Si chiama Costa, nome d’arte di Stefano Costantini, e il suo nuovo brano si intitola “Talisker“.
Stefano è un trombettista, diplomatosi al Conservatorio Santa Cecilia di Roma. La sua carriera nella musica è ampia. Dopo gli studi si è infatti unito agli STAG, band con la quale ha aperto i concerti di artisti come Elisa, Niccolò Fabi, Arisa, Ex-Otago.
Nel settembre 2020 ha invece preso parte al tour “Immensità” di Andrea Laszlo De Simone, cominciando ad esibirsi così nel suo nuovo progetto da solista. “Antipodi” e “Talisker” sono i suoi nuovi singoli.
Il prossimo 9 giugno verrà inoltre rilasciato il suo primo disco, con la produzione di Giuliano Vozella.
Prendete una birretta o sorseggiatevi un buon whiskey e leggete la nostra intervista a Costa.
- Ciao Stefano, piacere di conoscerti. Ti va di raccontarci qualcosa di te?
Ciao e piacere mio. Io sono un trombettista che da poco ha intrapreso il suo percorso da solista, dopo anni in una band di nome Stag in cui ero polistrumentista e autore. Per il resto amo il kung-fu e tifo (molto) la Roma.
- “Talisker” è il tuo nuovo singolo. So che è un pezzo che hai scritto mentre eri semplicemente sul divano a guardare la tv. Eppure il brano mi riporta a quelle sere in strada a bere spensierata, a fumare e ridere con gli amici. Tu sei più un tipo da divano e whiskey o non vedi l’ora di poter tornare a fare l’alba in giro, magari per smaltire la sbronza?
Mah, in realtà a me piace alternare. Ovviamente dopo quello che abbiamo passato il desiderio di fare l’alba in giro a smaltire una sbronza è più vivo che mai e spero di poterlo soddisfare il prima possibile.
Il brano è stato scritto sul divano, ma il pensiero era esattamente a quelle sere lì. In particolare a quelle sere un pò esistenziali in cui ci si chiede il “perché” delle cose e ci si fa sopraffare dai pensieri.
Mi piaceva l’idea che tutto potesse dissolversi in un bicchiere di buon whiskey.
- So che stai lavorando al tuo primo disco solista, con la produzione artistica di Giuliano Vozella. Puoi anticiparci qualcosa? Cosa dobbiamo aspettarci?
Il disco è pronto e uscirà il 9 giugno.
Sarà un album intenso in cui ho voluto parlare delle sensazioni provate dopo essermi trasferito a Milano e dopo aver affrontato tutte le difficoltà che comporta scegliere di cambiare città. Soprattutto se si lascia un posto come Roma.
La mia parte da trombettista accompagna tutto il disco e ho voluto inserire dei brani strumentali dove potermi perdere un po’ nel mio strumento preferito.
Sono convinto che insieme a Giuliano Vozella siamo riusciti a creare un bel viaggio, ricco di suoni e molto equilibrato, negli arrangiamenti e nei testi, e credo sia un lavoro corposo ma fruibile da tutte le orecchie.
- L’Italia piano piano sta riaprendo, e forse è davvero la volta buona anche per la musica e lo spettacolo in generale. C’è un posto in particolare dove ti piacerebbe esibirti?
Finalmente sembra che stiamo per ritrovare il respiro, e spero davvero di poter portare presto la mia musica dal vivo, visto che fino ad ora ho sempre fatto concerti solo con la mia band.
Visto quello che è il mio progetto, uno dei posti in cui sogno di potermi esibire, è l’Arcimboldi di Milano, perché l’ascolto che si crea in quella sala è davvero magico e credo si sposerebbe perfettamente con la mia musica.
- C’è un qualche brano che senti particolarmente vicino a te o che ti ha accompagnato negli anni, o magari in un momento particolare della tua vita?
Ovviamente la lista di brani potrebbe essere infinita. Ma ci tengo a citarne una che negli ultimi anni mi ha rappresentato, accompagnato e aiutato tantissimo, ossia “Una somma di piccole cose” di Niccolò Fabi. Un pezzo meraviglioso.
- Grazie mille!
Ufficio Stampa: Libellula Music