Fran e le interviste moleste – prima

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Simpatici, divertenti e colorati Fran e i pensieri molesti sono una realtà tutta torinese, che da qualche anno cavalca i palchi anni in attesa di affermarsi a livello nazionale. Io e la mia “microfonista” Luxi li abbiamo molestati in una lunga intervista, divisa poi in due parti, parlando principalmente con Francesca (voce) e Roberto (bassista e compositore), dopo il loro live all’Evergreen festival. A loro si aggiungono: Enrico alla chitarra, Lorenzo alla pianola, il batterista nuovo di zecca Simone ed infine Jacopo, da poco diventato il loro manager.

Ci accomodiamo su delle sedie a fine concerto e con sorriso iniziamo a (s)parlare del fumo sui palchi, chi se li ritrova ai live ai concerti e chi durante le performance teatrali.

“Ma poi non riesci nemmeno a vedere i cavi e rischi di inciamparti”

“Quando reciti nemmeno riesci a calcolare bene i tuoi spazi” prosegue Luxi “E vogliamo parlare del rumore? Anche a voi da fastidio?”

F: “sì, poi entra persino nei microfoni. Noi abbiamo le cuffie, per cui entra lì dentro e viene fuori un suono assordante”

R: “a me crea fastidio anche la puzza, mi sento le narici proprio bloccate”

Fran e I Pensieri Molesti

inizi

Il nome pensieri molesti avete raccontato in passato di averlo coniato un giorno al festival dell’Oriente (di Torino). C’eravate tutti in quell’occasione?

F: “eravamo io, Lorenzo e poi altri vecchi componenti. Fran e i pensieri molesti ha cambiato diverse forme”

R: “e continua a cambiare”

F: “esatto, perché a noi piace il cambiamento. Comunque eravamo al festival dell’Oriente ed avevamo il primo live il giorno dopo e non avevamo un nome. Abbiamo visto questo bancone con i grattacapi che massaggiano la testa e ci siamo detti “Fran e i grattacapi?” No, ed è diventato “Fran e i pensieri molesti”. Non c’è molto un senso logico ma con i sinonimi ci piaceva”

Vi va di farci una linea del tempo di tutto il vostro percorso?

F: “lascio fare a te che hai una laurea in storia, qui nessuno si improvvisa”

R: “il gruppo nasce nel 2016 ed è formato da Fra, Lorenzo ed altri due membri, ai quali dopo mezzo anno si aggiunge Jacopo. Nel maggio del 2017 invece arrivo io, momento chiave della storia del gruppo, scherzo. Dopo il 2017 iniziano a succedere tante cose: partecipiamo a concorsi, iniziamo a scrivere più canzoni, ecc… . Nel 2016 era uscito un album che è stato ripubblicato nel 2017 con il senno di poi ed è diventato primo disco ufficiale. Nel 2018 abbiamo fatto il nostro primo tour nazionale di baskin “connessioni tour”. Era un tour fatto per artisti di strada e devo dire che ci siamo divertiti tanto a girare per l’Italia. L’anno dopo è stato l’anno delle uscite del secondo album: a maggio è uscita Mania, a giugno è uscito Verderame e poi il 25 novembre è uscito Anomalia, il nostro secondo disco”

F: “pazzesco, pure le date ti ricordi”

R: “è stato seguito il 20 dicembre dal nostro live all’Hiroshima che ha avuto la funzione di essere il realese party…”

F: “forse all’Hiroshima dopo però. Poi è arrivata Caterina” e mi indica una ragazza seduta sulle sedie davanti a noi che scopriamo essere la sua vocal coach “il vero punto di svolta lei”

R: “Sì e poi è arrivato il COVID che ci ha fermato maledizione ahahah. Avevamo iniziato a scrivere all’inizio del 2020 i nuovi brani, soprattutto Petrolio e Come la vita che sono i nuovi singoli usciti nel 2020″

F: “dai vediamo se sai anche le date”

R: “11 gennaio è uscito Come la vita e il 1 aprile Petrolio

F: “ma un anniversario con la fidanzata te lo sei mai scordato?”

(ormai si fanno le domande tra di loro, noi non serviamo più ahah)

R: “eh quello purtroppo sì ammetto. Nel 2019 abbiamo anche fatto un tour sui palchi aprendo a tanti artisti come La rappresentante di lista, Dutch Nazari, Eugenio in via di gioia, ecc… ed è stato molto bello”

un nuovo manager

Quindi soltanto due volte alla fine avete cambiato la formazione?

