Lo scrittore vimercatese Loris Palmieri presenta “Saat Baar: Una vita, sette morti”, un romanzo psicologico basato sull’alchimia trasformativa e sulla crescita personale; un libro, un viaggio attraverso la consapevolezza e il cambiamento, nonché una riflessione filosofica sul senso profondo della vita.
Si tratta di un progetto autofinanziato e volto a condurre il lettore alla ricerca di un contatto col vero sé. Impossibile non rimanere coinvolti dalla narrazione. L’autore propone infatti anche di individuare trentacinque parole nascoste che alla fine comporranno la morale del romanzo.
Inoltre un profondo pensiero filosofico accompagna il lettore attraverso una storia che è metafora del viaggio dell’esistenza. Dunque si nasce e si muore più volte anche senza accorgersene. Si tratta di un ciclo di morte e rinascita rappresentato dal Saat Baar, pratica esoterica simile all’ipnosi regressiva, ma che in realtà è semplicemente il percorso di ogni essere vivente che nel dolore sperimenta la morte per poi rialzarsi e tornare a vivere più consapevole.
Cos’è del resto il dolore se non una straordinaria possibilità di crescita e evoluzione? Secondo l’autore è la sofferenza che garantisce un’autentica comprensione della propria esistenza.
Trama
Il romanzo è raccontato in prima persona ed è ambientato nella Torino del 1985. Il protagonista, un uomo introverso e in conflitto con sé stesso, cade in uno stato depressivo a seguito di un tragico evento ma un incontro provvidenziale col santone Shamut Muun lo conduce verso la strada segreta del Saat Baar: Una vita, sette morti lo conducono a un ciclo di rinascite fino a un epilogo straziante ma luminoso, dal forte messaggio di speranza e cambiamento.
Loris Palmieri ci racconta una storia travolgente, ricca di colpi di scena e dunque da leggere tutta d’un fiato. “Saat Baar: Una vita, sette morti” è disponibile qui.
Instagram: Loris Palmieri, Saat Baar di Loris Palmieri
Fonte: Ufficio Stampa Il Taccuino