Un giorno all’alba è il disco d’esordio dei Sanlevigo
In uscita il 3 dicembre, Un giorno all’alba è l’album d’esordio dei Sanlevigo, un concept di 13 tracce dedicato alla fine di un amore e al lento processo di ricostruzione di sé dopo il distacco. Lo sfondo “teorico” è la teoria delle 5 fasi dell’elaborazione del lutto di Kubler Ross; quello musicale sono le sonorità pop-rock; quello biografico l’esperienza di vita della generazione dei secondi anni ’90. Tredici capitoli per un tentativo retrospettivo sul passato felice, fatto di ricordi, sensazioni ed intermezzi vocali della persona amata (interpretata da Alessia Amendola).
Un concept di rinascita ricco di citazioni
Tra Cantico dei cantici, Shakespeare, Whitman, ma anche Kierkegaard e Mozart, Un giorno all’alba è pieno di citazioni e riletture poste al servizio dei ricordi dell’io lirico. La voce dell’amata interposta tra momenti felici ed abissi di cupa tristezza accompagna la trama dei ricordi cantati e musicati tra malinconia e voglia di rialzarsi.
Tutt’altro che melenso, l’album si rivela essere effettivamente un concept, polifonico e con diverse prospettive ultima delle quali è quella di Origami (ballata dei giorni persi). Qui, l’io narrante diventa voce onniscente e racconta una mattina dal punto di vista della lei perduta. Il parallelo con personaggi della letteratura e della filosofia impreziosisce la narrazione e restituisce coerenza e solidità all’opera prima dei Sanlevigo.
Un addio in musica
Musicalmente, chitarre, basso e batteria la fanno da padrone, anche se ovviamente è la voce la vera protagonista, l’elemento che tiene insieme i fili della trama e delle memorie. I brani però non sono solo ballate pop-rock: oltre ai frammenti con la voce di Alessia Amendola, ci sono esperimenti tecnici interessanti. Il più affascinante è probabilmente Perdersi, suite tripartita in quattro quarti, sei ottavi e cinque quarti estremamente interessante nella sua varietà.
Un giorno all’alba, primo lavoro sulla lunga distanza dei Sanlevigo, esce il 3 dicembre. Per farsi un’idea di cosa ci aspetta, Nei panni sporchi di Venere, Mille fiori e Un’insurrezione sono un buon assaggio. Questo primo disco meriterà l’attenzione degli appassionati di artisti emergenti.