R: “sì. Poi nel 2021/2022 è arrivato Enrico, il nuovo chitarrista”

F: “e adesso è arrivato, oggi praticamente, il nuovo batterista: Simone”

Ma chi va a sostituire?

F: “va a sostituire Jacopo che è diventato il nostro manager e tra l’altro si trova dietro di te”

Scusa ma non ti manca suonare?

J: “no, io da sotto sono ancora più gasato di loro”

R: “beh lui ha questo privilegio che può vederci mentre suoniamo, che è una cosa impressionante”

F: “sì poi lui se e quando vorrà potrà salire sul palco, un piccolo spazio laterale glielo concederemo”

label

Domanda un po’ scomoda: le etichette? I primi due dischi se non erro erano senza, ma tra poco uscirà il terzo…

F: “ahhhhh domanda che scoperchia il vaso di Pandora. Non possiamo ancora dire nulla perché ci saranno un po’ di novità, ma siamo ancora in fase di…”

R: “gestazione”

F: “esatto, siamo incinte e dobbiamo ancora un attimo partorirla, ma quando accadrà sarà un parto molto doloroso e molto grosso. È un qualcosa che secondo me non puoi nemmeno immaginare”

R: “come abbiamo detto il cambiamento è uno dei motori portanti del progetto Fran e i pensieri molesti. In questo momento comunque siamo all’interno di una distribuzione”

F: “abbiamo delle persone che lavorano con noi e siamo contenti così in questo momento, non siamo dentro una etichetta ma in realtà non sarà nemmeno questa la novità grossa” (io ora sono curiosissima). “Siamo molto amanti del lavoro fatto bene e quindi quando lavoriamo con qualcuno vogliamo essere convinti che quel qualcuno sia perfetta per noi, che prenda a cuore il progetto e lo porti avanti. Non vogliamo essere in balia dei mercenari, vogliamo che Fran e i pensieri molesti sia seguito bene. Per cui semplicemente non è ancora arrivato il momento per l’etichetta, speriamo che con queste novità arrivi poi anche quello. Va beh ti abbiamo detto tutto e niente in questa risposta”

R: “esatto”

F: “ma è giusto così”

influenze

Avete detto che vi piacerebbe collaborare con un rapper, a parte Caparezza che avete già nominato, avreste in mente altri nomi?

F: “innanzitutto io credo che un rapper andrebbe benissimo perché a me piace cantare bene e quindi un rapper che sotto “spinga” é una figata. Caparezza é “porno” per noi: ci siamo cresciuti e trovo che abbia una penna ammirabile. Poi ci sono altri rapper, Moughi (soprannome di Roberto) é il nostro rapper boy, non sembra ma li stalkera tutti”

R: “io adoro principalmente Rancore, molto fine. Poi non disdegnamo ovviamente anche altri della scena, Willie Peyote per esempio”

” non li disdegnamo” gli fa eco ironicamente Francesca “se vuole gli concediamo di partecipare ad una piccola fetta di canzone”

R: “ahah sì, ce ne sono tanti comunque”

la classica domanda ve la devo fare: le vostre influenze?

F: “ognuno di noi le ha diverse. Sicuramente Lorenzo arriva dal folk più puro. Io arrivo da un percorso più strano: ho iniziato con il rock e con il Metal, poi mi sono spostata sul folk e sul cantautorato, anche perché mi piaceva scrivere, ed ora sono una fan dell’indie-pop e del pop”

R: “anche io come lei: sono partito dal rock…”

F: “lui però é più raffinato”

R: ” va beh sì, mi piace anche molto il jazz ad esempio”

Qualche nome dei tuoi gruppi preferiti ce lo vuoi fare?

R: “i Beatles, Led Zeppelin e i Muse sono la mia triade. Poi ci sono anche tanti altri generi che in qualche modo puoi sentire nelle nostre influenze poiché mi occupo delle produzioni all’interno del gruppo”

F: “infatti devo sempre bloccarlo un po’, troppo raffinato per questo mercato ahah”

E bassista preferito visto che é il tuo strumento?

R: “allora per il rock John Paul Jones dei Led Zeppelin, jazz Niels Pedersen”

Italiano?

