“Filomena”, tra i ricordi e il futuro di Elena Piro

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Si chiama “Filomena” ed è il titolo del nuovo EP di Elena Piro, ma non è soltanto questo. 

Pubblicato lo scorso 6 ottobre, “Filomena” è un EP che ingloba quattro canzoni che ben descrivono l’animo artistico di Elena. Senza anticiparvi nulla ci fiondiamo direttamente sull’intervista e sulle domande che abbiamo pensato per lei!

Elena, benvenuta! Siamo molto curiosi di conoscere il tuo progetto musicale, che non si nasconde dietro ad uno pseudonimo ma invece resta attaccato al “vero”. Come nasce il tuo approccio alla musica?

Il mio approccio alla musica nasce in modo del tutto casuale: a casa cantavo in continuazione, da “Quando i bambini fanno oh” a tutti i più grandi successi del Natale, allora mia madre decise di iscrivermi a scuola di canto. Ero una bambina molto timida, quindi spaventatissima all’idea di dover cantare davanti ad un pubblico diverso da quello dei miei genitori, ricordo ancora la fuga in lacrime con cui si è conclusa la mia prima pseudo-esibizione.  

Parliamo del tuo nuovo EP: chi è “Filomena”?

Filomena è il mio primo nome all’anagrafe, il nome di mia nonna, nome mai usato, se non come segno particolare da poter tirar fuori nelle conversazioni. Decido adesso di spiattellarlo in copertina perché mi sembra rappresenti al meglio la sincerità dell’EP. “Filomena” è un progetto che parla in modo semplice, naturale, senza fare giri di parole né astrazioni; sono io così come mi vedi, mezza Elena e mezza Filomena. Piccola chicca per gli amanti dell’etimologia: Filomena vuol dire “amante del canto”, e si dice che nel nome stia anche un po’ il destino di chi lo porta.

Ci piace molto come sei riuscita a cogliere gli aspetti straordinari nell’ordinario della quotidianità. È il luogo che ti circonda che riesce a darti lo stimolo a raccontare sempre una storia diversa? 

Si, sicuramente. La mia è una scrittura tanto attaccata alla realtà, per cui i miei riferimenti sono per lo più le persone che mi circondano e il luogo in cui vivo. Quando scrivo costruisco nella mia testa una sorta di film; quindi, per metterlo in scena ho bisogno di definire lo sfondo su cui si svolge la storia. 

Nata in Calabria e di stanza a Bologna: qual è, se c’è, un posto dell’uno e dell’altro luogo che hanno per te un forte valore poetico e magari anche d’ispirazione per la tua musica?

Il primo che mi viene in mente se penso alla Calabria è Righio, un posto sperduto tra le montagne della provincia di Cosenza, in cui andavamo a fare i campi scuola con i salesiani; posto in cui mi sono conosciuta tanto e ho conosciuto tante belle persone. Invece il posto più poetico di Bologna è, a mio parere, il Pratello, coi ciclisti che sfrecciano cercando di non beccare il lato della strada coi sampietrini, e i disegni sulle serrande che vengono fuori la sera quando i bar chiudono.  

Se potessi fare un featuring, con chi ti piacerebbe collaborare prossimamente?

Mi piacerebbe tanto fare un featuring con Emma Nolde, l’ho sentita in concerto quest’estate e mi ha emozionato tanto, ha un’energia pazzesca e un grande stile. 

Lasciamoci con qualche news che poi spoilerarci!

Ho diverse canzoni in cantiere che spero presto di potervi far sentire!

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