Valerio Giovannini, in arte Cargo, è il cantautore e producer romano primo classificato della rassegna 1MNEXT 2021. “Viole” il brano che gli è valso la partecipazione all’ultimo Concertone del Primo Maggio è diventato un singolo e un videoclip, che sanciscono in qualche modo il suo debutto discografico ufficiale. Cargo è una sintesi di passioni: la musica cantautorale italiana, la musica elettronica e le influenze degli studi di architettura si fondono con istinto creativo e giusta misura delle cose.
Come nasce il progetto Cargo?
Il progetto solista in realtà nasce come conseguenza alla fine del percorso con la mia ultima band, i Daphne, in cui ero il chitarrista ma anche l’autore delle canzoni. La necessità di continuare a fare musica e scrivere canzoni mi ha convinto a cantare quello che prima scrivevo per altri, e da lì è iniziato tutto.
Cosa ti è rimasto dell’esperienza di 1MNEXT 2021?
È stata un’esperienza incredibile, non solo il giorno del Concertone, ma tutto il periodo contest, perché era veramente qualcosa di nuovo e inaspettato, come tutte le cose belle. Mi sento anche molto fortunato e onorato, perché ho avuto l’opportunità di portare la mia musica per la prima volta a tante persone, in un periodo in cui i palchi a disposizione per suonare erano ancora limitatissimi.
Come mai hai deciso di pubblicare il brano vincitrice “Viole” e non un pezzo completamente inedito?
Al momento della notizia che ci saremmo esibiti al Concerto del Primo Maggio, devo dire che ancora non eravamo pronti con il brano finalizzato, perché è successo tutto in pochissimo tempo, i giorni a disposizione erano pochi e avevamo tutta l’organizzazione del live come priorità assoluta.
Quindi era giusto farlo uscire comunque come primo inedito dopo il periodo di fermo, dovuto soprattutto alla pandemia. I pezzi nuovi sono pronti e arriveranno a brevissimo.
Se dichiari il tuo amore per il pop degli Anni ’70, ti senti in qualche modo appartenere al mondo indie di questi anni?
Sono legato a quel sound perché ultimamente l’ho ascoltato molto e ci ho ritrovato delle cose, soprattutto nell’uso di alcuni strumenti, che sento particolarmente mie, e penso che rappresentino bene la mia attuale visione di fare musica. Sinceramente non riesco più a capire quale sia il confine, la parola indie ha preso un significato talmente ampio e generale che in qualche modo ormai un po’ tutti ci apparteniamo, o forse no.
Un po’ come il musicista Delmoro, anche tu sei un architetto. Questa disciplina in qualche modo influenza la tua musica e/o la tua estetica?
Conosco molti architetti musicisti, e conosco molti architetti, tra cui Le Corbusier, che anche nella realizzazione di grandi opere sono stati affiancati da compositori. Alcuni degli aspetti che secondo me sono più determinanti in architettura sono le proporzioni e l’armonia delle parti. Forse l’allenamento nel capire e ricercare questi aspetti, che di riflesso vengono incamerati, secondo me poi inconsciamente influenzano anche l’approccio verso la musica nella fase di creazione.
Sulla falsariga del fantacalcio, elenca la tua all-star band ideale con la quale vorresti essere accompagnato dal vivo o in studio…
Dave Grohl alla batteria, Paul McCartney al basso e Jimi Hendrix alla chitarra…non sarebbe male vero?
A cosa stai lavorando in questi ultimi mesi?
Sto preparando l’uscita del prossimo singolo, che probabilmente sarà a gennaio. Inoltre stiamo iniziando ad affrontare la programmazione del live tour, che sarà finanziato dal Nuovo IMAIE come premio per la vittoria a 1MNEXT2021. Non vedo l’ora.
Se ti immagini un tuo live, con che formazione lo vorresti proporre?
Sicuramente cercherei la forma più completa possibile, per suonare più strumenti possibili in live e meno in sequenza. Il contributo che ogni musicista mette nella performance live secondo me fa sempre la differenza.
Un tuo commento sul cast di Sanremo 2022?
Direi equilibrato e molto eterogeneo, sia per tipo di pubblico che per genere, quindi credo che saranno accontentati un po’ tutti. Lo seguirò con curiosità.
Il singolo è accompagnato dal videoclip realizzato da Lorenzo Catapano, che per l’occasione ha voluto trasformare Cargo in un anonimo addetto alle pulizie. Le scene ambientate tra le aule di un liceo, un campo da basket e una palestra di arrampicata, faranno emergere però tutta la carica emotiva e musicale del personaggio.