R: “oh mamma difficile questa”

voce fuori campo : Lorenzo Federici (amico della band)

R: “ahahah scemo. Beh mi piace molto il mio maestro!”

come nasce una loro canzone

Okay Francesca scrive i testi, tu Roberto ti occupi di produzioni da solo di solito o insieme ad altri? Sappiamo che nel vostro ultimo disco c’è stata anche una sorta di collaborazione a riguardo

F: “raccontala giusta mi raccomando!!”

R: “ahaha allora partono tendenzialmente da me e da lei le prime idee”

F: “sì io di solito gli mando un giro e lui si occupa della parte musicale, io invece mi occupo della parte di melodie”

R: “esatto, sono un po’ i primi arrangiamenti”

Scusatemi se vi interrompo un attimo, voi quindi non partite mai mai dal testo ma sempre dalla musica?

F: “allora io all’inizio facevo così. Ora lo trovo personalmente sbagliato, per il semplice motivo che per me il testo é molto importante, ma più vado avanti più mi rendo conto che la melodia é quella che alla fine arriva alla gente. Quindi ho iniziato a dare sempre più peso ad essa e nei brani che stiamo scrivendo adesso si percepirà. Partiamo da un giro di accordi, che spesso arriva da lui, raramente da me, tanto poi finisce che lui me lo modifica. Melodia sopra e poi finiamo a battibeccare fino a quando non ci convince”

R: “troviamo un compromesso”

F: “sì chiamiamolo così. Io scrivo poi il testo ed iniziamo la lunga revisione. Glielo mando, lui mi dice che non gli piace, io lo devo rifare e andiamo avanti così ahaha. Quando la cosa é finita, dopo che 100 canzoni su 101 sono state buttate ne scriviamo una che ci convince a pieno”

R: “sì, ho l’hard disk pieno, su 40 a questo giro ne abbiamo salvate tre”

F: “sì quello che sta per uscire e che uscirà é molto selezionato. Vogliamo farlo bene e deve convincerci”

R: “ritornando al discorso di prima ci sono stati e ci saranno altri artefici che hanno lavorato e stanno lavorando dando una mano al progetto. Come la vita é stato prodotto Giorgio Pesenti degli Iside ed Elio Biffi dei Pinguini Tattici Nucleari. Petrolio é stato prodotta da Gianmarco Grande, musicista di Warner molto in gamba”

Per gli altri brani come avete fatto invece?

R: “se intendi quelli del secondo disco ci ha aiutati Marco Libanore, nostro guru che ci ha aiutati molto ad entrare un po’ nell’elettronica e a capire che comunque un produttore serve, ci ha un po’ svezzati”

Il primo tutto auto-prodotto invece

R: “esatto, e infatti é scomparso dalle piattaforme musicali”

F: “volevamo ricaricarlo su YouTube ma non lo abbiamo ancora fatto. Però ci sono i dischi da comprare”

R: “c’erano”

F: “ci saranno le ristampe, per i 50 anni”

Luxi intanto mentre sbirciava il mio foglio: “ma vuoi fargli tutte quelle domande?”

live

Vediamo cosa riusciamo a fare, intanto continuiamo. Posti live dove esibirsi preferiti a Torino?

F: “allora noi li abbiamo fatti tutti penso, dal primo all’ultimo, per cui possiamo dare una giusta visione a parer mio. I miei due preferiti sono Hiroshima Mon Amour e Cap10100, dove io tra l’altro ho lavorato per due anni nella sezione della comunicazione “

R: “si, sottoscrivo; abbiamo fatto diverse cose insieme a loro”

F: “poi ovviamente ci sono anche tutti gli altri locali, l’Off Topic, Blah Blah,ecc… . Dipende molto cosa vuoi fare, secondo me ogni locale ha la sua situazione ed il suo target”

industria musicale

Di cosa necessita uno che vuole entrare nel mondo della musica?

F: “devi essere pazzo come un cavallo, fuori di testa. Se vuoi farlo per divertirti okay normale, se vuoi farlo di mestiere devi renderti conto che all’inizio ti chiede tutto e ti da davvero poco. Per avere quello che vuoi devi proprio morirci dietro, soffrire tantissimo e non è detto che ci arriverai mai. Lo devi fare perché lo ami, da morire. Ti prenderai tendenzialmente 180 porte in faccia ed una aperta, che però poi ti porterà ad un burrone. Da lì dovrai arrampicarti coi denti, arrivare a trovare un fiorellino, che poi appassirà. È faticoso, ma se lo ami alla fine ti regala tantissime soddisfazioni”

Voi invece a quale percorso dei vostri colleghi vi ispirate maggiormente?

