rovere: “sottacqua” in Stiva

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I rovere sono tra le band indie-pop che si sono riuscite a ritagliare uno spazio tutto loro negli ultimi quattro anni. A pochi mesi dall’uscita del nuovo disco dalla Terra a Marte e nel pieno del loro tour, ho contattato Nina della loro agenzia di comunicazione per strappare un’intervista al volo (se però chiedete al povero Stiva tanto al volo non è stata). Reduci da un concerto sotto un vero e proprio acquazzone, avvenuto ironicamente sulle note del loro singolo sottacqua (sono tornati a mettere i titoli con la lettera minuscola per nostra gioia!), ho parlato con Lorenzo Stiva, tastierista della band, al telefono.

Acquazzone

Ciao, come stai ma soprattutto come stanno gli strumenti dopo quello che è successo ieri?

Noi stiamo bene per fortuna, la strumentazione adesso vedremo invece come sta, però insomma è stata una esperienza. E’ già la seconda volta che ci succede da quando abbiamo iniziato a fare i concerti però è sempre un po’ come se fosse la prima volta.

L’altra volta quando è stata?

È successo nel 2019 a Trento, contesto un po’ diverso. Finché non abbiamo dovuto abbandonare il palco è stato divertente, con tutto quel vento sembrava di essere in un videoclip di un gruppo metal.

Nelson ha scelto di indossare la maglietta “Navigare” per far doppietta stasera?

Esatto ahahah. Non era il caso il forse

Live

Cosa ti ha emozionato di più del palco del primo maggio ed hai degli aneddoti carini da raccontare?

È stata una esperienza veramente incredibile perché salendo sul palco non avevi veramente idea di dove finisse la gente. Un po’ per imbarazzo un po’ per l’emozione ti ritrovi sempre a guardare le prime file per vedere le facce e concentrarti su di loro. La cosa brutta però è stata che tempo che avevamo capito dove eravamo siamo dovuti scendere. E invece il pensiero che hai è quello di voler suonare lì sopra per un’ora, però dai è già stato bellissimo poter partecipare. E la cosa bella è che siamo dovuti subito ripartire, abbiamo ritirato tutti gli strumenti passando in mezzo alla gente che stava ascoltando con il furgone perché dovevamo assolutamente correre a Bologna che avevamo degli incontri. Non ci siamo potuti fermare nemmeno un secondo

Tra l’altro giusto l’altro ieri avete suonato a Bologna. Esibirvi davanti ad amici e familiari è più motivo di ansia o di gioia per te?

La prima canzone di ansia, della serie che mi tremano le gambe. Poi dopo quando vedi che la gente canta ed è presa bene ti tranquillizzi e pensi proprio che sei nel tuo mondo, mi rilasso e me lo godo tanto. È proprio solo un ostacolo iniziale e dopo non vorresti più scendere. Abbiamo un momento dello spettacolo in cui noi musicisti scendiamo e rimane solo Nelson con Pietro, il nostro chitarrista, e pensi che vorresti rimanere ancora sopra a fare lo spettacolo. Da un certo punto di vista non vorresti proprio più smettere

Visto che lo hai nominato e visto che è un po’ la domanda che tutto il vostro fandom si sta facendo: Pietro Posani che cosa è adesso e cosa diventerà per la band?

Pietro suona con noi ormai da diversi anni e ormai fa parte della nostra vita di musica quotidiana e anche questo disco è firmato insieme a lui. Ha anche contribuito alla scrittura di alcuni pezzi, ha scritto moltissime chitarre. Alcune proprio in pandemia quando eravamo rinchiusi in casa abbiamo registrato a distanza ed alcune cose nate lì le abbiamo tenute perché avevano scaturito una emozione. Poi tutte le volte che può, perché segue anche altri progetti musicali, é con noi perciò lo consideriamo a tutti gli effetti un membro. Capisco che però nell’immagine compariamo in cinque però lui é il sesto fratello che speriamo di poter ufficializzare presto

Quindi l’intenzione c’è?

