Dennis Rodman, il suo rapporto con il Wrestling e la WCW

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Parliamo di un argomento trattato molto marginalmente nell’ultimo episodio di The Last Dance Dennis Rodman e il suo rapporto con il Wrestling e la WCW.

Innanzitutto che significano queste tre lettere?

WCW sta per World Championship Wrestling, federazione nata dalle ceneri della Jim Crockett promotions nel novembre del 1988.
Nota per essere la federazione voluta da Ted Turner, magnate dell’industria televisiva americana, fondatore della CNN, della TBS e creatore di Capitan Planet (roba che Berlusconi levati proprio), la WCW è stata l’avversaria della World Wrestling Entertainment (wwe), ai tempi World Wrestling Federation (WWF) durante gli anni 90 del secolo scorso, fino al suo fallimento nel 2001.

Tra le due compagnie c’era una vera e propria guerra degli ascolti del lunedì sera, chiamata negli USA Monday night War.
La WWE trasmetteva Monday Night RAW su Usa network, mentre la WCW andava in onda su TNT con Monday NITRO, (notare l’assonanza del nome dei due programmi).

La WCW vinse questa guerra per 84 settimane di fila, ma le due federazioni facevano di tutto per accaparrarsi più ascolti possibili.
Ed è proprio qui che Dennis Rodman entra in gioco.

Le cosidette celebrities nel mondo del wrestling non sono mai mancate. Se la WWF poteva permettersi Mike Tyson, la WCW rispondeva a tono con personaggi del calibro di James Brown, i Kiss e, appunto, Rodman e Malone, e Robocop e Chucky la bambola assassina
ma questa è un’altra (triste) storia.

L’inizio della storia in WCW

La storia tra Rodzilla e la WCW però, non inizia nel 1998, bensì tre anni prima. Nel 1995 infatti, Rodman, soprannominato Rod the Bod, è all’angolo di Hulk Hogan durante lo steel cage match contro Big Van Vader a Bash at the Beach, e veste i colori dell’Hulkamania: il rosso e il giallo ma queste due tonalità andranno fuori moda l’anno successivo in favore di bianco e nero, i colori dell’NWO.

Hulk Hogan diventa Hollywood Hulk Hogan e, insieme a Scott Hall e Kevin Nash, da vita a una delle stable più famose, e cattive, della storia del wrestling, il New World Order, il nuovo ordine mondiale.

Ehi tranquilli Gilet arancioni, si sta parlando di wrestling, Bill Gates, il microchip e il vaccino al mercurio che trasforma in rhobbhòtth non c’entrano niente, nemmeno la finanza virtuale e mondiale che vorrebbe mettere in crisi gli stati per farli comprare a Cina e Germania, nonostante siano anche loro stati che le banche vorrebbero soggiogare, quindi il discorso non torna…

Ma vabbè, dicevamo, Hogan è un vero e proprio villain all’interno della WCW, e il suo gruppo, sempre più vasto,diventa inarrestabile, tanto da potersi permettere qualche membro extra-wrestling, e quale celebrità può incarnare al meglio la cattiveria dell’NWO se non il Badboy in persona Dennis Rodman?

Il ritorno

Rodzilla fa il suo ritorno nel 1997, per aiutare Hollywood Hogan al Bash at the Beach di quell’anno contro il tag team di Lex Luger (o Lex Luther secondo Rodman) e The Giant, noto ora come Big Show. Nel main event della serata Rodzilla lotta in coppia con l’Hulkster, beh oddio lotta è un parolone, e… perde per sottomissione a causa del torture rack di Luger, ma è una sconfitta di poco conto.

L’NWO è nel suo periodo di massimo splendore e Hogan tiene saldamente alla vita la cintura da campione dei pesi massimi WCW, oppure la suona come una chitarra, dipende da come gli gira.
Arriviamo così al 1998 e ancora una volta a Bash at the Beach, diventato ormai una costante per Rodman. Il cestista torna in WCW e, insieme al fido compagno di merende Hogan (ancora campione del mondo, sorpresi? No vero? Nemmeno gli altri wrestler della WCW) prende a sediate Diamond Dallas Page, detto DDP, uno dei buoni, se non IL buono, della federazione di Atlanta.

