Michele sta guidando di notte, il vuoto delle strade fa eco alla musica che proviene dalla radio accesa. Fa un lavoro notturno e torna spesso a casa da solo.
Gli piace la vita notturna, gli piace lavorare nei locali ed ha la passione per i cocktail. Ha studiato molto per arrivare dove è adesso e ne va molto fiero. Dopo anni di gavetta in giro per l’Italia e dopo aver studiato e frequentato molti corsi, ora è proprietario di un piccolo pub. Il “Soft Cloud” è una piccola oasi di tranquillità in mezzo alla movida di Trastevere.
Ha sempre interpretato le idee difficili come una sfida che va affrontata di petto, ed ha sempre vinto. Il Soft Cloud ospita al massimo trenta clienti e dentro nell’ambiente è completamente nuovo ed unico nel suo genere. Si trova in una piccola via, l’entrata è illuminata solo da una lieve insegna. All’entrata una guardia privata regola il flusso di persone, facendo selezione ed indicandogli le scale che conducono all’interno del piccolo locale. Sulla destra, alla fine delle scale, c’è il bancone e dietro di esso la bottigliera sempre rifornita dei migliori distillati, italiani e stranieri che si possano trovare in circolazione.
La bottigliera, costruita con del legno pregiato, riempie tutta la stanza ed ospita un numero di bottiglie veramente esagerato. Il salone è riempito con dei divani e delle poltrone molto particolari che partecipano allo stile vintage che Michele ha voluto imporre fin da subito nel suo locale. Lo stile del locale e la passione per il mondo dei Bartender ha influenzato molto il menù e i prodotti tipici che serve ogni notte. Ha scelto di non indicare una drink list.
Avendo soltanto una quantità massima di trenta persone che deve servire, ha scritto nel suo menù solamente una decina di cocktail ma che sono in realtà delle linee guida per partire verso un viaggio di sapori. Michele lavora da solo, e coccola letteralmente ogni cliente che decide di dare fiducia alla sua scelta così diversa e particolare. Sulle pareti ci sono un paio di quadri e libri sparsi un po’ ovunque. In un angolo del locale, puoi vedere dei libri appesi a delle corde che volteggiano nell’aria, in attesa di essere letti. Michele ha trentacinque anni, dopo anni di fatica è felice di quello che sta raccogliendo. Sopra un mobile antico spunta un giradischi collegato all’impianto.
Dischi Jazz e Blues riempiono le piacevoli serate ed accompagnano, senza disturbare troppo, le chiacchiere dei clienti. L’ambiente e la fama di Michele si è sparsa brevemente un po’ in tutta Roma, nell’arco dei due anni che sono passati dal giorno dell’inaugurazione. Ora sta vivendo il suo terzo anno di attività e sono molte le persone che vengono a trovare Michele. Capitano spesso anche persone famose, calciatori e attori che scelgono il Soft Cloud come angolo di paradiso.
Lì possono godersi una serata senza essere disturbati a causa della loro fama e farsi coccolare il palato da Michele. Ogni cliente crea il suo cocktail con il proprietario che in base ai suoi gusti elabora sempre la scelta migliore. Ma ora Michele sta viaggiando all’interno della sua Smart ed ha la mente altrove. Sono le tre di notte, i suoi pensieri vanno a Beverly, una ragazza che ha conosciuto circa un anno fa.
Beverly è finlandese e studia fotografia a Roma. Le piace l’Italia e i suoi paesaggi, per questo è venuta a studiare qui. Un paio di amici dell’università le hanno fatto conoscere il Soft Cloud e in poco tempo ha iniziato ad uscire con Michele che è rimasto letteralmente rapito dai capelli biondi e dagli occhi di un verde particolare. L’affetto tra di loro è cresciuto man mano che si conoscevano e si vogliono molto bene.
