Shinigami: primo singolo degli Anonimi Oomini

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Si intitola Shinigami il primo singolo degli Anonimi Oomini

Autoironico, ballabile e chiaramente indie. Ma anche velatamente polemico nei confronti di una società sempre più appiattita sulle esigenze dei social e dell’a volte assurdo mondo contemporaneo. Tutto questo è Shinigami, il primo singolo degli Anonimi Oomini.
Il duo nasce nell’estate 2021 dopo una serie di progetti estemporanei condivisi. Con questo brano si inaugura una collaborazione ufficiale all’insegna del non avere etichette: la musica dev’essere un mezzo per comunicare ciò che si sente.

Un dio della morte per amico

Ryuk, lo Shinigami protagonista di Death Note

Il primo brano pubblicato dalla coppia di cantanti porta nel titolo una citazione alla cultura orientale. Uno Shinigami è, in Giappone, un dio della morte. In Occidente questa figura è diventata abbastanza conosciuta prevalentemente grazie al manga Death Note, che racconta di un dio dell’aldilà che ha perso sulla Terra il quaderno sul quale annota i nomi di chi vuole far morire, uccidendolo ineluttabilmente.

Non è un caso, data la citazione al mondo anime/manga, che la protagonista della canzone ricordi molto da vicino Misa Misa, una giovane modella che si troverà coinvolta nelle vicende che coinvolgono questo quaderno della morte. Intrappolata nelle costrizioni sociali del mondo moderno, sofferente per le pressioni che sente di non poter reggere, la protagonista invoca appunto uno Shinigami in proprio soccorso. E lo fa in modo amichevole, come se si trattasse di un confidente:

I problemi col cibo,
Shinigami dove sei?

Una società da cui sfuggire

La protagonista della canzone vuole che uno Shinigami la soccorra, ma in che modo? Uccidendo tutti coloro che la fanno soffrire o ponendo fine alla vita di colei che lo invoca? Il dubbio non viene svelato, nel brano, ma è chiara l’insofferenza che gli autori vogliono veicolare. Un’insofferenza che porta a scagliarsi contro un mondo in cui la gente può arricchirsi vendendo foto esplicite su Onlyfans, in cui tantissime persone, soprattutto giovani, hanno disturbi alimentari, in cui le aspettative sono sempre alte, mentre le ricompense minime.
Volenti o nolenti, di certo in modo ironico nella ballabilità della canzone, Anonimi Oomini mettono l’accento su un risvolto inquietante del vivere contemporaneo. Dietro gli specchietti per allodole della gioia del consumismo si cela una vita soffocante che porta fino all’esasperazione. Invocare un dio della morte, anche se le sonorità sono da discoteca estiva, è comunque una decisione estrema.
Un singolo divertente e ben prodotto, ma che apre a spazi di riflessione ampi ed interessanti. Come esordio, non è affatto male.

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