L’arrivo di Karl Malone

A dar manforte a Page arriva Karl Malone, cestista degli Utah Jazz, e avversario di Rodman nelle finali NBA. L’incontro è già scritto, il 12 luglio del 98 il rodato duo Rodzilla-Hogan avrebbe affrontato l’insolita coppia DDP-Malone, nuovamente nel main event della serata.
Facciamo un passettino indietro però, perché proprio Karl Malone e DDP? La storia dice che Page andò a una partita dei Jazz, Karl malone lo vide e gli fece il segno della Diamond Cutter, la sua mossa finale.

I due si incontrarono nel dopo partita e DDP invitò il cestista a cimentarsi in un incontro sul ring. Fu così che Page, che sapendo dell’imminente ritorno di Rodman in WCW, decise di proporre Malone come avversario Di Rodman e Hogan. L’hulkster si trovò concorde con il collega, e insieme andarono a esporre la loro idea al presidente della WCW, Eric Bischoff.

Quest’ultimo iniziò a vedere milioni di dollari cadere dal cielo, e nelle sue tasche, perciò acconsentì, il main event sarebbe stato un tag team match (di nuovo).

E qui iniziarono i problemi, per Rodman ovviamente.
In primis, il buon Rodzilla saltò gli allenamenti per il game 4 contro gli Utah Jazz preferendo Monday Nitro. Phil Jackson era preoccupato e tempestò di telefonate Hulk Hogan, il quale disse che Rodman non voleva tornare ad allenarsi. Chissà cosa pensava in quel momento MJ?
Come dite? Avrebbe potuto farne una questione personale? Nahhh non è da lui.

Rodzilla poi aveva un altro piccolo problema. Karl Malone e la sua etica sportiva.

Già perché, se da un lato Rodman aveva già partecipato a un match di wrestling, era anche vero che non si impegnava più di tanto per migliorare. D’altro canto Malone era l’esatto opposto.


Il mail man visse per due settimane in casa di DDP per capire come strutturare il match, si allenò giorni e giorni al WCW power plant di Atlanta insieme agli altri wrestler, e fece molta palestra, tanto da non sfigurare di fianco a Hogan e DDP.

Rodman invece, ehhhhh…
Secondo l’ormai scomparso wrestler Chris Kanyon, Rodzilla era solo uno stronzo svogliato, drogato (diciamo che faceva bene l’aspirapolvere) e con una scarsa igiene personale, parole sue non mie.
Il badboy non voleva allenarsi e il suo comportamento non proprio educato non aiutava. Tutto questo cambiò quando Hogan lo prese da parte dicendogli “è uno sforzo di gruppo. Dobbiamo lavorare tutti insieme, o lavori con noi o contro di noi, e se vuoi lavorare contro di noi, fidati, non ti piacerà”. Rodzilla si calmò e il match si fece e l’NWO vinse.
Durante l’incontro era previsto che Rodman si strappasse la maglietta, come faceva Hogan, ma il cestista rifiutò una volta visto il fisico di Karl Malone, vero MVP della serata.

Gli ultimi incontri

Dopo questo incontro, Rodman tornò un’ultima volta in WCW per un match contro Macho Man Randy Savage a Road Wild del 1999, dopodichè, il 30 giugno del 2000, Rodzilla si scontrò con l’allora campione della defunta I-Generation superstars of wrestling Curt Hennig, detto mr perfect.

Il match fu però tutt’altro che perfetto, fu un vero e proprio schifo. E pensare che Hennig è stato uno dei wrestler migliori della storia di questo sport.

Dopo una parentesi nella federazione delle celebrità di Hulk Hogan della quale non parlerò perché non voglio farmi così male, la carriera da wrestler di Rodzilla si conclude.
Un percorso fatto di alti e bassi, che ben si addice a uno come Rodman, uno che non era un wrestler sul ring ma lo era fuori dal quadrato. Già perché Dennis Rodman aveva, e ha ancora, quella che nel wrestling viene definita come larger than life personality, una personalità
incredibile, un personaggio incredibile, come Hulk Hogan, Randy Savage, o DDP, anche se il buon Rodzilla, date le sue spese pazze e lo stile di vita, è sempre stato più vicino a un altro wrestler, uno che non ha mai affrontato. Il nature boy Ric Flair.

Quello che ci rimane di questa storia sono gli incontri di coppia con Hulk Hogan, mentre quello che rimane a Rodman… sono i 3.6 milioni di dollari, dico 3.6 MILIONI DI DOLLARI, che la WCW gli diede nel triennio 96-99.Non male no?

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