Waxtape: I movimento è il nuovo album di Ceri
Che Ceri abbia sfruttato i mesi pandemici per ridefinire le regole del gioco della produzione era abbastanza chiaro da quando ha aperto il suo studio facendolo diventare una discoteca privata. Ritardato nella sua pubblicazione, finalmente il 18 febbraio è anche arrivato il disco Waxtape: I movimento. Un album che supera le aspettative.
Ballare per immaginare
In Italia in questi ultimi due anni la produzione ha avuto un ruolo centrale, sia perché era difficile suonare live, sia perché il tempo per stare in studio si è dilatato tantissimo, tra un lockdown e l’altro. Tha Supreme e Sick Luke ne hanno approfittato in prima battuta, e soprattutto il producer-cartoon ha rivoluzionato il sistema musicale italiano (affiancato anche dalla bravissima sorella Mara Sattei).
Ceri ha proposto però qualcos’altro ancora. È arrivato ultimo, in un certo senso, ma ha lavorato in una direzione diversa: il puro ballo. Un ballo fatto al chiuso, una silent disco che si sviluppa in tutta la sua caoticità nella stanza di chi ascolta. Un ballo che non è solo seguire i bassi techno, ma è anche immaginare, costruire utopie e perdercisi.
Un dancehall complesso
Soprattutto, Waxtape: I movimento non è un Lp techno ripetitivo. Ogni traccia ha una propria personalità, una propria narrativa ed un repertorio di variazioni sul tema (o sul campione, per meglio dire) che spesso e volentieri non può che strappare un “ooh…” di ammirazione all’ascoltatore. Le armonie che si aprono all’inizio del singolo Solo insieme e il tema malinconico di Ouverture sono solo due esempi, stando alle prime battute di una fatica sulla lunga distanza che merita di essere ascoltata perché va ballata e vissuta.
Ceri ha giocato sul terreno dei musicisti più interessanti della scena elettronica-pop italiana degli anni ’20 del 2000 per come li abbiamo vissuti finora. Non ha senso fare competizioni, ma sicuramente il suo è un lavoro all’altezza, innovativo, suggestivo, ed immaginifico.