Solo “Cronaca nera e musica leggerissima”

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Un racconto a cuore aperto con i Ministri per l’uscita del loro ep “Cronaca nera e musica leggerissima”. Non solo indie su Indielife.it!

I Ministri, Cronaca nera e musica leggerissima (14-maggio-2021)

Un album attesissimo quello de i Ministri, una band che, a partire dal nome, è una garanzia nel panorama rock italiano. Uscito il 14 maggio Cronaca nera e musica leggerissima è una comunicazione necessaria e impellente che non lascia spazio a fraintendimenti, con un sound caratteristico della band e tanto da dire sulla situazione attuale, le restrizioni, le preoccupazioni e la musica appesa al chiodo.

Con le sue 4 tracce Cronaca nera e musica leggerissima (2021) è “Il nostro secondo ep”, così lo definiscono i Ministri, distante 13 anni dal primo La Piazza uscito nel 2008 con Universal. Impossibile non fare caso al riferimento al brano sanremese proposto da Colapesce & Dimartino. Il discorso de I Ministri va oltre. É così che ci parlano del loro album in una delle lettere, indirizzate ai fan, tramite newsletter:

Cronaca Nera e Musica Leggera esce oggi e non dà risposte, soluzioni o scorciatoie. Ma è azione, è aria che si sposta perché qualcuno ha fatto vibrare un corpo, una corda, una pelle. E agire rimane l’unica risposta a qualsiasi crisi: fare, alzarsi, uscire, incontrare, spingere, gridare. Speriamo che queste quattro canzoni, nonostante cantino di un mondo scuro e arido, possano aiutarvi a ritrovare voce e gambe.

lettera de i Ministri

Qui di seguito tante chicche da parte di Michele, Divi e Federico che durante una diretta su Facebook, si sono aperti al loro pubblico, rispondendo a domande, parlando tanto con quella voglia di comunicare e non lasciare nulla al caso. Un evento che da Milano è entrato nelle case di tanti di noi, in collaborazione con la community Le park e con la supervisione di Francesca Manco, moderatrice dell’evento.

i Ministri
i Ministri – Cronaca nera e musica leggerissima

Per il nuovo ep quali artisti vi hanno ispirato per la maggiore?

Federico Dragogna: una band che ci è piaciuta in questo anno e mezzo con cose nuove son stati della nuova corrente inglese sono gli Idles. Ascolti non tanto simili a quello che troverete dentro l’ep.

Grafica copertina, politica, musicisti come intellettuali?

Federico Dragogna: la cosa più bella che possiamo fare come Ministri è riuscire a dire cose importanti in forma artistica, con quello che facciamo. Quello che vorremmo è riuscire a dire cose coi nostri pezzi. I nostri pezzi propongono non necessariamente la ricetta ma una discussione, che manca al mondo e alla società di oggi in Italia. Da quello sarà bello vedere la società che ne discute o un ragazzo che si mette in politica dopo aver riflettuto sui nostri pezzi.

Divincolato: Oggi l’artista è uno che si racconta, anche un po’ troppo per i miei gusti. C’è bisogno di tornare al mito dell’artista, del musicista. Forse servono oggi più miti che mai. […] Facciamo che siamo mitici. È per questo che mi butto sulla gente. (ride)

Federico Dragogna: Questo ep è solo l’inizio. Ristamperemo Un passato migliore (2013) ma probabilmente non in cd.

Dal 2006 quanto è cambiato il modo di approcciarsi alla vostra musica e cosa avete fatto per andare incontro ai cambiamenti?

Federico Dragogna: Brand:new (programma televisivo italiano in onda dal 1999 al 2010 su MTV) è uno che diceva cosa passare. Adesso tutti possono mettere la loro roba fuori. Dall’altra parte si sta stringendo il canale di chi decide cosa farti ascoltare di nuovo. Spotify ha quasi il monopolio. Ci aspettiamo da questo nuovo mondo più (numero) Spotify.

