Amore e musica coi DUOPOP e la loro “Piccola Stronza” – Intervista

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Si apre un nuovo capitolo musicale – e, potremmo dire, “amoroso” – per i DUOPOP, che fanno uscire il loro nuovo singolo, “Piccola Stronza“.

La coppia milanese, formata da Dylan Curcio e Luca Benetta, ha avviato un nuovo progetto dal 2021, che vuole dare spazio a nuove voci e sonorità. Molto coerente è apparsa infatti la scelta del produttore del loro primo singolo, “Vacanze in Italia”, SeeMaw.

In questo orizzonte, “Piccola Stronza”, vuole essere l’emblema di un sentimento semplice cantato a voce alta. Un dolore inserito tra le ritmiche urban pop del pezzo e che, proprio per questo, dà la parvenza di fare meno male, di guardarci in modo ironico.

Perché, alla fine, chi di noi non ha conosciuto questo sentimento? Chi di noi non ha avuto la sua personale e illusoria “Piccola Stronza”?

Tra il pop e l’elettronica, il DUOPOP non delude e ci inserisce nel suo mondo. E quale miglior modo di scoprlirlo più a fondo se non discutendone con loro?

Celentano cantava “Io non so parlar d’amore“, ma io e il DUOPOP ci abbiamo provato.

Intervista al DUOPOP su “Piccola Stronza”

L’amore è una cosa meravigliosa perché non ha un briciolo di senso: a volte sembriamo più attratti da ciò che ci fa male che il contrario e ci si trova a notte fonda a pensare a una “Piccola stronza”. Ditemi di più

Scrivendo questa canzone ci siamo accorti che effettivamente ne vale la pena. Se vivi, soffri, quindi tanto vale farlo per un buon motivo. E spesso i migliori motivi sono quelli che hanno meno senso. Ovviamente quando ti trovi dentro ad una notte che un po’ ti strega e un po’ ti illude non hai quasi mai la capacità di pensare quanto valgono quei momenti e le emozioni semplicemente ti sopraffanno. Dopo qualche giorno, scrivere Piccola stronza è stata semplicemente una presa di coscienza.

Come nasce una canzone dei Duopop?

Le nostre canzoni si fanno un po’ strada da sole: o vengono fuori da blocchi appunti separati, in maniera quindi molto personale, oppure nascono su fogli scritti a due mani. Scrivere insieme ci piace molto perché ci costringe a staccarci dalle “abitudini” di entrambi, ma soprattutto ci consente di essere vicendevolmente criticabili.

“Piccola stronza” fa parte di un progetto iniziato nel 2021 dei Duopop, ma sbocciato soprattutto l’anno scorso. L’elemento elettronico c’è sempre, ma mi è sembrato un pezzo più pop rispetto ai precedenti. C’è qualcosa che sentite cambiato rispetto ai singoli precedenti?

Si, piccola stronza si presenta un po’ più clean. Anche se chitarre, synth e effetti vocali electro non mancano, il ritornello sembrava urlare “non toccatemi troppo”. Alla fine, abbiamo deciso di giocare un po’ sul contrasto di un ritornello pulito e quasi soul con delle strofe più ritmate e sporche.

Chiudiamo con la posta del cuore: consigli per sopravvivere a una “Piccola stronza”?

Amici, musica e una buona dose di autostima. E se proprio ci stai sotto, a quel punto fai un po’ lo stronzo anche tu.

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