Imenotteri e cosmi è il nuovo album di Nico Maraja
Il terzo album di Nico Maraja si intitola Imenotteri e cosmi e consta di 10 tracce legate da un leitmotiv giocoso: rimodernare temi classici. Lo-fi, riverberi e atmosfere diffuse sono caratteristiche del lavoro del cantautore lecchese, che ripropone brani classici del cantautorato italiano ripensandoli alla luce delle sonorità contemporanee.
Un gioco di cambiamenti prospettici.
Cambiare la prospettiva ai classici
Il più celebre brano di Modugno viene riletto appoggiandosi all’arte di Chagall e diventa In un dipinto blu, Acquarello di Toquinho diventa Ad olio, Priscilla è una rielaborazione di Maria di West Side Story. Nico Maraja insomma riguarda alla tradizione e ci gioca, ne decostruisce il valore e la rielabora.
Il classico perde qui valore, ma allo stesso tempo ne acquista di nuovo alla luce delle rielaborazioni a cui apre.
I lunghi viaggi dei misticeti è forse la maggiore perla dell’album, un parlato poetico su un tappeto di piano e sintetizzatori che racconta l’assurdo e senza meta viaggio dei cetacei. Lo sperimentalismo si fa qui capolavoro.
La traccia che dà il titolo all’album, Imenotteri e Cosmi, è una perla di variazione ed impressionismo: un piano sincopato accompagna un cantato leggero e volatile, in cui dimensione astrale ed entomologia si incrociano in modo buffonesco.
Infine, Anna amore social, tributo a Lucio Dalla, è l’ultima reinterpretazione prima della folgorante Senza te.
Sperimentare e riassemblare
Imenotteri e cosmi è un esperimento di montaggio affascinante ed efficace. Nico Maraja paga il proprio debito con la tradizione italiana omaggiandola con un disco geniale. Irreverenza e genialità vanno infatti a braccetto. Il primo lavoro sulla lunga distanza è una perla d’interesse estremo. Chapeau.