Colapesce-Dimartino: Musica leggerissima, non superficiale

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Breve riflessione sulle parole allegre ma non troppo di Colapesce-Dimartino.

A cura di Michela Moramarco

Musica leggerissima” è il brano di Colapesce-Dimartino che alla 71° edizione del Festival di Sanremo di aggiudica il prestigioso premio Lucio Dalla. Ed è uno dei brani più trasmessi in radio.

Ma procediamo per gradi.

Colapesce-Dimartino sono due cantautori italiani che a marzo dell’anno scorso hanno pubblicato un album di inediti dal titolo “I mortali”.

Tralasciando che sia stato uno degli album migliori del 2020 e che ascoltarlo dal vivo, come vi ho raccontato qui, è un’esperienza più che gradevole, “I mortali” ha saputo davvero sorprendere.

L’album è diventato quasi immediatamente un piccolo cult. Una cartolina retrò proveniente da un futuro non troppo anteriore.

Così che le aspettative per la partecipazione dei due al Festival di Sanremo erano notevolmente alte.

Colapesce/Dimartino si presentano poi con “Musica leggerissima”.

Dunque, le sonorità sono un po’ alla “Se mi lasci non vale” ma il brano è radiofonico, gradevole e quasi ballabile.

Eppure si tratta di musica leggerissima, sì, ma non superficiale.

Parole senza mistero/allegre ma non troppo” racconta il testo, che continua “metti un po’ di musica leggera nel silenzio assordante/per non cadere dentro al buco nero /che sta a un passo da noi”.

Il riferimento all’attualità è palese, come anche l’atteggiamento malcelato e polemico verso una grande piaga della società contemporanea: la musica è diventata un sottofondo.

Musica leggera quando si ha voglia di niente: questo è un enunciato amaro ma verosimile. Si tratta di una proposizione riguardo l’ubriachezza del (non) voler sentire. L’essere disposti a non ascoltare l’avvicinamento inesorabile verso il buco nero del silenzio assordante. Un silenzio dettato paradossalmente dal frastuono di un sentire disattento e suscettibile all’oblio.

Insomma, la mia impressione è che Colapesce/Dimartino vogliano farsi capire ma non troppo, in un limbo fra musicalità e musicofilia.

In ogni caso, Colapesce e Dimartino, se nessuno avrebbe mai scommesso un euro su di voi, si sbagliava.

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