Storia delle radio libere in Italia ovvero le 45 canzoni che hanno segnato un’epoca

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Storia delle radio libere in Italia ovvero le 45 canzoni che hanno segnato un’epoca

La storia delle radio libere in Italia, va di pari passo con l’avvento della comunicazione libera. Siamo a metà anni ‘60. A quell’epoca, la RAI aveva il monopolio sulle frequenze non solo televisive, ma anche radiofoniche. Il 1968 era alle porte e ben presto sarebbe successo qualcosa di straordinario, non solo in Italia, ma anche in Europa e nel mondo. 

Da Nord a Sud, la voglia di cambiamento nei giovani era tanta e la radio sarebbe presto diventata voce di un’intera generazione. Oggi come allora, c’è ancora bisogno di fare il pieno di musica, nonostante siano trascorsi la bellezza di 45 anni. 

In occasione di questo importante anniversario, le principali radio hanno dato vita al progetto “I love my radio” che prenderà il via il prossimo 18 maggio e durerà tutta l’estate.

Che aspettiamo? Percorriamo insieme la storia delle libere in italia dagli anni ‘70 fino ad oggi. 

La nascita delle radio in italia: gli anni della radio pubblica 

Prima di parlare delle radio libere, è opportuno tornare indietro e precisamente ai primi 30 anni della radio, quando era ancora considerata un bene pubblico. Allora la radio era gestita da enti pubblici. Prima da URI, che diverrà qualche anno più tardi EIAR e poi RAI, che nel 1954 inaugurerà anche le trasmissioni televisive. 

La radio tra gli anni ‘20 e ‘50: l’avvento del fascismo e la seconda guerra mondiale 

La radio arriva in Italia nel 1924, quando il 6 ottobre l’URI (Unione Radiofonica Italiana) inaugura per la prima volta le trasmissioni. La voce del primo annuncio è quello di Maria Boncompagni che presenta un concerto operistico, le notizie sulla borsa e il meteo. 

In quello stesso anno, prenderà il controllo della radio Manlio Morgagni, un fedele di Mussolini che trasformerà la radio in un potente strumento di regime. Nel 1928 arriva la svolta: URI diventa EIAR (Ente Italiano per le Audizioni radiofoniche). Da qui in poi, la radio comincia a diffondersi su tutto il territorio nazionale. Questo avviene grazie all’introduzione sul mercato a fine anni ‘30 di radio alla portata di tutti.  

A partire dal 1943, con la caduta del fascismo, iniziano a diffondersi le prime radio dell’Italia libera. Nascono Radio Napoli, Radio Roma, Radio Bari e soprattutto radio RAI. Trasmettono inoltre nell’etere, radio estere come la BBC e radio Mosca che portano le ultime news sulla seconda guerra mondiale ovunque. 

Nel 1949, EIAR diventa ufficialmente RAI che decide di restaurare il mezzo proponendo al grande pubblico rubriche culturali oltre che di attualità. 

La radio tra gli anni ‘50 e ‘70: il boom economico e le contestazioni giovanili 

Tra gli anni ‘50 e ‘60 assistiamo ancora ad altre innovazioni tecnologiche: nasce la filodiffusione che permette la trasmissione radiofonica in stereofonia e il transistor che permette alle case produttrici di realizzare radio più piccole ed economiche. La radio quindi entra ufficialmente nelle case di tutti gli italiani o quasi. 

A fianco di tantissime trasmissioni di cultura e musica classica, appaiono anche i primi programmi adatti ai più giovani. Gianni Boncompagni assieme a Renzo Arbore diventa il pioniere di una serie di trasmissioni di successo, dedicati a questa fascia. Sono gli anni di Bandiera Gialla, Hit Parade e Alto Gradimento. Nonostante ciò, il 1968 portò un vento carico di novità e la vecchia radio di Stato fece fatica a stare dietro alle tendenze dei più giovani. 

Storia delle radio libere in Italia: gli anni ‘70 – ‘80

Negli anni ‘70 i tempi erano pronti per le prime radio private. Sono gli anni di piombo e delle contestazioni giovanili. Nuovi linguaggi, nuovi costumi e nuove tendenze hanno cambiato per sempre la società e i giovani di allora erano alla ricerca del ritmo giusto che scandisse le loro giornate. 

Il 10 marzo del 1975, con la prima trasmissione di Radio Milano International (ora R101), prendono il via le radio libere. Le frequenze allora, erano monopolio dello Stato. Per questo motivo le prime radio facevano fatica a decollare o venivano sequestrate dalla polizia postale. 