Divincolato: È cambiato il modo di far fruire musica. C’erano figure competenti che sceglievano. Oggi c’è una libertà che ha senso solo se la contestualizzi, sennò diventa una tavola dove abbuffarsi, come nel nostro videoclip Peggio di niente.

Libri per i Ministri

Federico Dragogna: Io sono un lettore acerrimo, leggo più saggista che romanzi. Saggi in un senso più ampio come Il regno (2014) di Emmanuel Carrère, un autore che parla di un io che ti racconta il suo punto di vista. Un po’ come facciamo musica noi. Nell’ep trovate la verità attraverso noi.

videoclip i Ministri

È cambiato il vostro modo di fare musica da I soldi sono finiti (2006)?

Michele Esposito: In 15 anni si cambia parecchio. É strano pensare a un immobilismo dove le cose sono tutte uguali.

Federico Dragogna: sono cambiate delle cose da I soldi sono finiti (2006) ma c’è un metodo un po’ fisso. Non siamo persone che studiano il suono in maniera incredibili. Cavo nell’ampli e si suona.

Riflessioni sul primo lockdown

Divincolato: Dei concerti non ci mancano i buttafuori, la gente che frena altra gente. Noi che abbiamo radici capillari nel territorio sappiamo il valore delle realtà più piccole. Hanno messo delle mine sotto quei ponti e quando è crollato tutto si è dato la colpa al covid.

[…] Fare dischi vuol dire confrontarsi con un mercato, non possiamo aspettare una ripartenza. Dovevamo accendere i riflettori. Noi siamo fatti per i contenuti non per le canzoni. Quello che ci manca più di altra cosa sono i live. Noi non vogliamo aspettare più niente. Vogliamo fare tutto e subito.

Federico Dragogna: Non scambiamo i concerti con i live streaming, per una questione emozionale non è un’alternativa. I live streaming lo possono vedere a Catania, a Pescara, a Cuneo. Perdi la magia del girare, far funzionare l’economia, far girare i tecnici. Morirebbe la musica letteralmente in un mese.

Michele Esposito: la musica e la socialità vanno insieme.

Divincolato: Durante il lockdown abbiamo trovato risposte dal chiasso attorno. Voler ritornare a delle cose che avevamo perso, che senso avevamo, ripensare al nostro percorso. Sapere che siamo importanti per noi stessi prima e poi per gli altri. Crisi di identità: sai cosa fai ma non sai chi sei, l’avevamo perso ma adesso l’abbiamo ritrovato.

i Ministri - copertina nuovo album
i Ministri

Cos’è la nostalgia per i Ministri?

Divincolato: La nostra storia parla più d’amicizia, è iniziata giocando. Il contesto da dove siamo partiti era un periodo in cui fare rock era naturale. Adesso non è più così. Noi abbiamo ereditato dei discorsi e ci proviamo ancora a farli. Guardandoci indietro penso che non abbiamo sbagliato proprio niente.

Federico Dragogna: La nostalgia è un prodotto abbastanza nuovo dell’umanità nel senso che non avevamo, fino a un tot di anni fa, la possibilità di registrare così tanto quello che stavamo facendo. Uno che aveva 40 anni nel 1910 chissà che tipo di nostalgia poteva avere del 1970. Oggi noi abbiamo gente che ci continua a riproporre i Goonies (1985) in versione variata, il Winner Taco, un po’ come in Proust le madeleine che mangiavamo da piccoli ce le ritirano fuori adesso.

Il problema è che c’è un’industria che può incatenarci al nostro passato e può farci continuamenti rivivere quella fine degli anni ’80 dove sicuramente c’erano più soldi in Italia. I Goonies è un bellissimo film, lo faremo vedere ai nostri figli, ma adesso giriamo pagina.

Consigli per le nuove leve

Federico Dragogna: Attenzione a far sentire la tua cosa fuori quando pensi che sia davvero il massimo che potevi fare. Sparate la cartuccia quando siete super convinti.

Ascolta Cronaca nera e musica leggerissima su Spotify

spotify, ep de i Ministri

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