Un amore potente che colora tutto di “Rosso”, intervista a röa

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Rosso” è il nuovo singolo di röa, giovanissima cantante che torna sulle scene del panorama pop con il suo secondo brano, sempre prodotto da Andrea Castelli ed heysimo (Simone Sproccati).

A differenza di “Estranei”, che raccontava il sentimento di abbandono e di addio, in “Rosso” röa esprime l’amore totalizzante che prova per la sua persona, a cui si sa affidare anche tra i dubbi e le incertezze.

Rosso come i suoi capelli e come il sangue, che sembrano mischiarsi tanto sono simili queste due persone.

Intervista a röa sul nuovo singolo “Rosso”

Ciao röa, come stai? Prime emozioni a caldo dopo la release del tuo nuovo singolo “Rosso”?

Ciao, molto bene, in realtà devo ancora realizzare che “Rosso” sia uscita, ma sono molto grata di tutti i feedback positivi che sto ricevendo, li apprezzo molto. 

Domanda banale ma, essendo ancora agli inizi del tuo percorso, importante per conoscerti meglio: qual è il significato del tuo nome d’arte? Perché “röa”? 

In realtà non ha un significato specifico. È un soprannome che ho usato per tanti anni, e nel momento in cui ho deciso di espormi con la musica aveva semplicemente senso continuare ad usarlo. Anche perché essendo una abbreviazione del mio nome credo mi rispecchi al meglio.

Da un punto di vista musicale troviamo svariate influenze, così come anche tra i tuoi ascolti abituali: quali sono i 3 album più importanti per te? E perché?

Ci sono svariati pezzi di album e artisti diversi che hanno contribuito alla mia passione per il mondo della musica. Se dovessi nominarne 3 nello specifico penserei subito a “JAMIE” di Montell Fish, a “East Atlanta Love Letter” di 6LACK e a “siix” di LIL DUSTY G.

“JAMIE” onestamente credo sia un album clamoroso e non ho altri attributi per descriverlo se non questo. Il modo di comunicare emozioni e pensieri di Montell Fish per me è arte. Ed ha contribuito a farmi percepire il potere della musica intesa non solo come forma di espressione, ma come vera e propria terapia

“East Atlanta Love Letter” credo sia in realtà il più importante perché mi ha accompagnata in svariati periodi della mia vita. È sempre stato un luogo sicuro dove tornare per trovare serenità, e sentirmi compresa. In particolare ci tengo a menzionare un brano di questo album, ovvero “Pretty Little Fears”. Perché la strofa di J.cole è la perfetta descrizione del rapporto tra me e Claudia, ovvero la ragazza che ha ispirato “Rosso”. 

Infine è impossibile per me non nominare “siix” di LIL DUSTY G, perché lo ritengo fonte di ispirazione, in quanto è un genere che mi piace molto ascoltare e che in parte mi piacerebbe replicare anche in Italia.

Un amore totalizzante color “Rosso” sangue: da dove nasce l’ispirazione per la scrittura di questo brano? 

Nonostante sembri scontato, rosso è il colore dei capelli di una ragazza che ho conosciuto 11 anni fa e che con il tempo è diventata la mia migliore amica e molto di più. 

Claudia con il tempo è diventata la mia famiglia e la persona con cui ho deciso di trascorrere il resto della mia vita. Lei è la mia anima gemella, ma non in senso romantico proprio perché il nostro rapporto si basa su amore puro, reale e così ampio da non poter essere ridotto ad un amore romantico. In realtà credo che “Rosso” descriva una minima parte del nostro legame, proprio perché non credo sia possibile descrivere a parole la complementarietà di due anime.

Sei una persona più razionale o emotiva? Nella tua musica qual è il lato di Aurora che emerge maggiormente?

Io in realtà ho un rapporto estremamente complicato con le emozioni, e ho sempre ricercato la razionalità, fallendo la maggior parte delle volte. Inoltre, studiando medicina in realtà sono obbligata ad essere razionale, ed è per questo che considero la musica una vera e propria terapia, ovvero un modo per esprimere emozioni che cerco di occultare in ogni modo da quando ne ho memoria. 

Quanto è importante per te, per un’artista emergente, circondarsi di persone che credono nel proprio progetto? Quali sono state, se ci sono, le figure chiave di questo tuo percorso nella musica ad oggi? 

Quando ero più piccola ho sempre vissuto la musica come un sogno che non si sarebbe mai realizzato, proprio perché dovevo dedicarmi allo studio e nell’ambiente in cui sono cresciuta non c’è mai stato spazio per la creatività.

Quando sono arrivata a Milano, invece, ho conosciuto un mondo che non credevo fosse reale, o almeno non credevo potesse essere reale per me. La prima persona a dare realmente importanza alla mia passione per la musica, oltre ai miei amici, è stato Simone Sproccati, in arte “heysimo”. Dal primo momento mi ha dato fiducia ed ha dimostrato di credere nel progetto. Dopo aver conosciuto Simone, ho avuto il piacere di lavorare con Andrea Castelli che, come Simone, mi ha accolta con massima fiducia e disponibilità. Sinceramente credo che senza di loro questo progetto non si sarebbe realizzato. E non smetterò mai di ringraziarli per aver creduto nella mia musica, tanto quanto me, se non di più.

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