Entrambi hanno aiutato l’altro nelle loro incasinate vite, si sono supportati a vicenda. Beverly ha venticinque anni, vive per la fotografia e riesce a risaltare ogni cosa grazie alla macchina fotografica. Michele adora il modo che ha Bev di guardare il mondo che la circonda, attraverso il suo obbiettivo. È metà settembre, la città lentamente è tornata alla sua consueta frenetica attività. Il Covid è ancora una minaccia invisibile ma presente nelle vite di tutti, ma con una campagna di vaccinazione e qualche accorgimento in più, si sta tornando alla vita di prima.
Bev ha trascorso le vacanze a casa, erano due anni che non vedeva la sua famiglia e i suoi amici. Qualcosa, durante quei giorni, ha scosso i pensieri e le sicurezze che aveva Bev prima di partire.
Michele se ne accorse subito, appena la vide negli occhi la prima volta che è tornata in Italia. Lei sapeva di questo cambiamento, aveva la mente in totale confusione ma si è tenuta dentro questi pensieri per circa una settimana. Michele capiva che qualcosa era cambiato e la sua sconfinata immaginazione lo ha portato ad immaginarsi l’inverosimile. Un paio di volte hanno litigato e Michele ha tirato fuori un lato del suo carattere che Bev non aveva mai visto.
Questo ha dato la spinta finale a quelle paure nate nella sua patria. Un lunedì di dieci gironi fa, giorno di chiusura per il Soft Cloud, Bev e Michele sono sdraiati nel letto di lei, e cercano entrambi il coraggio per affrontare il discorso. Sanno che sotto la cenere c’è del fuoco che se non controllato, diventerà un incendio che brucerà tutto quello che di buono si sono regalati in un anno. Bev ha paura, conosce Michele e teme di fargli del male. Gli vuole bene e parecchio, è un punto fermo nella sua incerta vita ma non è scattato l’amore.
Quel ragazzo buono dalla mente perennemente altrove, non lo ama e sa che questo non può portare a qualcosa di buono se continuano ad uscire insieme. Ma la paura gli blocca tutto, voce e pensieri. Non riesce a dire una parola, rimane a guardarlo in silenzio e ride nervosamente.
Lui è preoccupato, pensa che sia successo di tutto e non vede l’ora di affrontare la cosa, qualsiasi cosa sia. Sta sulle spine da cinque giorni e capisce che è arrivato il momento tanto temuto.
Cerca di fargli capire l’importanza del parlare, soprattutto tra di loro. Qualsiasi cosa sia successa, gli promette che la supereranno insieme e non cambierà il bene che si vogliono.
Probabilmente qualcosa inizia a disegnarsi nella mente di Michele, ma in cuor suo già sapeva da sempre quello che sta succedendo in quel momento. Bev trova il coraggio e tira fuori tutte le sue paure in solo fiato. La voce è rotta dalle lacrime ed abbraccia Michele più forte di prima, forse come non ha mai fatto da quando si conoscono.
Il discorso di Bev ha un filo logico, le sue paure sono fondate e Michele capisce che la ragazza che ha davanti ha bisogni talmente grandi che lui non può darle.
Bev è come un bellissimo uccello che ha bisogno di spiccare il volo e trovare la sua strada, Michele invece come una bellissima gabbia d’oro. Non è colpa di nessuno, si sono conosciuti e si sono voluti bene fin da subito. Si sono regalati momenti indimenticabili ed entrambi hanno cercato di donare all’altro esattamente quello di cui il partner aveva bisogno in quel momento. Forza, consigli, un isola dove staccarsi dal mondo reale.
Bev è arrivata nella vita di Michele nel momento giusto ed ha saputo donargli la forza e le sicurezze che lui aveva perso da anni. Michele gliene sarà riconoscente a vita e glielo dice accarezzandole il viso. Il pomeriggio trascorre lentamente e loro sono ancora sdraiati sul letto. Bev si è un po’ tranquillizzata ma c’è un velo di malinconia nell’aria.
Si stanno lasciando e si promettono che nessuno uscirà dalla vita dell’altro. Entrambi hanno ancora bisogno di quell’affetto e di quel bene che è cresciuto.
