Un té (da golden hour) con Tamì

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Oggi abbiamo avuto il piacere di intervistare Tamì, artista romana ma che attualmente vive in Inghilterra per studiare produzione musicale. Ma nell’intervista ci parlerà non tanto della sua vita personale quanto del suo nuovo album “Primo ottobre”, fuori dal 2 aprile per Uma Records. Buona lettura!

Ciao Tamì, benvenuta! Iniziamo subito col chiederti di presentarci il tuo album d’esordio con Uma Records, dal titolo “Primo Ottobre”!

“Primo ottobre” è il mio primo lavoro significativo, ho raggruppato canzoni ispirandomi a generi diversi e cercato di presentare me e la mia identità artistica. I temi sono principalmente l’amore, la crisi esistenziale, l’incertezza e le domande sull’universo. È stato un mio percorso nel cercare di capire chi sono e di descrivere la malinconia che a volte mi avvolge, che inizialmente mi faceva sentire molto triste mentre ora abbiamo fatto amicizia. 

Se il titolo del tuo album coincide con la tua data di nascita vuol dire che sei una bilancia: quanto credi di essere equilibrata nella vita come nella musica? 

Sì, ci avete preso, sono della Bilancia! Mi piace molto il mio segno zodiacale, tendo a essere in armonia con tutto, ma sinceramente nella vita non sono per niente equilibrata anzi sono abbastanza un disastro… nella musica pure, non ho una routine precisa, non scrivo tutti i giorni, scrivo solo quando mi capita di sentire qualcosa.

Qual è la canzone dell’album che credi possa descrivere al meglio la tua condizione attuale?

“Non so chi siamo”, è la crisi esistenziale.

Sappiamo che vivi a Liverpool, cosa ti porta a produrre un album in Italia piuttosto che in Inghilterra?

Sono a Liverpool a frequentare la LIPA, scuola di musica fondata da Paul McCartney, sono qui per imparare nuovi contenuti e arricchire la mia musica. Sto studiando produzione musicale per imparare il mestiere, ma la vedo una cosa separata dalla mia carriera in Italia.

Quanto ti influenza il luogo in cui vivi per la scrittura dei tuoi testi e della musica? 

L’Inghilterra mi aiuta molto a scrivere, ha dei paesaggi molto malinconici e dei bei tramonti e soprattutto dei campi verdi infiniti. Sicuramente parte della mia ispirazione arriva dal ‘mischiarmi’ con i paesaggi, la pioggia o la foresta o i tramonti. È importantissimo per me. La canzone ‘Sabbia’ l’ho scritta durante la golden hour sulla spiaggia di Swansea.

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