Sì sì assolutamente

Industria discografica

Una cosa positiva ed una cosa negativa che non pensavo di trovare nell’industria della musica.

É una domanda difficile. La cosa negativa è sicuramente la competizione e la calendarizzazione degli impegni. In certi contesti devi avere le tempistiche, delle scadenze a cui stare dentro ed è difficile perché comunque non stai facendo dei prodotti meccanici ma una cosa che si può definire come arte. La cosa positiva è sicuramente la possibilità di entrare ed interagire con persone molto preparate, molto diverse dal tuo stile artistico e che quindi sicuramente fanno crescere molto. È successo con Riccardo Zanotti dei PTN, con Mameli, con i Legno e con tanti autori anche che ci hanno aiutato a scrivere i pezzi. Insomma potersi confrontare anche con altri musicisti ti fa maturare molto anche a livello artistico

Con competizione cosa intendi?

Il fatto che comunque stai entrando a tutti gli effetti in un mercato e quindi ogni tanto si vede anche questa cosa di dover fare i numeri e gli stream. Purtroppo fa parte di giochi ma che non deve essere il fine ultimo. Il primo deve sempre rimanere il fatto che la tua musica arrivi, possa piacere e possa emozionare. E quando fai i concerti come stiamo facendo noi queste settimane ti rendi proprio conto che il fine alla fine è proprio quello. Soprattutto quando vedi le persone sotto al palco commuoversi, lì pensi proprio che la canzone deve essere piaciuta per forza e quello ti rende proprio contento

Prossimo palco a cui aspirate?

Ma io in realtà in questo tour mi sto divertendo proprio come un cretino, trovo che sia bellissimo già così. Avere persone che tornano a vedere i nostri concerti anche in piedi sotto gli uragani e che stanno proprio bene: si divertono e saltano, stiamo insieme dopo il concerto, parliamo, facciamo le foto ecc… Ritorniamo a quello che per noi è stato il 2019, anno del nostro primo tour. Il sogno è già quello che sto vivendo, è già un grande traguardo devo dire dopo tutto quello che abbiamo passato

Genesi

Facciamo un attimo un recap per chi non sa bene come nascono le canzoni dei rovere

In questi anni abbiamo cambiato in continuazione, non abbiamo mai avuto uno stile. Siamo partiti che iniziava a scrivere uno, poi si aggiungeva un altro, oppure tutti insieme in sala prove. Abbiamo sempre abbastanza mutato per cui in realtà. Poi ovviamente con la pandemia è cambiato tutto: ognuno faceva la sua parte a casa, poi si condivideva, si cambiava, si ritagliava, si buttava, di riprendeva, ecc… È proprio una cosa che ha anche il suo lato positivo, un processo in continuo mutamento che ci porta sempre in parti diverse. Varia anche molto da quella che è l’ispirazione del singolo, è la potenza del poter scrivere canzoni in gruppo

Devo fare la domanda un po’ cattiva ora…

Vai

Quanto pensi che avere dei componenti di Space Valley vi abbia aiutato nel vostro percorso?

Sicuramente un po’, non è una domanda cattiva, è una domanda oggettiva. È ovvio che avere persone che hanno avuto anche al di fuori della musica delle esperienze, che gli hanno portati ad avere un proprio pubblico ci ha aiutati sicuramente a partire. Poi adesso le persone che ci seguono lo fanno per la musica, perché abbiamo già pubblicato più di due dischi e quindi se seguono il progetto, al di là del fatto dei componenti, penso che piaccia anche la musica che facciamo

Questa invece è la domanda che faccio un po’ a tutti. Se dovessi scegliere un colore per indicare le emozioni che vorresti che le vostre canzoni scaturissero negli ascoltatori, quale sarebbe?

