MONDI DI PAROLE

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Carla Rovelli scrive davanti al suo pc, in quella fredda mattina di domenica. Ama il suo lavoro e ha studiato tanto per arrivare a potersi definire una scrittrice di successo.

Le sue storie sono lette da milioni di persone e altrettante hanno visto i film tratti da un paio dei suoi libri.

Mentre fuori pioveva forte e Udine era invasa da acqua e nebbia, Carla teneva tra le mani una tazza fumante di cioccolata calda e osserva attentamente le parole e i capitoli che ha davanti.

Ha iniziato il suo nuovo progetto, si sta cimentando in un genere a lei quasi sconosciuto. Una saga fantasy che aveva progettato quando frequentava l’ultimo anno di università e lasciato lì per anni. Ora lo ha ripreso, su consiglio del suo editore e marito Roberto.

L’atmosfera che sta osservando dalla sua finestra, nella villa poco fuori Udine, sta stuzzicando la fantasia e gli suggerisce molti spunti sul mondo che sta creando attraverso i capitoli.

Girandosi verso il pc vede improvvisamente lo schermo e le parole prendere forma, curvandosi e creando piccole bolle sparse. In preda al panico cerca di salvare quello che ha scritto in quel momento, temendo un problema improvviso al pc.

Una ragazza, la protagonista del nuovo libro, appare davanti a lei proprio come viene descritta nelle pagine che ha davanti: soffici capelli neri, una gonna lunga che si trascina a terra ed una piccola maglia bianca.

Gli tende la mano con un sorriso innocente.

<<Vieni con me Carla. Non preoccuparti non vogliamo farti del male, siamo tutti tuoi figli>>

Quella frase dubbiosa e strana incuriosisce Carla che accetta l’invito e prende la mano della ragazza. Viene trasportata all’interno del suo pc che si trasforma improvvisamente nel mondo che sta descrivendo.

<< Dove siamo ? >>

<< Non lo riconosci? Sono i mondi di parole che crei ogni volta che inventi una storia. Volevo solo farti vedere quello che sei in grado di creare e quanto siamo grati, tutti noi, di essere nati attraverso il tuo ingegno e la tua fantasia>>

<< Non posso crederci, voi siete reali? Com’è possibile? >>

<< Voi scrittori siete come dei maghi, riuscite a creare vite alternative attraverso le parole>>

Altri piccoli esseri, prendendo coraggio, escono da dietro gli alberi e vengono a salutare la loro mamma, colei che li ha creati. Carla si piega, come farebbe per salutare e giocare con un bambino, e ancora incredula saluta i piccoli esseri che aveva inventato anni prima. Sono gli animali domestici degli abitanti del suo mondo e sono teneri e dolci proprio come li aveva immaginati quando aveva iniziato a scrivere la saga.

<< Ora devo andare però, devo continuare a scrivere. Da quello che vedo c’è ancora tanto da fare>>

la ragazza senza dire niente e limitandosi a sorridere, gli prende la mano e la riporta all’interno della sua stanza. È sola in casa, sono tutti fuori dai nonni paterni. L’hanno lasciata sola a lavorare. La ragazza tornando indietro si perde alcune lettere attraverso lo strascico della sua gonna, Carla sorride e si mette al lavoro. Non vede l’ora di continuare a scrivere.

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