F: “secondo me abbiamo risposte diverse, sicuro. Io come percorso trovo somiglianza e anche grande ispirazione, anche vocalmente, da La Rappresentante di Lista. Sono partiti da un folk ad una grande idea di live, è uno dei più grandi gruppi italiani live, non sono per quanto mi riguarda facilmente raggiungibili. Lei ha una voce molto bella, pulita e con un’ottima padronanza. Hanno fatto un percorso anche nell’elettronica, hanno mischato diverse cose ed adesso hanno trovato la loro dimensione. La nostra è sicuramente molto diversa dalla loro, a livello di sound e di quello che succederà, però rimarranno una grande fonte di ispirazione per me”

R: “Per me un altro gruppo che in qualche modo ci ha anche dato degli stimoli interessanti sono i Pinguini Tattici Nucleari. Anche per la loro freschezza in tutto quello che è il panorama musicale. Hanno preso degli elementi che non erano proprio della scena italiana e li hanno portati all’interno, scatenando una vera e propria rivoluzione diciamo. Oltre al fatto che sono partiti dal basso ed hanno fatto una rivoluzione popolare, si sono fatti prima le ossa. L’auspicio è sempre quello, di riuscire a creare una community bella che creda nel progetto. Poi noi abbiamo anche, oltre che con Elio, dei precedenti con loro”

Penali?

R: “sì sì esatto ahahah”

Genere e dimensione

Poi voi come loro piace sperimentare diversi generi, giusto?

R: “questo sì, e torniamo sempre alle sorprese che avverranno”

Voi la vostra dimensione l’avete trovata?

F: “sì, da poco. La stiamo rodando ed è una di quelle cose che succederanno”

Invece con i Modena City Ramblers, visto che avete un sound simile, cosa vi sentite di dire di avere con loro come affinità?

F: “sicuramente sono un gruppo che appartiene più al nostro passato che al nostro presente. Nel senso che i nostri brani nuovi si sono allontanati tantissimo dal folk, abbiamo l’organetto e ci piace usarlo perché Lorenzo fa strage di cuori quando lo suona. È un gruppo che però ci piace continuare a ricordare quando facciamo questi live ibridi. È un gruppo di cui sicuramente abbiamo preso l’energia e anche quella vena più politica-sociale che abbiamo in alcuni momenti. Da loro abbiamo imparato tanto in realtà, sono stati i primi che abbiamo aperto e mi ricordo essere stata una emozione gigantesca”

R: “1° luglio 2017”

F: “abbiamo dormito in una tenda io e Jaco senza materassino sull’erba bagnata ancora pensando all’abbraccio del Dudu sul palco. Siamo stati riscaldati da questo ricordo. È stata la nostra prima storia da raccontare”

social

Visto che l’avete nominato volevamo chiedervi: Lorenzo ha un profilo Tik Tok attivo…

R: “eccolo qua!” (Arrivato in quel momento)

Volevo chiedervi come vedete Tik Tik in relazione alla musica odierna? Può aiutare o risulta essere un contro perché favorisce solo un certo tipo di musica?

F: “io penso che sia molto importante oggi rendersi conto che siamo in un mondo con certe dinamiche. E anche se uno inizialmente pensa alla musica come la cosa più pura del mondo che non deve essere toccata ti scontri poi con il mercato e con la realtà delle cose. Credo che poi dipenda molto dallo stile di ognuno come usa i social e in che modo lo fa. Credo che Tik Tik possa essere un’opportunità: lo puoi fare male o bene. Non è quindi una cosa che noi escludiamo di fare, è un metodo per arrivare a tante persone, giusto o sbagliato che sia. Potrebbe essere anche un trampolino per farsi conoscere da gente che altrimenti non ti scoprirebbe, vedi Pietro Morello, mi viene subito in mente che è partito dal nulla e che adesso presenta quello che c’è sulla base di questo”

colori

Se poteste scegliere un colore con cui descrivere le emozioni che la vostra musica suscita?