Io ti direi il verde-acqua. È un colore che può suscitare sia emozioni tristi, sia di calore, sia di casa. Io ci ho fatto tutto il bagno per esempio, e da quella sensazione di pace e di serenità che serve nella vita, anche quando vai in bagno. Trasmette proprio quiete e riflessione, mi piace molto

(per ora ammetto che è stato il più originale dei musicisti a cui ho chiesto)

Futuro

Praticamente tutti voi avete altri lavori al di fuori della band (chi medico, chi maestro d’infanzia, ecc…). Ma se un giorno si dovesse fare ancora più seria, sareste disposti a lasciare i vostri lavori?

Ti rispondo dicendoti che la questione è già molto seria dal nostro punto di vista, è già un impegno lavorativo a tutti gli effetti. Noi comunque ci teniamo molto singolarmente a proseguire il percorso che abbiamo fatto parallelamente. Proviamo a mantenere entrambe le cose, per quanto sia possibile per il singolo. È ovvio che chi ha magari un po’ più di tempo da un po’ di più, però insomma cerchiamo di esserci tutti in tutto e proviamo a portarlo avanti così. Sono entrambe parti della nostra vita a cui ci teniamo e senza una delle due sentiremmo probabilmente una mancanza. Siamo un po’ degli stacanovisti, ci piace lavorare

Non temete quindi che arrivi il giorno in cui sarete costretti a scegliere?

No no non abbiamo paura

Dalla Terra a Marte

Descrivi con tre aggettivi il disco dalla Terra a Marte

Coraggioso, spaventato e coscienzioso. È un disco abbastanza strano: è un po’ coscienzioso perché parliamo di noi, spaventato perché ci fa un po’ paura il futuro e coraggioso perché tocca con delle parole e delle produzioni cose diverse dallo standard a cui avevamo abituato, ce ne siamo un po’ fregati di tutto e abbiamo fatto quello che sentivamo

Se dalla Terra a Marte è un percorso di riflessione, a quale domanda personalmente stai cercando una risposta?

Oggi come tornerò a casa perché non sono nella mia dimora e non so come fare rientro. In generale come sarà il futuro e quali cambiamenti ci saranno. Magari prendo una decisione importante e mi trasferisco

Ahahah e come farai a conciliare i tuoi impegni con la band?

No ma infatti sarebbe troppo un pasticcio alla fine, me ne starò a Bologna

Beh non puoi lamentarti dai, non è per nulla una brutta città!

No no infatti, si sta bene

Crescere

Hai da poco fatto 30 anni (auguri!) e c’è una canzone che ha come titolo “crescere”. Cosa pensi che posso cambiare nel passaggio dai 20 ai 30?

Ah beh cambia tutto. Passi dall’essere servito e riverito a casa dai tuoi genitori all’avere invece una situazione di indipendenza.

Concordi con i Comacose che affermano che i venti fanno schifo e con i trenta invece la situazione migliora?

Allora io sono trentenne da tre giorni, quindi non lo so ancora molto bene. Io mi sono reso conto che il passaggio però è abbastanza forte: da una vita universitaria abbastanza leggera transiti a quella in cui hai qualche responsabilità e fatica in più. Hai anche però più consapevolezza di te, di quello che ti piace e di quello che vuoi fare. È una situazione per cui in cui ti godi magari anche un po’ di più gli “sforzi” che hai fatto durante i venti. Arrivano perciò anche le prime soddisfazioni vere lavorative e, nel mio caso, anche musicali. Ma vediamo ancora bene cosa succederà

la libertà

Quando Nelson si dimentica i testi sul palco, chi di voi lo aiuta?

