Il canone letterario per secoli ha escluso le donne – e le altre minoranze – dalla produzione letteraria degna di nota. Fortunatamente negli ultimi decenni si è prestata sempre maggiore attenzione alle opere scritte da donne, permettendo la riscoperta anche di grandi autrici del passato. Attualmente il panorama letterario, per quanto la produzione maschile sia sempre al centro dell’attenzione, si è colorato di moltissimi titoli frutto di penne femminili. Sempre più sugli scaffali delle librerie i nomi delle autrici attirano la nostra attenzione, e per fare ordine in questo panorama letterario sempre più vario, abbiamo pensato di segnalarvi, soprattutto tra le penne indie italiane, 5 autrici esordienti da tenere d’occhio!
5 autrici esordienti da tenere d’occhio: Cecilia M. Giampaoli
L’autrice di Azzorre, edito Neo Edizioni, usa la scrittura per fare pace con il lutto. Ripercorre le tracce dell’incidente aereo nelle isole portoghesi in cui suo padre ha perso la vita nell’89, raccontandoci il suo percorso in un diario di viaggio che ha il passo di un romanzo.
Delicato, introspettivo e permeato di nostalgia, il primo romanzo dell’autrice si legge come se si stesse assistendo a un racconto intimo, in silenzio attorno al fuoco. Particolarmente efficace la ricostruzione del microcosmo dell’isola di Santa Marta, popolata da persone gentili e disponibili ma anche schive, che lasciano trasparire quanto l’ombra del lontano incidente aereo sia ancora sopra di loro.
5 autrici esordienti da tenere d’occhio: Giada Biaggi
Già autrice del divertentissimo podcast Philosophy and the City e di una newsletter in cui tutti possiamo rispecchiarci intitolata Daddy Issues, la giovane autrice e stand up comedian è uscita lo scorso maggio per Nottetempo con il suo primo romanzo, Il bikini di Sylvia Plath.
Una brillante parodia di quell’alta società milanese fatta di cocktail party e inaugurazioni di mostre, di design e cocaina, che ci dà un’idea di come sarebbe stato Gossip Girl se fosse stato ambientato tra i trentenni a Milano. Protagonista è una dottoranda in filosofia dell’arte che si giostra in modo impeccabile tra la ricerca, le situazioni sociali, il vizio della cocaina e il sexting con un uomo impegnato molto più grande di lei. Tra dialoghi con Woody Allen e David Foster Wallace che appaiono all’improvviso nel suo bagno, e una fuga romantica nella Berlino delle droghe pesanti e della musica alternativa, questo esordio vi strapperà più di una risata – soprattutto se cogliete i riferimenti.
5 autrici esordienti da tenere d’occhio: Irene Graziosi
Sul suo esordio, Il profilo dell’altra, edito da e/o, trovate un articolo dedicato a questo link, quindi saremo brevi. Il rapporto speculare e di compenetrazione tra due ragazze mette a confronto due generazioni di ragazze, le millennial vs quelle della generazione z, in una dinamica che fa presto a diventare tossica. Le due ragazze tirano fuori molte cose l’una dall’altra, a tratti in positivo e a tratti in negativo, fino ad arrivare a punto di rottura, che metterà in crisi il loro rapporto e il loro futuro.
È un romanzo ricco di temi contemporanei, come il mondo dei social, la percezione del proprio corpo, l’eterno confronto tra apparire ed essere, che con gli spunti che offre ci ha fatto molto riflettere sul presente.
5 autrici esordienti da tenere d’occhio: Giulia Serughetti
Una voce freschissima e senza filtri quella di Giulia Serughetti, il cui esordio Amore assoluto e altri futili esercizi è uscito in estate per Marcos y Marcos. Si tratta di frammenti della vita di Giulia, in cui emergono l’amore per il nonno e l’odio per la nonna, il turbine di rapporti sentimentali – e umani in generale – con cui noi tutti ci confrontiamo, le sue nevrosi – che sono più che condivise –, una cagnolina che incanta Roma, mentre la sua proprietaria cerca di sgomitare e restare a galla in questa vita e una Roma bellissima e difficile.
Tagliente, divertente e spietata, Giulia è una che non le manda a dire e, leggendo il suo esordio, non possiamo fare altro che stare dalla sua parte.
5 autrici esordienti da tenere d’occhio: Alice Bignardi
Altro esordio in casa e/o, La buona educazione di Alice Bignardi racconta il rapporto tra una madre e una figlia, narrato dal punto di vista di quest’ultima, in una ricostruzione della sua crescita e dell’influenza che la madre ha avuto su di lei, un momento dopo la sua morte a causa di un cancro.
Come spesso accade, le dinamiche tra madre e figlia sono complesse, frutto di un amore che sfocia nell’odio, di una volontà di insegnare qualcosa, di crescere una figlia a propria immagine e somiglianza, con il risultato che questa cercherà di allontanarsi il più possibile da questa madre così ingombrante e a tratti svilente.
Un breve romanzo che mette in luce dinamiche perlopiù nascoste, che spiega quanto a volte la linea tra l’amore e la sofferenza sia davvero molto sottile.
Come sempre vi auguriamo delle splendide letture!