F: “per me è il verde. Perché vorrei che non scaturissero più la rabbia che avevo una volta, ma un senso di serenità. Vorrei anche che dessero una spinta a ragionare e a guardarsi intorno. E per me il mondo dovrebbe essere verde, per cui diciamo che è il mio colore”

R: “io dico il rosso, ma non quello forte passionale, quello un po’ più profondo e scuro. Porpora fenice ahah, per trasmettere quella che è la nostra passione e l’amore in quello che facciamo. Un rosso caldo anche”

F: “magenta ahah”

Rosso Valentino ahah

F: “sì perché noi non rinunciamo allo stile ahah”

L: “definire un colore è difficile, noi siamo un ARCOBALENO 🌈. Volevo riassumerci così”

F: “è arrivata la risposta politica”

L: “eh volevo fare il collegamento. Noi siamo un ventaglio di colori, lo avete visto anche stasera: passiamo dall’essere super esplosivi ad essere poi tutti intimi, chitarra e voce. Un colore perciò è difficile, siamo il colore che ci passa in un determinato momento”

F: “bravo Lori mi sei piaciuto”

LGBTQ+

Visto che appunto parlate di temi sociali, un consiglio che vorreste fare a chi vorrebbe fare attivismo per i diritti LGBTQ+?

F: “secondo me prima di tutto è mettere a disposizione quello che si sa fare. Cercare poi di essere predisposti ad ascoltare e cercare di imparare dalle situazioni in cui ci si ritrova. Noi impariamo ogni volta che suoniamo ad un Pride: conosciamo persone, impariamo cose nuove, ci mettiamo in discussione a tutti gli effetti. Impariamo ad esempio ad usare un linguaggio più inclusivo, perché farlo, perché non farlo, vediamo i dibattiti che ci sono e cerchiamo di prendere una posizione e di capire. Bisogna avere l’umiltà di dire che forse c’è qualcosa che non conosciamo”

R: “io direi anche cercare di allontanarsi da quelle che sono le etichette, le generalizzazioni e le categorizzazioni. A noi piace definirci anche un po’ fluidi”

Beh si vede dai da quello che fate

F: “sì, non sai mai cosa succede domani”

È brutto se chiedo se c’è qualche membro che fa parte della comunità?

F: “io ne faccio parte”

J: “tutti facciamo parte della comunità”

F: “c’è Simone (il nuovo batterista) che sta smontando la batteria che è a sua insaputa entrato nella comunità adesso”

R: “lo dobbiamo avvisare”

reclutamenti

Come lo avete conosciuto Simone?

F: “abbiamo fatto una selezione”

R: “si, lui in realtà ci conosceva”

Ecco lui tra l’altro (mi sono ricordata in seguito) lo avete contattato tramite Facebook…

F: “ma mi hai hackerato tu l’account di Instagram due mesi fa che sai queste cose? Ahahah no comunque sì, lo abbiamo intercettato tramite gruppi di facebook e lui poi ci ha risposto”

Non é l’unico membro che avete aggiunto grazie a Facebook

F: “no é vero é il secondo, anche Enrico che non so bene dove sia adesso, é arrivato tramite un annuncio”

R: “fa parte della comunità anche lui”

F: “sì, e gli piacciono i collarini da indossare. Lui é arrivato da noi che era molto rigido e invece adesso é lui che chiede alla stylist di mettergli il collarino. Devi essere molto aperto di mente insomma per suonare con noi ahahah”

Lo trovate un metodo valido? Anche i Måneskin si sono formati così

F: “penso che sia un metodo come un altro. Noi appunto abbiamo fatto diversi provini. Alcuni tramite passaparola, altri gruppi facebook, altri tramite siti dedicati,…”

R: “io sono arrivato tramite un’amica, lei (F) mi ha scritto poi su facebook. Jaco invece per strada…”

Uh come Lorenzo Federici! Dovete dedicargli un album allora, specialmente ora che lo avete fatto fuori…

F: “ahahahah comunque é stata una sua decisione consensuale”

sì sì, scherzavo ahah

J: “non si scherza su queste cose, poi mi si spezza il cuoricino”

Speriamo di avervi dato un piccolo assaggio di questo gruppo carismatico emergente, ci vediamo tra non molto con la seconda parte!

Bianca Cela e Luisa Cavaglià

https://music.apple.com/it/artist/fran-e-i-pensieri-molesti/1192082369

https://www.youtube.com/channel/UCc0I9_LwBgJ5MxsYM4XbUeQ

https://www.facebook.com/franeipensierimolesti

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