La critica sociale dei Noblesse Oblige! in ‘Messaggio Vocale’

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“Messaggio vocale” è il nuovo singolo dei Noblesse Oblige! un brano che si distingue per la sua critica sociale pungente nei confronti di un fenomeno spesso sottovalutato: l’abuso del messaggio vocale per ragioni futili.

In questa intervista, esploreremo il processo creativo dietro il singolo, le ispirazioni dietro il messaggio che desiderano trasmettere e come si pongono nei confronti delle sfide sociali attraverso la loro musica.

Il vostro nuovo singolo, “Messaggio Vocale”, affronta il tema dell’abuso del messaggio vocale per motivi futili. Come è nata l’ispirazione di affrontare questo problema specifico?

Mi rendo conto che nel mondo ci sono dei problemi più gravi, ma questa cosa va denunciata! I messaggi vocali interrompono quello che stai facendo, disturbano gli altri se sentiti a volume alto ed il più delle volte potrebbero essere sostituiti da un messaggio scritto di poche sillabe. Spesso poi chi li manda li infarcisce di dettagli inutili, mille subordinate o commenti, senza andare direttamente al punto… Pessimo! Ci sembrava doveroso sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema, per sperare in un futuro migliore. Inoltre, ora che sanno che ho messo su tutta questa storia, i miei amici smetteranno di mandarmi messaggi vocali: si tratta comunque di un grande risultato.

Come è stato lavorare con Francesco Musacco alla produzione del brano? Cosa ha portato alla vostra collaborazione e qual è stata la sua influenza sulla canzone?

Francesco Musacco è un grande! Ha un’esperienza pazzesca (ha vinto due volte Sanremo coi suoi arrangiamenti) ed è un fine conoscitore di musica. Inoltre, ha idee geniali su come eseguire un arrangiamento: vede con facilità soluzioni che noi umani non riusciamo neanche ad immaginare. Poiché era disponibile, non potevamo esimerci dal collaborare con lui!

Ho avuto modo di conoscerlo una decina di anni fa tramite un amico comune, l’illustre cantautore e produttore Nicco Verrienti, che aveva appena realizzato il suo primo album con Francesco. Producemmo un mio pezzo che portai alle selezioni di Sanremo: purtroppo l’esito fu “le faremo sapere”, ma l’arrangiamento era di grande livello… e poi siamo rimasti in contatto.  

Le nostre sessioni di produzione musicale prevedono una consistente colazione al bar e, in seguito, ci spostiamo nel suo studio a sistemare i pezzi. Lavoriamo prevalentemente di mattina. La cosa è insolita visto che i musicisti notoriamente dormono fino a tardi: si dice sia per il fatto che la notte suonano nei locali, ma in alcuni casi è perché sono semplicemente oziosi. Noi no, e apprezziamo molto alzarci presto per assumere fagottini al cioccolato prima che finiscano.

Il videoclip di “Messaggio Vocale” realizzato da P&Co. sembra essere altrettanto potente nella sua rappresentazione visiva. Come è nata l’idea di illustrare le conseguenze sociali per coloro che abusano dei messaggi vocali?

Volevamo solo fare un video divertente! Con un po’ di amici abbiamo pensato a come rappresentare alcune scene in cui un messaggio vocale disturba molto e rende molesto, oltre chi li manda, anche chi li riceve. Se ci pensi è terribile!

Il testo di “Messaggio Vocale” è una critica feroce. Come pensate che la musica possa essere uno strumento efficace per portare avanti un messaggio sociale?

Dai, non siamo così feroci, siamo pur sempre una band di persone educate! La musica è sicuramente un ottimo modo per veicolare messaggi sociali: pensiamo a Bob Dylan, John Lennon o, in Italia, personaggi come Giorgio Gaber e Edoardo Bennato, che hanno scritto (e tuttora scrivono nel caso di Bennato) canzoni ironiche sulle disfunzioni della società… c’è un’infinità di giganti della musica che hanno contribuito coi loro pezzi a sensibilizzare l’umanità su temi importanti. Però noi non siamo paragonabili a questi mostri sacri e ci accontentiamo di segnalare umilmente che i messaggi vocali sono fastidiosi!

Pensate che il singolo possa avere un impatto nel sensibilizzare il pubblico sul problema dell’abuso del messaggio vocale?

Purtroppo no, non siamo abbastanza famosi! Ma penso che sarà la tecnologia a porre rimedio: prima o poi sarà introdotta la trascrizione automatica dei messaggi vocali e riceveremo in automatico anche il testo. In questo modo, il problema sarà parzialmente mitigato e non succederanno più cose come quelle del video… Sono fiducioso.

Qual è il vostro prossimo passo dopo “Messaggio Vocale”? Avete altri progetti o temi che desiderate affrontare attraverso la vostra musica?

Certo! Stiamo preparando un album che si chiama “Pars destruens”, citando la filosofia di Francis Bacon: ci sono molte cose da distruggere e siamo ansiosi di farlo! In particolare, non ci piace la maleducazione e deploriamo chi si conforma supinamente alle mode del momento. Abbiamo varie cose da dire sul tema e non mancheremo di pubblicare altri brani nei prossimi mesi: speriamo siano di vostro gradimento.

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