Wrong quotes: l’esordio post-punk based dei Dana Plato

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Wrong quotes è l’album d’esordio dei Dana Plato

Gianluca Ficca alias Fixx, Manuel Venator aka Humpty Dumpty e Giovanni Mastrangelo, in arte Monster Joe: sono loro i Dana Plato, che il 17 settembre hanno pubblicato Wrong quotes, il loro disco d’esordio. Il trio è composto da tre giovani del sud Italia, un siciliano, un pugliese ed un campano, che sono riusciti nell’impresa di sfornare un lavoro autoprodotto imperniato sulla loro versatilità sia come ascoltatori che come musicisti.
Tredici tracce che potrebbero definirsi variazioni su un tema, quello della New wave, che costituiscono un’opera prima senz’altro di interesse.

https://open.spotify.com/album/6fPM551TEYOcyKDG0m0yAU?si=0o0saD8iRKGSGgzDwZsBrA&dl_branch=1&nd=1

Tra influenze musicali e post-punk

Wrong quotes si connota chiaramente come un disco dalle atmosfere lugubri, caotiche ed un po’ ammiccanti al mood goth che caratterizza gli anni ’80 dell’underground. I suoi autori, però, vengono da esperienze musicali eterogenee e da anni di carriera tra folk e jazz in un lunghissimo arco di tempo tra gli anni ’80 e i primi 2000.
Dunque l’esordio dei Dana Plato è tutt’altro che un disco monotono, dove il puro stile new wave lascia spazio a contaminazioni e spunti provenienti da altri generi e dall’esperienza di palco dei componenti della band. I singoli Little genius e Parachutes sono esempio evidente di questo aspetto.

Collaborazioni e campionamenti

Oltre ai generi musicali di riferimento, Wrong quotes è anche ricco di varietà strumentale e vocale. Parte dei testi sono infatti cantati da Mary Grace, al secolo Mariagrazia Poliseno, anche lei affermata e versatile cantante. Per quanto riguarda le sonorità, invece, all’ormai consolidato sodalizio tra strumenti registrati e sintetizzatori si affianca l’alternanza tra i campionamenti percussivi e il suono della batteria vera, con Pasquale Del Grosso alle bacchette.
Tra sperimentazione, post-punk e folk, il primo lavoro sulla lunga distanza dei Dana Plato è un buon disco per chi cerca qualcosa di completamente fuori dal mainstream (o per far cambiare idea a chi crede che lontano dai singoli da disco d’oro ci siano solo deserti musicali).

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