Samba, pizza, bossa e agonia. Benvenuti dai Selton

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La casa è una e se ci organizziamo bene, tutti facciamo l’amore.

Benvenuti è uscito il 16 aprile ed è il quarto album del gruppo italo-brasiliano dal genere ‘imprevedibile’, i Selton.
A casa loro c’è spazio proprio per tutto. Amore, critica, lacrime, malinconia, sorrisi, Italia, Brasile.
Chiunque tu sia e comunque tu sia, sei il benvenuto.

Non che ci sorprenda la cosa, perché a Daniel Plentz, Eduardo Stein Dechtiar e Ramiro Levy è sempre piaciuto fare grandi mix di situazioni, suoni, lingue, generi, fin dai tempi di Banana à Milanesa – uno degli album più originali che siano mai stati creati – o Saudade.

Anzi, a dirla tutta, loro stessi si descrivono così:

HELLO WE ARE SELTON, THREE BRAZILIANS EXPERIMENTING WITH MUSIC, LIVING IN MILAN AND WRITING THIS SENTENCE IN ENGLISH BECAUSE WE LOVE THE BEATLES.

La cosa che non cambia mai è il loro essere, senza alcun’ombra di dubbio, grandi musicisti.  

Tutti benvenuti a casa mia

Di sicuro è un album che rimane coerente con la complessità del gruppo – che si descrive come un melting pot – ma è anche un disco diverso, più riflessivo e “riflettuto”, per così dire.

Selton, Benvenuti
Selton

Ed è così che si presenta questo nuovo album, come un calderone che mischia non solamente sonorità molto diverse – che vanno dal pop, alla bossa nova e alla samba, con parti rappate alternate a melodica – ma anche argomenti di varia natura.
Emblema dell’influenzare e dell’essere influenzati, ci regalano un disco che è una vera e propria perla.

Ma poi “Benvenuti” dove?

 “Il punto di partenza è il benvenuto da saper dire e dare agli altri e che noi stessi diamo all’Italia, anche se sembra paradossale. Benvenuti è un invito all’apertura mentale, a non porsi contro qualcuno o qualcosa di diverso, perché l’incontro è l’unico modo per andare avanti” spiegano i Selton stessi in un’intervista.

In un’Italia in cui paroloni come ‘famiglia’, ‘tradizione’, ‘valori’, sono all’ordine del giorno, abbiamo bisogno di celebrare non solo qualcosa che oggi è vietato più che mai, ma anche qualcosa che è alla base dell’essere dei Selton, l’incontro.

Criticano aspramente e amano alla follia un’Italia che è diventata, nella loro Loreto, casa. E non è strano perché l’Italia – perché Milano – sa essere la casa più bella del mondo, in cui però ti capita di trovare vicini ottusi ogni tanto. Non c’è da gridare, c’è da aprire la porta, in una casa di ringhiera in centro, anche a coloro che hanno paura del diverso.
C’è da sorridere e dar loro il benvenuto, per far vedere che, spesso, la tradizione passa attraverso il cambiamento.

Intervista ai Selton – All Music Italia

Ci insegnano che diversità, inclusione, influenze diverse, non sono sinonimo di perdita di identità – concetto intorno al quale gira tutto il disco – ma di costruzione di qualcosa di nuovo e prezioso. “L’incontro non ti toglie nulla, aggiunge” come dice Daniel. Per questo Benvenuti è una specie di esperimento: nuovi musicisti, nuovo produttore, nuovi featuring.

Per di più, si completa del tutto durante la pandemia e per questo si lega bene anche al discorso Covid, celebrando una vicinanza che oggi ci fa sempre più paura.

C’è un discorso complesso dietro tutto il disco, che è ben strutturato e studiato. Un discorso fatto di speranze per il futuro a 360 gradi, che non è il futuro di alcuni, ma è quello di tutti gli esseri umani indistintamente.
Anche perché poi

Italiano, brasiliano, essere umano
Cuore pulsante col destino tracciato dalle frontiere storte disegnate a mano

Tracklist pt 1

Benvenuti è il primo disco dei Selton completamente in italiano, diviso in 11 tracce. Ogni canzone appare come una stanza, un particolare, un oggetto d’arredamento, un umore, all’interno della loro casa.

Partendo da Benvenuti, di cui abbiamo ampiamente parlato e che fa da apripista impostando il mood dell’album, passiamo a Sigaretta in mano a Dio, canzone un po’ diversa, allegra e orecchiabile più che mai. Arriviamo poi all’ironica Karma Sutra, in featuring con Margherita Vicario – perfetta per il ruolo che le hanno assegnato. Il karma gioca un ruolo fondamentale in questa bossa nova: un Ramiro che dopo essere sparito e aver fatto lo stronzo emotivamente distaccato, viene piantato in asso da Margherita, esattamente dopo aver capito che era quella giusta.

Selton // Karma Sutra w/ Margherita Vicario (Benvenuti a Casa Mia The Sitcom Ep.2)

L’amore è un tema ricorrente in quest’album. A volte è dolce, come nel caso di Vieni a dormire da me, che parte semplice, quasi chitarra e voce, cresce e diventa più pop, inno all’amore, serenata sotto casa in quel di Loreto.

A volte è più complicato e tragico, e lo spiegano bene in I piatti, che è in grado di creare un’atmosfera incredibilmente reale, intimistica, “domestica”, direi: è un lui che muore di lunedì, tra i piatti da lavare e il gatto, che poi gli manca, insieme a lei, triste ma anche arrabbiata, lei “bella come sei”.

Tracklist pt 2

Dopo Intermission: panorama, un intermezzo musicale e parlato, troviamo Campari di musica, con Bixiga 70, dichiarazione di intenti, storia di come si vive di musica ed ironica “critica alla critica” che ti fa venire voglia di saltare sul divano e urlare “parlate male di me! Parlate pure di me!”.

Il tutto è seguito dalla spassosissima Pasolini, contestazione allo pseudo-intellettualismo, tipica tendenza dei nostri tempi che si basa sul principio dell’aggiunta della citazione colta per avvalorare un discorso privo di contenuti e se non so cosa dire, cito qualcuno per non stare zitto.

Anche la critica è qualcosa che il gruppo italo-brasiliano sa fare bene.
In Fammi scrollare, featuring Willie Peyote ed Emicida, si critica il nostro modo di vivere, perennemente impegnati a fare scroll sullo schermo di un telefonino. Ormai non puoi dire che hai un’idea se non la posti, non puoi dire che hai una vita se non la mostri e la dimostri.

Selton e Willie Peyote
Selton e Willie Peyote

Il finale è dolce. Si finisce con la cover di Estate di Bruno Martino, insieme alla rapper Priestess – che qui canta (e come canta!) – partendo dalla versione dell’inventore del bossa nova, João Gilberto, e con Temporeggio.

Selton e Priestess
Selton e Priestess

Benché non sia stata scritta durante la pandemia, si adatta bene. Il protagonista finale è il tempo che scorre, come una cascata, come aria, che a volte ci scivola tra le dita.

E se non sapete come impegnarlo, donate 30 minuti ai Selton, perché vi assicuro che ne vale totalmente la pena.

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