“E Tu Invece Come Stai?” è l’album d’esordio di Spumante – Intervista

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E Tu Invece Come Stai?” è l’album d’esordio di Spumante. L’album è stato pubblicato lo scorso 5 maggio per Woodworm Label e distribuito da Universal Music Italia.

Il momento storico che stiamo vivendo è quel che è, ma l’artista aretino Spumante ha deciso di regalarci comunque questi dieci brani, perché la musica non si ferma e non deve fermarsi. “Ogni titolo è un ricordo, ogni ricordo è un’esperienza bella o brutta che mi ha formato”, scrive Spumante sul proprio profilo Instagram.

Noi di Indielife abbiamo deciso di fare quattro chiacchiere con lui.

Ciao Spumante, vorrei iniziare con una domanda che potrà sembrare banale, ma in questo momento storico mi sembra d’obbligo: ma tu (invece) come stai?

La risposta a questa domanda è vasta come l’universo, verso gli altri è facile fare questa domanda, ma rispondere a se stessi è veramente un caos. In questo momento sto bene, per quanto si possa stare bene in un periodo del genere. Sono molto felice che l’album sia stato apprezzato, ma ho l’amaro in bocca dati tutti i programmi svaniti nel nulla. Sto bene perché finalmente una parte di me è uscita fuori anche se il futuro è cosi incerto da riderci su. Diciamo che come sempre sono pieno di emozioni contrastanti, ma va bene cosi, mi fanno sentire vivo.

Com’è stato pubblicare il tuo primo album “E tu invece come stai” in questo periodo così strano e difficile? Col senno di poi pensi di aver fatto la scelta giusta o sarebbe stato meglio aspettare? (Che poi, aspettare fino a quando non si sa).

È stata una decisione ardua, molti mi hanno consigliato di aspettare, la domanda che mi facevo io era “aspettare cosa”? In questo periodo incerto pensare al futuro è da pazzi, questo album è stato scritto e prodotto nel giro di due anni. Dentro di me sentivo che questo fosse il momento giusto, perché quelle parole dovevano uscire fuori in qualche modo prima possibile, perché se aspettavo troppo sarebbero stati pensieri troppo vecchi e la vita va avanti. L’unico rammarico che mi lascia con un profondo amaro in bocca è stato di veder saltare tutto il tour che avrebbe fatto conoscere le canzoni a più persone. Quindi a due settimane dall’uscita sono contento di aver scelto questo periodo, perlomeno sarà un periodo che rimarrà bene impresso nella storia di tutti noi.

E tu invece come stai” è un album molto intimo. Credo che la tua interiorità passi benissimo attraverso molti brani (penso ad esempio a Vivo, Paura, Realtà). Cosa ti ha dato il coraggio di esporti così?

Ho sempre prodotto musica prima di iniziare a scrivere testi. Dopo crisi esistenziali e amori finiti, la delusione era troppa quindi ho deciso di mettere in canzone quello che pensavo. Il coraggio me lo ha dato la poca comunicazione che avevo una volta finita la relazione con la mia ex ragazza, mi aveva bloccato ovunque e l’unico modo per farmi sentire è stato scriverle canzoni. Da lì è nata l’esigenza di dar voce a tutti i miei pensieri non solo d’amore ma anche di vita in generale.

Puoi dirci come nascono i tuoi pezzi, da dove trovi la tua ispirazione?

L’ispirazione la trovo dalla vita di tutti i giorni, dai rapporti umani, dalla natura, e dalle mille domande che mi faccio ogni giorno. Tendo sempre a scrivere cose reali, che mi sono accadute, perché scrivere di storie immaginarie non sono mai in grado, ho bisogno di vivere esperienze in prima persona. La musica per me è come l’aria, quindi l’esigenza di descrivere i miei complessi mi ha fatto diventare un cantastorie.

Mi hai detto che in questi giorni finalmente sei tornato in studio. Cosa ci stai nascondendo?

Si, in questi giorni sono tornato in studio con il mio co-producer e amico Stefano Mura, perché la voglia di lavorare a nuove canzoni è tanta, ed entrambi non ci fermiamo un attimo. Alla fine le canzoni di “E tu invece come stai?” sono degli ultimi mesi della mia vita, ma il tempo passa e nuovi pensieri entrano nella testa, in qualche modo devono uscire no? (sorride, ndr)

Si parla molto di come il mondo dello spettacolo in generale e della musica in particolare affronterà la realtà quando l’emergenza si sarà placata. Si parla di concerti in drive-in o addirittura bike-in. Tu cosa pensi che succederà? Come immagini un tuo concerto nel periodo post Covid?

Sai che non ho la più pallida idea? Ne sento sparare di ogni colore tutti i giorni, quelle cazzate di drive-in o bike-in ammazzano lo spirito della musica dal vivo. Quindi preferirei aspettare più tempo prima di esibirmi. Un mio concerto futuro sarà comunque col sorriso, con tanti amici e tante birre. I concerti sono questo, tutto il resto è finzione.

Grazie!

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