Mi è venuta l’Adulthoodia

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Adulthoodia è un collettivo di energia e musica che racconta storie, si pone domande, vive nel suo tempo. Il loro primo brano, “Eva Braun” è un colpo al cuore ed è appena uscito anche il loro ultimissimo pezzo “Che accollo!“. Li ho contattati per capire meglio com’è creare e fare musica all’interno di un collettivo, ce ne parlano Aser, Alino e Giammitsu.

Adulthoodia

Qual è la storia di Adulthoodia? Cosa vuol dire far parte di un collettivo?

Alino: La storia di Adulthoodia è una storia di ricerca di libertà, fondamentalmente. Adulthoodia è un gruppo di scrittura e produzione musicale dove l’interprete delle canzoni cambia ogni volta.

Questo per cercare una totale libertà nell’estro artistico e per superare i limiti posti dalla nostra voce, dal nostro genere. Il mescolare talenti diversi e mirare a qualcosa che da solo non potresti ottenere è quello che per noi definisce l’idea di un collettivo.

Come si sono incrociate le vostre strade? C’è un percorso che vi accomuna?

Aser: Ci conosciamo tutti da tantissimo tempo, 10 anni più o meno e mentre loro (Giammitsu e Alino) avevano i loro progetti di musica personali
Alino: io ero un rapper, Giammi era famoso in tutta Palermo
Aser: io giocavo a FIFA. C’era l’insoddisfazione da parte di tutti e la volontà di superare i nostri limiti personali e andare a un livello di musica superiore.

Eva Braun

Cosa vi porta a mettere su una bachata un testo come Eva Braun?

Giammitsu: Siamo partiti dal testo. Come in tutti gli altri brani cerchiamo di identificare il genere musicale adatto al testo in questione. Nella fattispecie abbiamo pensato al genere bachata perchè essendo un tipo di musica e di ballo molto intenso, che coinvolge la relazione tra due persone, ci sembrava la cosa migliore che andasse a descrivere meglio la relazione intensa seppur nociva.

Alino: a noi piace sempre spezzare con un testo particolarmente intenso, triste, e una strumentale che non faccia, ermeticamente, capire ciò… come un funerale estivo.

Sappiamo che avete già commentato passo dopo passo, il singolo Eva Braun. Per i più pigri, vi va di spiegare il concept?

Aser: Eva Braun è stato uno dei primi brani che abbiamo scritto, probabilmente il terzo. L’intenzione era quella di parlare di quegli amori dittatoriali, tossici, utilizzando la forte metafora di Eva Braun per raccontare quelle situazioni in cui per amore si prende una brutta strada.

Come nasce il vostro primo singolo?

Giammitsu: I ragazzi sono arrivati qui con il testo, la struttura del brano e la melodia principale e qui in studio lo abbiamo arrangiato, abbiamo registrato i vari strumenti, mixato, masterato e quant’altro. in questo caso abbiamo chiamato i due interpreti del testo, Elettrasofia e Frallo, perchè ci sembravano le voci più corrette per questo brano.

Com’è arrivata l’opportunità di esibirsi da Fiorello? com’è stato?

Alino: Quello di Fiorello è stato un assoluto colpo di testa perchè non avevamo un centesimo per fare questo viaggio, per cui abbiamo fatto una raccolta fondi con i nostri fan che è andata meravigliosamente e per la quale ancora vi ringraziamo e vi amiamo. Siamo partiti completamente impreparati, dormendo a casa di amici, spostandoci a Roma di notte, finendo negli studi Rai, ci sono capitate di ogni, fino a trovare il luogo giusto e disturbare Fiorello tanto da convincerlo a farci esibire. É stato carinissimo, ti amiamo Ciuri.

3 artisti/album di ispirazione per gli Adulthoodia

Giammitsu: Citare solo 3 album è praticamente impossibile. Appunto per questo abbiamo creato una playlist Spotify che potete trovare insieme alla rubrica “Giammitsu consiglia” con chicche musicali che ci sono servite come ispirazione.

Aser: per Eva Braun possiamo comunque citare De Gregori e Dalla.

Alino: e in generale La Lampara Project, è stato la fonte di ispirazione per strutturare questo tipo di progetto.

Quali sono i vostri prossimi passi?

Di robe in cantiere ne abbiamo un bel po’. Ci sono tante collaborazioni in arrivo e diversi brani pronti come il nostro ultimo singolo, appena uscito, “Che accollo!”, nato da una necessità col punto esclamativo e fortemente voluto da Aser! Il brano nasce dal bisogno primario e diritto umano fondamentale, riconosciuto anche dall’ONU, di non aver scassate le palle. “Che accollo!” è dedicata agli eroi silenziosi (letteralmente), quelli che ascoltano e subiscono le lamentele e i problemi di tutti senza mai nulla ricevere in cambio. Questo inno è per voi! Ricordatevi di esigere la vostra pace e mandare (occasionalmente) a quel paese il vostro accollo.

Seguite gli Adulthoodia, per rimanere aggiornati, ci saranno tante belle novità!

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