Cosa c’è di più puro, semplice e profumato del sapone di Marsiglia? Dedica bella quanto singolare quella cantata alla bionda protagonista del nuovo singolo di Esteban Ganesh Dell’Orto, in arte Esteban.
Sapone di Marsiglia è uscito il 4 giugno per Visory Indie.
Esteban Ganesh Dell’Orto
Artista multiculturale di talento, Esteban è un ventenne di origini cilene che vive a Milano sin dall’infanzia. Dopo il diploma al Liceo Artistico di Brera, si iscrive a Scienze dei Beni Culturali all’Università di Milano.
“Sono una persona fatta di contraddizioni, mi reputo estroverso e socievole ma come tutti ho momenti di introspezione nei quali mi isolo, spesso in compagnia di un paio di cuffie nelle orecchie. […] Ascolto musica dagli anni duemila, gli stessi nei quali sono nato, con grandi influenze pop e rock ma anche e soprattutto di cantautorato italiano.” dice nell’intervista rilasciata per Wix.com.
Ispirandosi ai big del cantautorato italiano moderno, come Calcutta e Mannarino, Esteban riesce a creare dei testi singolari, soprattutto data la sua giovane età.
Inizia il suo percorso nel 2017 come “Nesh”, in un progetto più legato all’hiphop di stampo americano. Dopodiché svolta verso il cantautorato indie, fino alla pubblicazione di Bandierine Tibetane, uscita il 22 febbraio.
Esteban la scrive durante il primo lockdown e si presenta come un mix tra la necessità di trovare una “safe-zone” mentale in un momento così duro e quella di esplicitare la forte influenza che la cultura indù esercita sulla vita del cantautore. Non a caso il suo secondo nome è Ganesh e il suo primo singolo parla di un viaggio a Lhasa, città santa del Tibet.
Poi arriva Nano Cilao, non solo il nome di un particolare tipo di pomodoro che si trova in Cile, ma anche del secondo singolo di Esteban: un percorso “culinario” nella vita di Esteban.
“All’età di 12 anni in seguito alla scomparsa di mia madre, ho dovuto imparare a cucinare e molto l’ho appreso da lei perciò, fra le altre cose, questa canzone è un piccolo omaggio che le dedico” spiega in un’intervista su All Music Italia.
Sapone di Marsiglia
Se era chiaro fin dai primi due singoli che Esteban possedesse un’originale capacità di esprimersi attraverso la musica, Sapone di Marsiglia non fa altro che confermarlo. Esteban ci racconta che questo pezzo – neanche troppo sorprendentemente – nasce mentre faceva il bagno in vasca.
Il sapone, le sue bolle che si disperdono nell’aria, leggere e inafferrabili, diventano metafora di un amore che muta, che rende felici e malinconici a fasi alterne. Si parla di un sentimento disarmante e frastornante descritto in maniera puramente emotiva e sensoriale, con un cantato malinconico ed allegro allo stesso tempo.
Sapone di Marsiglia è una dedica dolce-amara, intimistica, legata all’odore della pelle, e a questo amore che sembra sempre essere come una bolla di sapone: magnifica da guardare, ma fragile, capace di scomparire da un momento all’altro.
“Una storia disorientante, ma serena“, conclude Esteban.
La musica, che ripropone lo stesso motivetto iniziale, unito alla ripetizione continua di quello che diventa una specie di mantra (“Tu, sapone di Marsiglia”), rimbalza in testa e ci fa dondolare da una parte all’altra, in un mix ossimorico di emozioni e sensazioni.
I testi di Esteban non sono facili – almeno, non fino ad ora. Tuttavia, il cantautore ha una capacità di “semplificazione musicale” così ampia, che rende un testo ermetico accessibile a chiunque, quasi lo facesse tramite i sensi, quasi fosse una poesia.