Nel 1976, con la sentenza della corte costituzionale, le radio sono libere di trasmettere e nel giro di pochi anni nascono più di 1000 radio su tutto il suolo nazionale. In questo periodo infine, iniziano anche a trasmettere radio estere come Radio Capodistria, Radio Montecarlo e Radio Svizzera Italiana. 

Le radio libere e la politica 

Le crescenti contestazioni contro la politica e i continui attentati delle Brigate Rosse, favoriscono la nascita di emittenti radiofoniche “politicizzate”. Nel 1976, nascono radio popolare e radio radicale e nel 1977, per poco meno di un anno trasmetterà a Terrasini, un piccolo paesino della provincia di Palermo, Radio Aut. 

Gestita e autoprodotta da Peppino Impastato, Radio Aut era utilizzata come canale di denuncia contro la mafia, ed in particolare contro il boss “Gaetano Badalamenti”. Nel programma radiofonico “Onda Pazza a mafiopoli”, Peppino Impastato faceva satira contro “Tano Seduto”, come veniva scherzosamente chiamato il boss Badalamenti. 

Radio Aut ha interrotto ufficialmente le trasmissioni con l’assassinio di Peppino Impastato, ma il suo breve operato è entrato nella storia Italiana e Radio Aut è diventata una leggenda. 

Storia delle radio libere in Italia: i protagonisti

Numerosi personaggi di spicco, agli albori della loro carriera, sono passati dalle radio libere. Da Vasco Rossi, a Gerry Scotti, Fiorello, tantissime star quando non erano ancora famosi, si sono “sporcati le mani” facendo i disc jockey nelle radio locali.

Vasco Rossi

Non tutti sanno che Vasco Rossi, è stato Dj di Punto Radio, una piccola radio di Zocca, in provincia di Bologna dal 1976, fino alla fine degli anni ‘70, quando decise di buttarsi verso la carriera da cantante solista. 

Claudio Cecchetto

Claudio Cecchetto è noto come produttore e talent scout. Ha lanciato artisti come Jovanotti e Max Pezzali, ma nel 1975, all’inizio della sua carriera, era DJ a Radio Milano International. In seguito è approdato a radio 105. Nel 1978 è diventato conduttore televisivo della nascente Telemilano 58 e negli anni ‘80 ha condotto programmi di successo come Discoring e Festivalbar. 

Amadeus

Amadeus, prima di diventare un conduttore televisivo affermato e condurre Sanremo 2020, negli anni tra il 1984 e il 1986 è dj di Radio Verona ed in seguito di Radio Blu. Durante il Festivalbar del 1986 grazie a un incontro fortunato con Claudio Cecchetto, diventa uno dei conduttori di punta di Radio Deejay fino al 1994. Il resto è storia. 

Gerry Scotti

ha iniziato la sua carriera come conduttore radiofonico nel 1975 a Radio Hinterland Milano2. Nel 1979, conduce per tre stagioni a Radio Milano international e nel 1982 arriva a Radio Deejay, dopo essere stato chiamato da Claudio Cecchetto. Diventa uno dei dj di punta e a metà anni ‘80 diventa un volto noto a Deejay television. In anni più recenti, con l’acquisizione di R101 da parte del gruppo Mondadori, Gerry Scotti ha ripreso l’attività di conduzione. 

Questi sono solo alcuni degli esempi più illustri, quello che è certo è che per tanti personaggi della musica e della televisione, la radio è stato un vero e proprio banco di prova. 

Storia delle radio libere in Italia: il progetto “I love my radio”

Siamo arrivati nel 2020. Sono passati 45 anni e da quel lontano 1975, l’Italia non è stata più la stessa. Con l’arrivo della televisione e del web, la radio ha faticato a stare al passo del più seducente mezzo dal tubo catodico. Nonostante tutto, la radio è sempre riuscita nonostante tutto a restare al passo coi tempi. Dalle frequenze, è arrivata sul web e poi sui social, vivendo una seconda giovinezza. 

In questo contesto nasce “I love my radio”, il primo grande evento cross mediale che permetterà agli ascoltatori e non solo, di  votare la canzone preferita tra 45 canzoni che più di ogni altro hanno segnato un’epoca.  

Nonostante tutto, per quanto il Coronavirus possa avere almeno in parte cambiato la nostra vita di tutti i giorni, la musica non si è fermata e troverà sempre un modo per rendere speciale le nostre giornate.

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