Luca. Però è capitato che anche Luca non se li ricordasse e quindi ci provavo io. Nemmeno io sono precisissimo, già sono impegnatissimo a ricordare le mie di parti, figurati anche tutti i testi. Però ci tengo a dire che stiamo migliorando, la partenza è stata un po’ in salita perché eravamo un po’ emozionati e facevamo all’incirca venti pezzi, il che è complicato. Adesso però direi che siamo rodati e per ora ha sbagliato solo una volta dai, quindi più che accettabile. (Spoiler: alla fine dopo questa intervista ha sbagliato anche al concerto di Torino)

Io ho una amica che a dieci anni era l’unica che in tutto il conservatorio voleva suonate la viola al posto del violino, tant’è che mise le corde della prima sul secondo pur di suonarla (la viola è troppo grande per i bambini). Ma mi ha sempre raccontato che era l’eccezione assoluta lei, e infatti ci siamo chieste come vi fosse potuta venire in mente una immagine così particolare

Quel verso lo abbiamo scritto insieme a Riccardo. Volevamo mandare quel messaggio di voglia di libertà. Come la tua amica a dieci anni ha sentito il bisogno di sentirsi sè stessa suonando quello che più le piaceva, anche se qualcuno le diceva che doveva ingiustamente omologarsi. E questo capita in tanti contesti della società, di sentirsi in certe cose diversi e allo stesso tempo di sentire la pressione di doversi un po’ adattare al contesto in cui si è inserito. È proprio per tutte quelle persone che si sono sentite fuori luogo ma che hanno provato comunque ad essere sè stesse

Comunque io e lei abbiamo riso molto perché non pensavamo di trovare una frase che descrivesse così in dettaglio la sua vita

Ahahah dille che è dedicata a lei

Vivere

In Bim Bum Bam c’è una frase che cita una ex che ti dimentica. A qualcuno di voi è mai successo?

Io penso che sia successo un po’ a tutti. Quando eravamo ragazzini siamo stati un po’ latin lover, vuoi perché siamo bellocci, vuoi perché siamo degli artisti… No scherzo, penso che però sia una cosa normale dai, gli amori estivi li abbiamo avuti tutti e sicuramente adesso ci saranno delle ex che non sanno chi siamo e forse è anche meglio così

In quale occasione vorresti essere un Astronauta?

L’immagine dell’astronauta è arrivata in lock-down, perché appunto era un momento in cui non si poteva andare da nessuna parte, per noi era molto rappresentativa l’idea dell’astronauta che va in un luogo talmente lontano da essere nello spazio. Ci piaceva questo ossimoro in cui potevamo viaggiare al di là di ogni realtà è di ogni nostra possibilità. E questo, anche se pur in forma musicale e scritta, ci rendeva un po’ più liberi e spensierati. La cosa bella dei viaggi interiori è il fatto che tu puoi rivedere la tua percezione di te, il percorso che hai fatto e vederlo sotto un’altra prospettiva un po’ più da lontano. Ed è un po’ la concezione dell’astronauta, che si collega anche alla canzone Precipitare, un astronauta legato a cose inutili e che perde la testa ogni tanto. È proprio un viaggio e interiore che ci siamo fatti rinchiusi in casa

Avete sentito molto la mancanza del viaggiare?

Sì e adesso mi sembra tutto una figata, e quando lo rivivi capisci proprio di quanto ti fosse mancato. E capisci che per te è quella la normalità. Vada come vada, siamo contenti di essere ritornati a fare quello che ci piace

sottacqua

C’è un momento dei live che ti piace particolarmente?

In alcuni concerti ci apre Chiamamifaro che sono veramente fortissimi, Angelica è bravissima, e quando ci sono anche loro suoniamo dal vivo sottacqua, che è l’ultimo singolo che abbiamo fatto insieme a lei (e ad Alessandro Belotti). Devo dire che suonarla dal vivo è veramente bellissimo.

Poi ieri a Firenze è stata l’ultima canzone e l’abbiamo suonata sotto la pioggia con un uragano, veramente divertentissimo. Poi con i ragazzi di Chiamamifaro (braoboy, Pierfrancesco Pasini, Filippo Caretti ed Alessandro Belotti) ci siamo veramente trovati molto bene come poche volte succede, si è creata subito una gran confidenza. Anche ieri notte per esempio siamo stati insieme sino alle tre a parlare, si è creato proprio un bel rapporto. È proprio un divertimento puro sia per noi che per il pubblico e anche se i loro musicisti non sono sempre con noi sul palco in quel momento, li vediamo saltare tra il pubblico e raggiungere la transenna con quelli che magari erano lì dal mattino

Idoli

Un’altra collaborazione dei sogni nel panorama italiano quale è?

