Il racconto del suono: una conversazione con i Tales Of Sound

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E’ da qualche tempo che seguo con attenzione le vicende legate ai Tales Of Sound, gruppo crossover che nel proprio fodero nasconde frecce diverse, sbalordendo ad ogni nuova uscita il fan affezionato e allo stesso tempo il “viaggiatore” digitale che si imbatte per la prima volta nelle canzoni della band. In occasione della loro ultima release, mi sono quindi voluto levare lo sfizio di fare qualche domanda ai ragazzi, per saperne di più sul loro viaggio.

Ciao ragazzi, Tales of Sound è un nome molto curioso. Quali sono le storie che volete raccontare come le vostre canzoni? 

Quando SeaBass ha proposto il nome, ci si è resi conto che rappresentava alla perfezione il progetto che stavamo costruendo. La linea comune che abbiamo adottato è: raccontare emozioni. Per farlo, il processo creativo è quello di scegliere un suono che rappresenti un’emozione. Concentrarsi su cosa rappresenta per noi e e tradurre tramite immagini il racconto che ne esce fuori. Tales of Sound.

Nel giro di pochissimi mesi avete pubblicato tantissime canzoni. Sentite che ogni brano ha avuto la giusta attenzione dal pubblico? Non è stato tutto troppo veloce? Come mai avete scelto questa strategia di comunicazione?

Per dare continuità al progetto. Siamo tre teste che fanno fatica a fare pause nel processo creativo. Vorremmo fare sempre di più. Alla base del nostro progetto ci sta il divertimento. Lo sfogo di tre personalità attraverso una forma d’arte comune. Con metallico abbiamo visto un affetto crescente, con Paura ci aspettavamo qualcosa di più. Ma, il bello delle canzoni è che una volta pubblicate hanno vita propria e il loro futuro è ancora imprevedibile. 

Entriamo più nello specifico e raccontateci come è nata e di cosa parla “Nuvole Blu”.

Un esperimento. Ci si è trovati a tutti a casa di SamaKruss per una full immersion musicale. SeaBass arriva con una bozza che suona come una “che ti fa venir voglia di respirare a fondo”. Si inizia. Sono le 14.00. Per tutto il pomeriggio si lavora al beat e alla prima parte del testo. Sisi continua per tutta la sera annaffiando la fatica con parecchia birra. Alle 02.30 avevamo fatto l’ultima rec. La sensazione che il primo take ci lasciava era “ sì figo, ti da il senso di libertà e respiro. Ma manca qualcosa.”. I giorni successivi abbiamo un po’ abbandonato il progetto. Finché Seabass ha rivisto beat e ritornello trovando la giusta strada. Così siamo riusciti a dare il senso di libertà di cui tutti e tre avevamo bisogno tramite questa ballad elettronica che un ci da speranza.

Ci dicono che “Nuvole Blu” faccia parte del vostro secondo EP  “Se(N)timento a Pezzi”. Ma quando uscirà? Quali sono i brani che ne fanno parte? Su Spotify vediamo che ogni singolo è staccato dall’altro.

Esiste una risposta lunghissima che darebbe la giusta soddisfazione a questi dubbi. Ma per farla breve, Nuvole blu chiude il nostro secondo progetto. Abbiamo deciso, diversamente dal corso normale, di pubblicare le tracce singolarmente per chiuderle alla fine nell’Ep di appartenenza. Lo sappiamo è strano. Fra non molto troverete “Se(N)timento a Pezzi” su Spotify con i quattro brani usciti negli ultimi quattro mesi.

Tra tutti i pezzi usciti finora, a quale siete più legati e perché?

Sto In Chill e Nuvole blu a parimerito. Rappresentano per noi momenti di grande sintonia. Momenti in cui ci siamo sentiti dannatamente bene.

Avete partecipato a “Una voce per San Marino”, contest che ormai è nel mirino di molti magazine. Come è stata quest’esperienza?

Esperienza molto interessante. Vissuta come un’avventura. Suonare in un teatro davanti a una giuria invisibile (le luci non ci permettevano di vedere effettivamente chi ci fosse davanti), essere intervistati subito dopo la performance e passare il resto della giornata in viaggio ci ha regalato un ricordo indelebile.

E cosa ne pensate della vittoria di Achille Lauro? Pensate che sia giusto far gareggiare esordienti con big del suo livello?

Al Festival è apparso poco influente. L’anno successivo ai Maneskin combinare questa cosa di Achille l’abbiamo letta come quando un campione calcistico in declino va a giocare nel campionato americano. Opinabile perlomeno.

Prossimi progetti?

Stiamo lavorando su di noi. L’evoluzione è stata così repentina che abbiamo bisogno di trovare una forma coerente per i prossimi passi. Si vuole lavorare ad un Album, costruendo una storia che ci rappresenti attraverso frammenti di vita e punti di vista.

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