 del MINES ParisTech, è stata l’invenzione della tecnica del tricotissage e di un macchinario che potesse riprodurla in modo automatizzato.

Questa tecnica si ispira alle fibre muscolari umane per creare una tessitura (in francese, appunto tissage) in grado di avvolgere il corpo come una seconda pelle.

Inoltre, grazie a questo metodo “prêt-à-mesure“, gli sprechi di tessuto si azzerano poiché gli abiti sono confezionati con un unico filo chilometrico.

©Courtesy Templon, Paris – Brussels
JEANNE VICERIAL,
Da sinistra:
Présence 2, 2021, tessuto, fili lavorati a maglia e tecnica artigianale di lavorazione delle corde, 280 × 200 × 200 cm
Gardienne / Madone (déttaglio), 2020, tessuto, fili lavorati a maglia e tecnica artigianale di lavorazione delle corde, 1200 ore di lavoro manuale, 210 x 100 cm
Armor n°4, 2020, tessuto, fili, corde, tricotissage, 180 × 55 × 45 cm

La mostra

Le creazioni di Jeanne Vicérial si possono ammirare fino al 23 aprile nella mostra personale Présences attualmente in corso negli spazi della Galerie Templon di Bruxelles.

Nella prima sala, le ‘presenze’ rappresentano esseri indecifrabili, quasi mistici, che ricordano madonne velate ma anche guerrieri armati o guardiani millenari.

La seconda sala, invece, è stata concepita in modo più sacrale, come un reliquiario o una cripta. In questo ambiente ci sono sempre le ‘presenze’; qui, però, mostrano le viscere e le parti anatomiche che hanno ispirato la tecnica del tricotissage.

©Courtesy Templon, Paris – Brussels, ©Courtesy Isabelle Arthuis
Visione delle sale della mostra, Bruxelles, Galerie Templon

L’interno di tali esoscheletri di filo è riempito con dei fiori secchi provenienti da Villa Medici a Roma dove l’artista ha risieduto nel 2020.

Forse, la scelta di utilizzare dei fiori vuole proprio alludere alla transitorietà del corpo e ciò è anche riproposto nella mostra tramite un profumo ideato per svanire dopo poco.

Gli abiti di Vicérial sono esposti in ambienti pervasi da essenze e musiche realizzate appositamente per l’occasione in modo da coinvolgere a pieno i visitatori; purtroppo, però, posso solo descrivervi a parole questa atmosfera, perciò vi consiglio di viverla in prima persona andando a visitare la mostra.

Avete tempo fino al 23 aprile!

Ecco il video di presentazione dell’esposizione:

© José Huedo, Galerie Templon

Link utili: pagina Instagram di Jeanne Vicérial
sito Galerie Templon

1 è l’interazione tra meccanica, elettronica e informatica

Immagine di copertina: ©Courtesy Templon, Paris – Brussels
JEANNE VICERIAL, Vénus ouverte #2, 2020, tessuto, fili lavorati a maglia (tecnica brevettata), fiori secchi provenienti da Villa Medici a Roma, 180 × 90 × 75 cm

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