Sicuramente siamo tutti concordi in band su Cesare Cremonini. Anche lui di Bologna, sogno inarrivabile, ma noi speriamo sempre, un passo alla volta chissà, magari… Mal che vada lo andiamo ad aspettare sotto casa

Per te quale è la miglior band di sempre indipendentemente dallo stile?

I Queen (risposto subito). Però personalmente attualmente i Coldplay. Per la mia formazione e per la nostra di rovere e per in generale la nostra generazione un po’ gli anni novanta. Una band incredibile che ha rivoluzionato sia a livello di sound sia a livello di “panorama” della band, della musica dal vivo, degli spettacoli, adesso moltissimi si ispirano a loro, sono stati veramente un punto di riferimento e quindi attualmente ti direi loro. In generale nella storia i Queen

I Coldplay sono cambiati molto durante il loro percorso, tu a quelle fase sei più affezionato?

Io ovviamente Parachute l’ho proprio rovinato, lo ascoltavo proprio tutte le sere da ragazzo. Però anche a Head Full Of Dreams, A Rush of Blood to the Head, X&Y mi sono piaciuti molto. È ovvio che ai primi tre sei molto legato. Gli ultimi per me sono lo stesso molto belli, ovvio che anche loro giustamente come abbiamo fatto anche noi e come credo che faccia chiunque nell’ambito artistico, ad un certo punto hanno avuto la necessità di cambiare; di provare a sperimentare un po’ e per quel che mi riguarda lo hanno fatto alla grande. Poi può piacere di più o di meno, hanno raggiunto in realtà risultati maggiori con cose che in realtà i fan più legati hanno percepito come peggiori. Per cui non vuol dire assolutamente nulla. Io ho apprezzato veramente tutto il loro percorso e mi piacerebbe molto tornate a rivederli dal vivo

Essere una band

Hai per caso visto il loro documentario?

Sì l’ho visto, molto molto bello e fatto veramente bene. Ovviamente noi ci siamo un po’ impersonati nelle dinamiche di band, da quelle dello scontro a quelle dell’amicizia, che fanno proprio parte del vivere il gruppo. E’ il suo bello ed il suo brutto

Nel documentario viene mostrato un periodo in cui Chris Martin passa un momento molto difficile e delicato della sua vita (stava affrontando il divorzio da Gwyneth Paltrow). Lì viene raccontato come la band sia stata una spalla fondamentale per risollevarsi da quel periodo nero (da lì nasce anche l’album Ghost stories). Quanto è importante l’appoggio che può dare la band al singolo individuo?

Beh per me è importante e penso sia così per tutti noi. Stiamo insieme da tanto tempo e quindi si è creato proprio un legame di amicizia. Quando condividi tante situazioni, tanti eventi, tanti viaggi, tante ore è ovvio che si crei un legame fortissimo (io però non lo darei così per scontato) che va oltre alla musica ed oltre tutto. E loro per me sono proprio dei compagni di viaggio, dei fratelli.

Ci siamo poi incrociati alla data di Torino che hanno fatto insieme agli Eugenio in Via di Gioia , ed è stato un concerto molto divertente e coinvolgente. Purtroppo quel giorno avevano avuto un problema con il merchandising visto che gli hanno stampato soltanto la parte davanti e non il retro (poveri); bisognerà rimediare con un altro loro concerto a questo punto.

P.S: si è lasciato sfuggire qualche parola su un nuovo progetto discografico, chissà, staremo a vedere…

Bianca Cela

https://www.youtube.com/channel/UCXRhnS_wQAsJ_X3pXni0XTA

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