“Malinconie da Manuale” è il nuovo ep, ma anche il nuovo spettacolo, che la cantautrice milanese ma ormai toscana acquisita Eleviole? sta portando in giro per l’Italia. Un concerto che comprende anche evoluzioni aeree sui tessuti, per una fusione tra musica e circo contemporaneo. Le abbiamo rivolto qualche domanda.
Ciao Eleonora, ci racconti la nuova avventura rappresentata dal tuo ep, “Malinconie da Manuale”?
La malinconia è un sentimento di tutti, condiviso e con tante sfumature. Quando ho finito la stesura dei primi due brani ho notato che, involontariamente erano legati proprio dal tema della malinconia. Così ho pensato di farne un concept, riflettendo proprio sul fatto che le “mie” malinconie possono essere anche quelle di chi ascolta, diverse e uguali allo stesso tempo, a volte anche quasi banali, proprio come se seguissero un manuale.
Non sono però brani tristi, magari non tipicamente estivi, più che altro sono riflessivi.
Se volessi raccontarci in poche parole brano per brano, che cosa ci diresti?
“Macchine volanti” è il manifesto programmatico della volontà di lavorare sui sogni, nonostante tutto.
Clark Kent racconta di quanto a volte cerchiamo di essere dei supereroi nelle relazioni tentando di “salvare” l’altro… che però non sempre vuole essere salvato.
Brina racconta l’autunno e una storia che lentamente muore.
Flixbus, scritta appunto durante un viaggio in bus ci porta a riflettere su quanto siamo “umani” e su quanto ci siamo impoveriti culturalmente negli ultimi anni.
L’ep è affiancato da uno spettacolo dal vivo di grande impatto. Come si svolge?
Da tempo sognavo di coniugare la musica con i tessuti aerei, altra mia enorme passione, cosi’ ho coinvolto altri due cantautori, Andrea Franchi e il Geometra Mangoni e tutti abbiamo messo le nostre competenze “a servizio” del tema della malinconia creando uno spettacolo corale, con i brani di tutti e tre e in più una parte “aerea”.
E’ un viaggio in cui ciascuno interpreta la tematica con la propria sensibilità, arricchito dagli interventi letterari di Michele Monina.
Che cosa ti piace della musica italiana di oggi? E che cosa, eventualmente, ti piace poco?
Mi piace il fatto che rispetto anche solo a 5 anni fa ci sia una presenza femminile un pò più marcata… mi piace molto meno invece l’impoverimento e l’appiattimento dei contenuti, se prima la musica indipendente era sinonimo di cultura e ricerca, da quando il cosiddetto indie è diventato mainstream mi sembra che ci sia meno coraggio nel proporre cose diverse.
Lasciaci con una playlist “estiva” ma malinconica (da manuale)…
1- I Barbari, Colapesce
2- Cerchi nell’acqua, Paolo Benvegnù
3- Bartali, Paolo Conte
4- Giovanna, Cassandra Raffaele
5- Ogni sera, Cristina Donà