Francesca, uno dei nomi più diffusi sul territorio nazionale.
Perché iniziare così questa intervista? Beh, è chiaro: per mettere subito un luce lo splendido paradosso per il quale la Moretti (nuova scommessa di La Clinica Dischi che, a questo punto, conferma la propria attitudine allo scouting di voci e penne femminili di tutto rispetto), a dispetto del proliferare di omonimie, rappresenti oggi qualcosa che – pur ben incastrandosi nella proposta pop del panorama – forse mancava alla scena italiana. In che senso?
La risposta è ovviamente contenuta in “Piovono segreti”, il singolo di debutto della cantautrice diciannovenne lucana, che per l’occasione trova il supporto amico di svegliaginevra (nome che, ormai, i più conosceranno): una ballad fuori dal tempo, come tutte le canzoni che funzionano, sospesa tra canzone d’autore e Generazione Z, tra malinconia e rincorsa alla felicità; si potrebbero trovare numerosi riferimenti musicali, intarsiati tra le linee di un brano capace di convincere fin da primo ascolto, ma la verità è che Francesca è riuscita a sintetizzare così bene gli insegnamenti dei propri Maestri da non riuscire più a rilevarne traccia. Un’operazione matura, che stupisce in un esordio ma che si fa conferma della bontà di un talento che, se ben coltivato, sboccerà presto in una primavera meritata.
Noi, per non farci sfuggire questo appuntamento con la storia, abbiamo deciso di fare qualche domanda a Francesca, in attesa di un successo che – lo sentiamo – arriverà presto.
Ciao Francesca! E’ raro trovare artisti che oggi decidono di debuttare con il proprio nome, senza moniker di sorta: c’è una motivazione “emotiva”, se così possiamo dire, nella scelta di tale nudità?
Ciao Indielife! Sarò onesta con voi: quando ho iniziato questo viaggio con La Clinica Dischi ero anch’io alla ricerca di un nome d’arte che potesse rispecchiarmi e rispecchiare il mio progetto musicale. I risultati sono stati abbastanza deludenti; nonostante le varie opzioni che avevo a disposizione non mi sentivo a mio agio, non mi sentivo me stessa. Oggi però posso dirvi che è stato un bene: sono contenta di aver debuttato con il mio nome, perché quando scrivo e canto le mie canzoni è uno dei pochi momenti in cui riesco davvero ad essere trasparente. Le storie che sentite e sentirete nelle prossime canzoni sono storie vere, che Francesca ha vissuto in prima persona, ed è giusto che a cantarle sia lei, senza filtri o maschere di alcun tipo.
Qual è il primo ricordo che hai di te alle prese con le sette note.
A dieci anni circa ho iniziato a prendere lezioni di canto e chitarra, interrotte poco dopo poiché a quel tempo il mio sogno era diventare una pallavolista e gli allenamenti mi portavano via molto tempo. Dopo aver capito di non poter diventare la nuova Piccinini lucana ho ripreso con la chitarra durante il liceo: è in quel periodo che iniziato a scrivere le mie prime canzoni e fare le prime serate nel mio paese. Questa è stata di sicuro una delle poche scelte giuste che abbia preso negli ultimi anni!
Come sei entrata a far parte della famiglia di La Clinica Dischi? Tra l’altro, i brani del tuo disco sono stati scritti con il supporto di una delle penne più “affilate” del roster…
Mi diverte sempre raccontare questa storia: un anno fa mandai una mia vecchia canzone nei direct Instagram de La Clinica e i ragazzi mi risposero con un punto di domanda (letteralmente “?”); dopo aver inviato altri provini abbiamo iniziato a lavorare al progetto a distanza, a causa di impedimenti vari quali Covid, maturità e le dodici ore di treno che separano la Basilicata da La Spezia. Nonostante questo, mi sono trovata da subito bene a lavorare con loro, soprattutto con Ginevra (in arte svegliaginevra) con la quale ho scritto tutti i pezzi del mio disco: è una persona d’oro e il suo aiuto è stato fondamentale. È come se riuscisse a capirmi ancor prima che le dica qualcosa e potermi confrontare con lei è davvero un onore per me.
Ecco, arriviamo a “Piovono Segreti”. Raccontaci un po’ del brano, e del perché hai scelto proprio questo singolo per il tuo esordio.
Il brano è nato a dicembre dell’anno scorso, in un momento in cui scrivevo quasi una canzone al giorno. È sempre stato uno dei miei preferiti, per la storia che c’è dietro e soprattutto per ciò a cui mi fa pensare ogni volta che lo canto o lo ascolto. È stato scelto come primo singolo perché è quello che inquadra meglio quello che è il progetto musicale che abbiamo deciso di intraprendere con la Clinica.
Qual’è il segreto che custodisci più gelosamente e che ti va di rivelare solo ai nostri lettori?
Devo ammettere di avere un po’ di segreti che non conosce quasi nessuno; purtroppo faccio sempre fatica ad aprirmi, però per voi farò un’eccezione. Niente di sconvolgente eh, però ancora oggi, seppur raramente, guardo alcuni estratti del “Mondo di Patty”: ricordo ancora quasi tutte le canzoni a memoria; il sogno di diventare una vera Populares non svanirà mai!
E ora, cosa dobbiamo aspettarci da Francesca Moretti?
Ogni pezzo del disco parla di qualcosa che ho vissuto direttamente sulla mia pelle, quindi sicuramente c’è da aspettarsi tanta sincerità. Inoltre i ragazzi hanno fatto un lavoro incredibile con tutti pezzi, non vedo l’ora che possiate ascoltarli anche voi!