Renato Franchi ” Penne e calamai”

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“Penne e calamai” è il nuovo album di Renato Franchi and his Band. Cantautore che sforna un sano “Rock d’autore” che spazia tra varie tematiche e influenze musicali diverse ma ben definite, tra le quali troviamo Dylan, Rolling Stones, Tom Petty, De Gregori e De Andrè. Grazie ad uno stile molto veraceo, una voce riconoscibile, perfetta per il genere e l’utilizzo sapiente della chitarra, Renato Franchi si dimostra essere un artista molto consapevole ma allo stesso tempo non restio alle sperimentazioni.

Il disco inizia con un’opener che fa gia capire l’ascolto che affronteremo, ovvero “Corri Ragazza Corri”. Una canzone allegra ma che da spunti di riflessioni, gia da questo brano capiamo come si voglia utilizzare un sound vintage insieme ad una produzione sicuramente più moderna. Finale molto divertente! Al secondo brano arriva subito la title track “Penne e calamai”, con un intro di batteria (Gianfranco D’Adda) che fa pensare ad un brano molto più “heavy” ma che sfocia poi in un pezzo molto sentimentale, tenero e a tratti malinconico dove si ripercorre una storia d’amore riscrivendola con penna e calamaio, da utilizzare come metafora della vita. Il terzo pezzo è “Danza”, un brano dannatamente folk, un inno alle nostre tradizioni, al ballo popolare che ha saputo unire tanti colori, sapori e tradizioni, proprio come questa canzone. Il violino (suonato da Dan Shim Sara Galasso) ancora una volta in risalto per un brano davvero piacevole che ricorda i vecchi cantautori italiani. Dopo questa festa musicale arriva “Sono Con Te”, che si presenta “sognante” gia dal punto di vista musicale data la sua struttura armonica mai scontata, dal sapore vintage, se vi piacciono Crosby Still & Nash, amerete questo brano. “I Tuoi Occhi” è una bellissima ballata carica d’amore e melodie che spaziano tra lo struggente e il romantico, con un testo davvero bello ed evocativo, una canzone da dedicare ai nostri cari. Dopo le emozioni di “I Tuoi Occhi” ci troviamo di fronte a “Spazi Di Sereno”, la prima canzone scritta con Sonia Bellin in questo album. Con questo brano ritorniamo ad una bella botta di vita senza però lasciare da parte le melodie sognanti che accompagnano tutto il disco. “Vecchio Frack” non ha bisogno di presentazioni ma devo dire che questa cover viene eseguita con il giusto rispetto e la giusta passione, con un arrangiamento che ad alcuno potrà sembrare “povero” ma che da il giusto tono a questa canzone storica, sposandosi perfettamente con tutto il resto dell’album. Si ritorna al rock/ballad con “Ballata Dei Tre Scarabocchi” in chiaro stile Rolling Stones che funziona perfettamente! Un urlo contro le delusioni al giusto tempo di rock, senza trascurare l’animo cantautoriale. Arriviamo ad una sorta di pausa con “Electric Moon Blues”, che io definisco un “monologo blues su chitarra” perchè rende molto l’idea, un racconto che fa viaggiare e ci porta a Notting Hill in una serata piena di ricordi. “Canzone X Mia” è il secondo brano scritto in collaborazione con Sonia Bellin e gia dai primi secondi e dal titolo possiamo intuire che si tratti di un brano dedicato ad una bambina che si chiama Mia, proprio come la grandissima e mai dimenticata Mia Martini. Un bellisimo regalo di compleanno per “Mia” con un testo davvero sentito e che possiamo traquillamente dedicare ai nostri bambini. In questa canzone possiamo sentire anche le voci di Viky Ferrara e Marta Franchi, che mettono la ciliegina sulla torta. Dal romanticismo per Mia, passiamo ad una canzone incoraggiante con un bel giro di basso di Roberto D’Amico, un inno per i musicisti a non farsi abbindolare dalle luci della falsità e continuare sempre a credere in se stessi. Una bella descrizione del mondo della musica. Con un altro bell’intro di batteria di Gianfranco D’Adda, inizia “Serenata Delle Distanze”, un misto tra ballad e pezzo ritmato con un testo ispirato e molto Dylaniano. Siamo quasi in chiusura quando parte “Buontempo”, un brano pieno di positività che invita a guardare il mondo con gli occhi innocenti di un bambino che non pensa alle negatività che lo circondano, davvero un bellissimo manifesto all’ottimismo. Il pezzo conclusivo di questo viaggio musicale, è composto con la violinista Dan Shim Sara Galasso (che ho avuto modo di apprezzare molto in questo album) e personalmente, lo trovo il modo migliore per chiudere questo bel disco. Una composizione evocativa ed emozionante che stupisce e lascia un ultimo sorriso.

In conclusione, “Penne e Calamai” di Renato Franchi è un album davvero molto piacevole, da ascoltare in un momento di tranquillità o in viaggio. Un disco molto evocativo, capace di far lavorare la nostra immaginazione e far sognare l’ascoltatore portandolo nelle dimensioni cantate e descritte dallo stesso Renato. 

Thomas Libero

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2 Commenti

  1. Grazie di cuore, per la preziosa e dettagliata recensione, che ha saputo cogliere il filo conduttore dell’album e delle singole canzoni!! Grazie davvero
    Renato Franchi

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