Una notte a caso con i BRX!T

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Dai Fratellislip ai BRX!T, assaporando la wave che si respira nel post uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. Che influenza ha avuto per la band torinese, oggi nota come BRX!T? Innanzitutto, ascoltare per capire che i quattro ragazzi, che prima facevano prevalentemente garage punk, hanno deciso ad un certo punto della loro vita che era necessario rinnovarsi. Ecco che così nascono “Salta l’intro” prima e “Notti a caso dopo”, entrambe con la produzione di Bianco. Una cosa è rimasta sicuramente invariata: lo spirito rock ‘n roll. 

Ciao ragazzi, benvenuti! Sappiamo che i BRX!T sono nati da poco, vi chiediamo dunque di raccontarci questa genesi.

Ciao! La genesi dei BRX!T in realtà risale a circa 6 anni fa, quando facevamo inediti in inglese col nome “Fratellislip”, col quale abbiamo pubblicato 2 EP (“Duemila905” nel 2018 e “Brx” nel 2019). Negli ultimi tre anni abbiamo sentito il bisogno di cambiare pelle e di rinnovarci, decidendo di comune accordo di cambiare lingua optando per l’italiano e andando a ricercare un sound più grezzo e aggressivo, decisamente più in linea con i nostri ascolti. Una volta cambiata pelle era ora di cambiare nome: abbiamo sempre voluto bene alla nostra identità di Fratellislip, però ci siamo resi conto che bisogna evolvere per poter andare avanti.

Notti A Caso” è il titolo del vostro secondo singolo, vi va di raccontarci come nasce e da quale presa di coscienza è scaturito?

“Notti A Caso” nasce da un’idea del nostro chitarrista Gabriele, il quale ci ha portato un giorno in sala prove il riff del ritornello e l’arpeggio iniziale: la canzone è nata strumentalmente quello stesso giorno con l’aggiunta del basso di Dave e della batteria di Ale, quasi come si trattasse di un flusso di coscienza comune. 

A livello di testo, invece, il nostro cantante Lorenzo ha voluto raccontare cosa vuole dire passare dai “disturbatori” ai “disturbati” della notte; una tematica che sta molto a cuore a tutti i membri della band, data la differenza d’età che intercorre tra noi (Ale ha 9 anni in meno di Lore), mettendoci in un certo senso dai due lati della stessa medaglia: chi a vent’anni vuole disturbare e chi a trenta viene disturbato. 

C’è un detto che recita “If the music is too loud, you are too old”. Qual è secondo voi l’aspetto peggiore della consapevolezza di essere diventati “grandi”?

Non crediamo ci sia effettivamente un aspetto “peggiore” del diventare grandi. 

Sembra tanto una frase fatta, ma alla fine l’età è sempre un concetto mentale. Certo, forse possono cambiare le abitudini e sicuramente le responsabilità, però quando ti piace qualcosa e la vuoi rendere l’obiettivo della tua stessa vita, allora l’età altro non è che un numero: guardate i Rolling Stones o i Metallica, son gruppi che esistono praticamente da sempre eppure la voglia di stare sul palco è sempre la stessa.

I vostri brani vedono la collaborazione, in termini di produzione, di Bianco: in che modo il suo “tocco” ha impreziosito i vostri brani? Avete mai pensato ad un featuring insieme?

Il tocco di Bianco è presente praticamente in tutto l’album, basta ascoltare qualche nostra vecchia produzione col nome Fratellislip per rendersi conto dell’evoluzione che abbiamo avuto anche grazie a lui. Lavorare con Albi vuol dire avere la versione migliore possibile della canzone e per ottenerla abbiamo fatto sessioni di 6/7 ore di scrittura chiusi nella nostra sala prove o in studio da lui, ore durante le quali abbiamo imparato a divertirci insieme trasformando quel che era lavoro in tempo tra amici. Un featuring con Bianco in realtà è già presente nell’album (che uscirà nei prossimi mesi, ndr): suona infatti la chitarra nei ritornelli della canzone che chiude il disco, “Resta Qui”: forse la canzone più strana e complessa che abbiamo mai scritto.

Ultima domanda prima di salutarci: dedicate ai nostri lettori una canzone che vi sta particolarmente a cuore.

La canzone che vogliamo dedicarvi è “Smells Like Teen Spirit” dei Nirvana. Forse può sembrare banale ma quella canzone è l’inno di un’intera generazione nonché di un’epoca che speriamo possa tornare nello spirito quanto più presto possibile. C’è bisogno di un po’ di casino e di un po’ di rabbia giovanile.

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