Io una chiacchierata con Carl me la immagino così:
-Carl brave lei che come si definirebbe? Indie, rap, trap, pop?-
Me lo vedo ad abbassarsi gli occhiali e rispondermi.
-Io so de’ Roma-.
E anche ascoltando Merci, il suo nuovo singolo, è questo che sento, una sana ventata di romanità sopra un beat molto ritmato e qualche accenno (accento) francese.
Certo, nulla a che vedere con “Polaroid”, il suo album d’esordio in collaborazione con Franco 126. Progetto in cui le vie capitoline ti si intrecciano con le vene, e ci fa sentire tutti un poco più romani.
Assolutamente degno di nota è il video, diretto da Niccolò Berretta, ha uno stampo Indie-romantico a ricordare la “Musica che non c’è” del maestro del genere Coez. Il testo e la musica comunque risuona omogeneo con le immagini che scorrono, si può definire dunque un prodotto perfettamente riuscito.
Ciò che mi viene in mente ascoltando le sue storie di vita trascorse all’ombra del Colosseo è cosa altro avrà da riserbarci.
Ha già avuto la possibilità di collaborare con artisti di spicco del panorama rap, pop e indie italiano. Con ottimi risultati.
Chissà se continuerà a pensare ai suoi 126 gradini da cui è partito insieme ai suoi colleghi-amici, o se ormai ne è troppo lontano.
io intanto ogni volta che clicco Play mi godo la brezza di Roma uscire dalle casse, e tanto mi basta.