Scrivere canzoni è terapeutico, ce lo racconta Elettra

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Elettra, pseudonimo di Elettra Cozzolino, è una cantautrice Italiana indipendente. Il suo primo lavoro discografico “14′ dentro la mia testa” è uscito il 9 Ottobre per l’etichetta Alka Record Label. Ho avuto il piacere di farle qualche domanda e di scoprire cosa sta preparando per il futuro, mentre esorcizza il presente.

Foto di Leonardo Angelucci

Ciao Elettra, come stai? So che da pochissimo è uscito il tuo nuovo videoclip. Parlaci un po’ di come il tuo progetto artistico ha affrontato, e sta affrontando, questo periodo di “fermo”.

Ciao Fabio, grazie per questa intervista ed un saluto a tutti i lettori di Indielife.it . Si, il 24 marzo  uscito il videoclip di “Vetro”, ultimo brano estratto dal mio EP di esordio “14 minuti dentro la mia testa”, realizzato dagli amici di Free Club Factory, regia di Leonardo Angelucci e Matteo Troiani. In realtà sto cercando, insieme al mio team, di reagire a questo periodo stando il meno ferma possibile. Da qui la decisione di realizzare il videoclip, nonostante fosse passato già qualche mese dall’uscita dell’EP.

Tornando per un momento alle origini, come nasce Elettra?

Elettra nasce in una cameretta piena di strumenti, emozioni e pensieri che avevano la necessità di diventare parole. È stata una vera e propria esigenza comunicativa. Dico sempre che scrivere canzoni  una sorta di terapia, aiuta ad analizzare e cristallizzare dei momenti e delle emozioni ben precise. La verità  che  iniziato tutto per “gioco”, mai avrei pensato che un giorno avrei vissuto di musica, non ci credevo neanche io. Poi il fortunato incontro con il mio amico cantautore Leonardo Angelucci che ci ha creduto fin dal primo momento. È solo grazie a lui se oggi sono qui.

Il videoclip ufficiale di “Vetro”. Singolo estratto da “14′ dentro la mia testa”


“14 minuti dentro la mia testa” è il tuo primo lavoro discografico da solista uscito per Alka Record Label. Quando hai realizzato che sarebbe diventato realtà e perché è stato quello che ti ha fatto credere in Elettra artista?

Quando Michele Guberti, il mio producer, mi ha mandato in ascolto il master definitivo dei brani ed ho pensato: “Cavolo sta succedendo davvero!”. Ma forse il momento in cui ho iniziato a crederci davvero  stato quando ho sentito per la prima volta un mio brano in radio, non nascondo che ho pianto dalla felicità come una bambina.

L’EP di esordio di Elettra



Prima che tutto si fermasse di nuovo, hai raggiunto secondo me un obiettivo importante, ovvero la partecipazione al Calabria Fest. come esperienza, cosa ha significato per te?
Assolutamente si. Il Calabria Fest  stato per vari motivi una tappa ed un’esperienza importantissima. Uscivamo dai mesi di lockdown con scarse possibilità di poter suonare live, quindi potete immaginare la mia felicità appena ho saputo che avrei partecipato al festival. È stato il primo palco importante che ha dato spazio alla mia musica, ma la cosa ancor più bella e per me importante  stata poter condividere questa esperienza con la mia Family Band (Sara Mandile, Francesca Antonelli ed Emanuele Innocenzi).

Il tuo ultimo EP appunto, ha riscosso un gran bel successo, ti ha dato molte soddisfazioni. Adesso? cosa c’? all’orizzonte?

È vero mi ha dato molte soddisfazioni, con l’unico rammarico di non averlo potuto portare in giro per i palchi d’Italia come avrei voluto, per via delle chiusure. Ma a me piace vedere sempre il bicchiere mezzo pieno, quindi senza piangermi addosso sono decisamente proiettata nel futuro. Adesso sono in piena fase creativa e di scrittura, sto ultimando pezzi e scrivendo cose nuove che non vedo l’ora di farvi ascoltare.

Come sempre, amo lasciare l’ultima domanda libera. Dicci tutto quello che vuoi, un messaggio per la musica, gli artisti e chi ci segue. Grazie di cuore.

Per la musica e per i miei colleghi artisti mi auguro un futuro migliore, in cui arte e cultura non vengano considerati “lavori non necessari” o mero “divertimento”. Il Covid ha solo portato a galla tutta una serie di problematiche preesistenti e forse  arrivato il momento di risolverle e di tutelarle a livello istituzionale. A tutti i vostri lettori vorrei dire che se artisti emergenti, come me, riescono a vivere di musica  solo grazie a loro. Se amate un artista supportatelo in ogni modo, ascoltate e condividete la sua musica e, quando si potrà, tornate più carichi di prima a cantare a squarcia gola ai concerti.
Grazie di cuore.

a cura di Fabio Mancini

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