Ma nulla sarà più come prima e loro lo sanno. Michele è apparentemente calmo e questo spaventa un po’ Bev che lo conosce. Sa che Michele è abituato a somatizzare le sue emozioni, soprattutto quelle tristi. Ha paura che starà male quando si troverà da solo e come sempre non chiederà aiuto a nessuno, rimanendo da solo ad affrontare paure e sentimenti. Michele la guarda in silenzio, come spesso ha fatto. Poi decidono di salutarsi nel modo più dolce che conoscono, iniziano a fare l’amore.
Non è un addio ma un arrivederci dolce, sensuale e strano allo stesso tempo. Michele sta vivendo il lunedì più strano ed intenso che abbia mai vissuto. Non ha mai provato sensazioni così contrastanti in un solo momento e non vuole alzare uno scudo. Prenderà qualsiasi cosa gli arriverà da quella situazione che non ha mai vissuto prima. Le relazioni passate sono finite sempre in maniera brusca, ed ogni ragazza è scomparsa definitivamente dalla sua vita.
Questa volta invece non sarà così, sente che il sentimento che prova per Bev, pur non essendo amore vero e proprio, è profondo e lui ha bisogno di lei. Sicuramente verrà espresso in maniera diversa e nei modi differenti rispetto a prima, ma è contento di sapere che anche Bev ha ancora bisogno di lui.
Questi dieci giorni sono passati veloci ed intensi, il lavoro e gli amici lo hanno immerso sempre di più nella sua incasinata vita e lo hanno portato ad elaborare la fine della storia solamente quando si trova da solo la sera. Ci sono momenti di tristezza dove gli manca Bev.
Gli manca quel calore umano che era abituato a ricevere tre o quattro giorni a settimana. Oggi è passata a trovarlo con i suoi amici al pub e lui è stato felicissimo di vederla di nuovo nel suo locale. Da dietro al bancone la vedeva divertirsi con i suoi amici e con gli amici di lui, assaporare i cocktail e ridere. Ha capito che hanno preso la decisione giusta, lei ora è libera di vivere la sua vita e il suo spirito libero sta spiccando il volo. Ma ora ha un po’ di magone in gola, delle canzoni nella pennetta usb collegata allo stereo lo riportano indietro nel tempo. Rivive mentalmente dei momenti intensi passati con Bev e un paio di lacrime gli scendono sulle guance mentre guida e canta. Capisce che gli mancano quei gesti di affetto, quelle carezze e quei baci che Bev gli dava quando stavano insieme.
Capisce di non essere più abituato a dormire senza sentire la testa di lei sul suo petto, ha un disperato bisogno di un abbraccio. Ma Michele è fatto così, tranquillizza tutti assicurandogli di stare bene per poi affrontare da solo dei momenti terribili. Molti aspetti del suo carattere hanno impedito a Bev di innamorarsi di lui, atteggiamenti strani che fanno parte ormai della sua personalità ma che Bev col tempo avrebbe odiato sempre di più. Questo li avrebbe portati a litigare sempre spesso ed ha rovinare tutto, per questo si sono lasciati ma continuano a mandarsi messaggi circa tutti i giorni.
Il breve viaggio è finito, Michele trova subito parcheggio ed entra in casa.
Si concede una tisana con un mix di erbe che gli ha regalato Bev e poi si mette a letto. Apre il romanzo che sta leggendo e cerca di portare altrove la sua mente.
Manda però un messaggio a Bev, lei lo legge e gli risponde subito mandandogli la buona notte.
Continua la sensazione di vuoto che prova da quel lunedì, si sente spaesato come in un paese straniero e sceglie come guida proprio chi lo ha portato in quel paese, sapendo che lei lo aiuterà come ha sempre fatto da un anno.
Il sonno sta per raggiungerlo e lui sceglie di vedere tutte le foto di Bev che ha sul cellulare, così da influenzare ancor di più i sogni che raggiungeranno di lì a breve. In quel mondo fatato continuerà ad incontrarla ed a viversi pienamente l’angelo più bello e più buono che sia mai entrato nella sua vita.